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!!! Grazie per tutti i commenti che state lasciando <3 <3 <3

Asciugo le mani con uno strofinaccio da cucina e mi affretto ad afferrare il telefono che sta squillando.

Questa mattina Susan e Robert sono andati via prima che io arrivassi. Il messaggio mandatomi da loro diceva: 'le chiavi sono dietro la pianta finta'.

Appena arrivata ho trovato la tavola apparecchiata della colazione che avevano consumato. Inizialmente ero leggermente furiosa. Sembravo quasi una schiava alla quale avevano assegnato un lavoro, poi mi sono resa conto che almeno così avrei potuto impegnare il mio tempo nel ripulire, prima che si svegliassero i bambini.

Rispondo alla chiamata del numero sconosciuto e nel frattempo cammino verso la vetrata.

Il corriere che avrebbe portato i miei pacchi spediti dall'Italia è andato al mio indirizzo ma non ha trovato nessuno, ovviamente. Quindi ha provato a rintracciarmi. «In questo momento non mi trovo a casa mia ma potrebbe venire qui e lasciarli qui. Le mando la posizione.»

Chiudo in fretta la chiamata e cerco nella rubrica del telefono il numero di Robert, o di Susan. In verità non so a chi appartiene esattamente, probabilmente me lo avranno detto, ma attenta come sono l'ho subito dimenticato.

Do uno sguardo alla vetrata mentre aspetto che risponda, e con mia sorpresa vedo Hellen che si muove maestosa in giardino. Mi affretto ad aprire, e la gatta dopo aver sentito il rumore, per quanto riesce, corre nella mi direzione.

Il telefono squilla per un po' fino a quando il silenzio viene sostituito dalla voce di Robert. Avevo sperato con tutta me stessa che rispondesse sua moglie, ma la fortuna non è dalla mia parte.

Ieri sera, mi ha riaccompagnata a casa dopo aver fissato ancora un po' lo sguardo sul mare. In macchina c'era silenzio, ma non era il solito silenzio imbarazzante, tanto meno c'era tensione. Era quasi un silenzio studiato da entrambi. Stranamente, e ripeto stranamente, mi ha saluta dopo esser scesa dall'auto.

Le sue parole sono rimaste impresse nella mia mente come se a dirle fosse stato un insegnate o uno psicologo.

Sfogarmi, sfogarmi con lui.

Impossibile da pensare, e impossibile da pensare anche la questione che sia stato lui a proporlo. Infondo, mi ha convinta di avere anche lui un lato buono, un lato che lo differenzia.

«Mi dia un motivo valido per aver smesso di recitare la parte da fregno, che mi viene bene.»

Come non detto! Quale lato buono ho visto? È sempre così egocentrico, maledettamente snervante.

«Mi deve dare l'indirizzo di casa. Il corriere doveva consegnare delle cose che vengono dall'Italia e gli ho detto di portarle qui. Però mi serve l'indirizzo.» Sento borbottare qualcosa da parte sua e in attesa di una risposta mi accuccio per terra all'altezza di Hellen, per accarezzare il suo manto peloso.

«Come le è venuto in mente? Ma dico, è casa mia, del fregno, non di una persona normale!» - «La deve smettere di attribuirsi il nome 'fregno'!» affermo spazientita.

Hellen mi guarda incuriosita e miagola. Rido per il gesto, e mi concentro di nuovo sul discorso, se così si può chiamare, con Robert.

«Non mi faccia perdere tempo, devo mandare l'indirizzo al corriere.»

L'uomo che mi ha chiamata poco fa starà di sicuro aspettando il messaggio da parte mia, e se solo Robert si sbrigasse io potrei mandarglielo. «E poi cosa pensa di fare? Di trasferirsi a casa mia?» chiede ironico.

Sento delle voci lontane, stavano sicuramente organizzando qualche scena.

«Ma come? Non abitavo già a casa sua?» Resta in silenzio, colpito in pieno dalle mie parole. Vediamo Robert, vediamo ora cosa hai da dire.

A Beautiful Disaster - Robert Downey Jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora