19

105 4 39
                                    

Lasciate qualche commento  (faccina con bacino, faccina con bacino, faccina con bacino)

«Avice, mancano solo 20 minuti e ancora non so cosa mettere.»
Brontolo affianco alla mia amica mentre l'armadio avanti i miei occhi sembra essere vuoto, quando invece pullula di vestiti.

«Matilde, mi speghi perché hai cambiato idea? La gonna in jeans va bene!»
Osservo la gonna misurata qualche minuto fa e che ora si trova sul letto.
Vorrei metterla ma non so cosa abbinare.

La indosso di nuovo osservandomi allo specchio.
Il tessuto mi fascia i fianchi stringendosi poi in vita. Arriva a metà coscia rimanendo poi larga.
Osservo il top di Avice che ha insistito provassi e mi decido finalmente ad indossarlo, sotto le sue parole di apprezzamento.

Il tessuto è il mio preferito, morbido e liscio. Lascia le spalle scoperte e metà del mio busto anche. Si arriccia esattamente sulle braccia e sotto il seno, infatti proprio le maniche e il corpetto sono a sbuffo.

«Sii, sei stupenda. Aggiungi questa!»
Avice afferra uno dei miei cinturini neri e me me lo passa. Lo infilo per i passanti della gonna e mi guardo di nuovo allo specchio. Sollevo ancor di più la gonna in vita guardando i progressi che posso fare sistemandomi.

Sorrido finalmente soddisfatta.
È fantastico come il mio corpo sotto il top sembra ristringersi e poi allargarsi poco dopo l'inizio della gonna.
Aggiungo velocemente i sandali neri con un piccolo tacco, la pochette del medesimo colore.

«Non capisci nulla di moda!»

La mia amica mi strattona la piccola borsa dandomi la stessa, ma bianca.
Effettivamente ora sto molto meglio.

Il mio telefono emette il suono di una notifica e lo afferro subito.
Un messaggio da parte di Jason dice:"10 minuti e sono da te."

Inizio a muovermi in modo frenetico per la stanza.
«Che succede?»
Avice segue i miei spostamenti, i quali nn hanno una logica.
«10 minuti e Jason è qui. Devo ancora prepararmi.»

Scappo in bagno e lavo velocemente I denti.
Poi, dal piccolo mobile affianco afferro il mascara, con il quale pettino delicatamente le ciglia.
Passo leggermente del rossetto sulle labbra dando loro una forma più abbondante ed un colore sul rosa scuro.

Mi guardo ancora una volta allo specchio per accertarmi di non avere nulla fuori posto. Passo poi le mani sui capelli piastrati poco fa, trovando subito quella ciocca più corta delle altre.

Come se stessi rivivendo la scena, vedo Robert con delle forbici in mano mentre afferra la ciocca di capelli e taglia con poca delicatezza.

Questa mattina mi sono pentita davvero tanto di essere andata in quella casa di matti.
La giornata sembrava essere iniziata davvero bene.
Sapendo che Robert fosse a casa sono arrivata da loro con mezzora di ritardo, e stranamente non mi ha rimproverato.
Quando i bambini si sono svegliati ho preparato loro la colazione.
Abbiamo giocato insieme mentre il loro caro papà si è estraniato nell'ufficio in garage. Non potevo che essere più felice di così.

Ho cucinato con calma per pranzo, e stranamente abbiamo mangiato con altrettanta calma.

Quasi credevo di vivere un sogno. Ma mi sbagliavo. Dopotutto, come si usa dire tutto è come sembra fino a quando non viene dimostrato il contrario.
E così è stato.

Ho pensato di preparare la pizza.
Non lo avessi mai fatto!
La sera prima Susan l'aveva comprata, e allora perché non provare la vera pizza italiana fatta in casa?
L'intenzione c'era, gli ingredienti anche, l'aiuto dei bambini pure, la delicatezza di Robert no.

A Beautiful Disaster - Robert Downey Jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora