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Leggete fine capitolo.

Dopo aver mangiato le classiche schifezze che portano i fattorini, come avevamo deciso stiamo andando a fare la spesa.

Quest'idea mi terrorizza leggermente. È la prima volta che vivo con qualcuno in casa dopo i tempi dell'Università in Italia. Solitamente ho fatto tutto da sola, se la sera non avevo fame non mangiavo, oppure spesso e volentieri sopravvivevo con un'insalata, ma ora che c'è Avice è diverso.
Ma in fondo la conosco abbastanza e so che le cose andranno bene.

L'unico problema da quando stiamo qui è lo spostamento;
Ogni volta dobbiamo chiamare un taxi, proprio come abbiamo appena fatto.

Sarebbe comodo avere una macchina da poter usare, ma Avice non ha la patente ed io momentaneamente non mi sento in grado di poter affrontare una spesa del genere.

Quando mi sono trasferita in America ho lasciato la macchina in Italia. Mia madre aveva la patente e anche la macchina ma guidava raramente, allora prima che prendessi io la patente ho iniziato a far pratica con la sua, e una volta raggiunto il mio obiettivo preferii continuare ad usarla oramai abituata e non vedevo la necessità di comprare un'automobile nuova quando quella di mia madre si poteva anche definire tale.

Però preferii non portarla qui, sarebbe stato scomodo per via della guida a Sinistra e per le strade molto trafficate, a quei tempi per me difficili anche solo da imparare dove portavano.

Preferivo spostarmi a piedi, camminare tranquillamente, e in caso di spostamenti più lontani prendevo l'autobus, che fortunatamente aveva fermate sotto casa mia ogni 20 minuti.

Ed ora mi pento della mia scelta, dopotutto non immaginavo di venir a vivere a Los Angeles alla fine degli studi.

E la cosa che non sopporto dei Taxi, sono gli autisti. Mi capita spesso di trovare qualche vecchietto oppure qualche nuovo aspirante al suo lavoro che va a circa 20km/h, o che rimane bloccato nel traffico, ma c'è anche gente capace di beccare il semaforo rosso 2 volte quando avanti non ha nessun'altra macchina.

«Scusi, quanto manca?»
L'autista dagli occhi scuri dà prima uno sguardo a me attraverso lo specchietto retrovisore poi ritorna a guardare la fila infinita di macchine avanti a lui che non si muovono più.

«Pochi metri, dietro quell'edificio» indica un edificio che si trova alla fine della strada che dobbiamo ancora percorrere.
«Va bene, può lascarci qui.»

Avice mi guarda sbigottita.
Mi meraviglio di lei, è una ragazza molto attenta alla palestra e adora camminare.
Pago l'autista e scendiamo dal taxi allontanandoci.
«Ho trovato la soluzione- esclama da punto in bianco facendomi spaventare -chiedi al fregno di prenderti una macchina.»

Mi fermo di camminare sul marciapiede girandomi verso di lei. «Ah si? E perché dovrebbe prendermi una macchina?»
Incrocio le braccia sotto il petto.

Sto aspettando la stupidaggine del giorno essendo che da stamattina non ne ho ancora sentite.

«Beh, senza macchina non puoi raggiungere casa loro e non puoi lavorare» - «Avice, devo ricordarti che questa mattina mi ha lasciata a piedi dicendomi che devo imparare bene la strada?»
Alza le mani in segno di difesa e continuiamo ad avvicinarci al negozio il quale si vede l'entrata.

Anche se casa loro fosse stata lontana non mi sarei minimamente permessa a far loro una richiesta del genere. Non sembra, ma hanno già fatto tanto per me. Chi avrebbe preso una casa per una ragazza che lavora per loro? E non solo, c'è anche Avice con me.

Nonostante il gesto di Robert di questa mattina, si sono impegnati anche nel farmi venire a prendere da Michael, hanno prenotato e pagato il taxi che ci ha portate dal b&b fino a casa. Hanno una disponibilità economica rilevante, ma non mi sembra giusto approfittarne. Non lo ritengo giusto.

A Beautiful Disaster - Robert Downey Jr.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora