Prima volta

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Per la tua prima volta

<< Ehi >>
Non sapeva cosa dirle, così aveva optato per la più stupida di tutte.
<< Gli altri sono andati a giocare di sopra >>
Si grattò la testa imbarazzato: era a disagio e non sapeva spiegare a se stesso il perché.
Si sedette accanto a lei e bastò quello per farla alzare.
<< Li raggiungo >>
Giulia aveva un tono duro che non le apparteneva, era arrabbiata e lui non sapeva come gestire quella situazione, non si era mai trovato a dover negare qualcosa al punto da starci male.
Non aveva potuto sceglierla e non aveva potuto spiegare ad Enula il perché, se ne vergognava troppo per ammetterlo e allo stesso tempo ne era anche spaventato.
Ma lei si era alzata e stava per tornare dagli altri, così che non avrebbero più avuto un momento per stare da soli e confrontarsi davvero.
Così, istintivamente, le afferrò un braccio.
<< Aspetta >>
<< Che vuoi? >>
<< Sei arrabbiata >>
Non era una domanda, eppure Giulia negò comunque.
Cosa avrebbe dovuto dirgli, che era delusa perché aveva creduto di piacergli? Che avrebbe voluto essere al posto di Enula in quello sgabuzzino stretto e buio?
Certo era una sottona, ma mai fino a quel livello.
<< Puoi sederti, per favore? >>
E quello fu il per favore più ti prego della storia.
<< A che pro? >>
Lui sollevò le spalle fingendosi rilassato come sempre, ma in realtà era un fascio di nervi.
<< Mi fai compagnia mentre fumo >>
Ma fu la risposta sbagliata, quella che la fece scattare come una molla.
<< Perché non ti fai fare compagnia da Enula? >>
Allarme rosso per Giulia.
Se Rosa e Martina l'avessero sentita pronunciare quella frase, le avrebbero tolto per sempre il diritto di parola.
Mai dare questa soddisfazione ad un ragazzo, le avrebbero detto, non devi dargli tutta questa sicurezza.
Ma a Giulia non importava che Sangio capisse ciò che provava per lui: del resto meno di mezz'ora prima aveva affermato davanti a tutti che lo avrebbe baciato, cosa ci poteva essere di più esplicito?
<< Sei gelosa >> ridacchiò lui, ricevendo in cambio uno sguardo di fuoco.
<< Perché dovrei? >> tornò sui suoi passi, perché se da una parte desiderava che lui capisse, dall'altra si vergognava un po'.
<< Perchè hai detto che mi baceresti >>
Sangiovanni non pensava che pronunciare quelle parole potesse provocargli un brivido, non lo aveva previsto.
Giulia sollevò le spalle, ma era una frana a fingere la nonchalance.
<< Beh, solo perché non ho mai dato il primo bacio >> mormorò << Per provare, insomma >>
Lui scoppiò a ridere.
<< Per provare? >>
Giulia annuì convinta, risultando ai suoi occhi più buffa che mai.
Non era stupido, sapeva benissimo che la ragazza provava qualcosa per lui ed il suo disagio in qualche modo lo divertiva, perché gli permetteva di distrarsi dal proprio.
<< Non ti conviene sprecare il tuo primo bacio con me >> tornò poi serio.
Lei si voltò a guardarlo per la prima volta da quando si era riseduta accanto a lui.
<< Perché? >>
Sangio aveva davanti due strade: comportarsi da brava persona e dirle ciò che pensava davvero, ossia che lui era pur sempre fidanzato e non valeva la pena condividere un momento così importante con uno già impegnato; oppure stuzzicarla e bearsi del rossore del suo imbarazzo.
E purtroppo, per quanto ci provasse, a volte lui il bravo ragazzo non riusciva proprio a farlo.
<< Perché dovresti baciare qualcuno che ti piace >> mormorò, fissando lo sguardo nel suo << Qualcuno da cui sei attratta >>
Giulia deglutì pesantemente.
Non poteva guardarla in quel modo, non quando erano così vicini e così soli.
Evandro infatti stava continuando imperterrito la sua conversazione telefonica, allontanandosi sempre più dagli scalini dove si trovavano loro due.
Cosa doveva rispondergli? Come si spiega a qualcuno che non sapevi neppure cosa fosse il desiderio prima di conoscere lui?
<< L'altro giorno però hai supposto che fossi attratta da te >>
<< Mi sbagliavo? >>
Lui si leccò il labbro inferiore senza apparente malizia, eppure lei sentì comunque un colpo al cuore.
Sollevò le spalle, ma non riusciva più a fingere...se mai c'era riuscita davvero.
Sangio aveva un'espressione soddisfatta sul viso e lei odiava dargliela vinta, ma proprio non sapeva come fare per non lasciar trasparire le sue emozioni in modo così palese.
Così, alla fine, decise di giocare sporco proprio come lui.
<< Anche tu sei attratto da me >> affermò, mettendo a tacere l'imbarazzo nel pronunciare quelle parole << Eppure non mi hai scelta prima >>
Lui si mordicchiò l'interno della guancia: quel giochino gli stava piacendo più di quanto potesse permettersi e, per quanto sapesse di stare sbagliando, non poteva immaginare di smettere.
<< Vuoi sapere perché non ti ho scelta? >>
Lei annuì, incapace di dire altro.
E lui allora le prese la mano, invitandola ad alzarsi.
Giulia non sapeva dove stessero andando, eppure lo seguì perché una parte di lei sperava che per una volta le cose sarebbero andate come desiderava.
Rientrarono nella sala dove avevano giocato fino a poco prima e si avvicinarono allo sgabuzzino.
Sangio le fece cenno di entrare e lei sentì che il cuore iniziava a batterle più forte di quanto fosse umanamente tollerabile.
<< Che ci facciamo qui? >> ebbe finalmente il coraggio di chiedere dopo che lui ebbe chiuso la porta alle loro spalle.
Erano al buio, eppure una piccola finestra in alto lasciava penetrare qualche raggio lunare.
Lo stanzino era quello dove un quarto d'ora prima era stato con Enula, eppure Sangio percepiva emozioni così diverse che avrebbe giurato di trovarsi dall'altra parte del mondo.
Con Enula si era sentito soffocato, con Giulia si sentiva carico di adrenalina.
Con Enula quel ripostiglio sembrava immenso, con Giulia invece era talmente piccolo da costringerlo a restare a pochi centimetri da lei.
Con Enula era carico di pensieri sul gioco e sulla scelta che aveva appena compiuto, con Giulia invece aveva la mente svuotata e libera, libera come non era mai stata.
Sapeva di stare sbagliando, sapeva che probabilmente se ne sarebbe pentito e che forse l'avrebbe fatta soffrire con il suo comportamento da stronzo.
Eppure in quel momento voleva soltanto quello, soltanto cambiare la scelta che aveva preso durante quello stupido gioco.
<< Volevi sapere perché non ti ho scelta, no? >>
Lei annuì.
Aveva capito, ma voleva comunque godersi ogni minimo attimo.
Sangio allungò una mano a spostarle i capelli dietro l'orecchio, lo faceva di continuo eppure ogni volta lei si sentiva elettrizzata da quel gesto.
<< Non ti ho scelta perché, se mai mi fossi trovato chiuso con te in uno stanzino, non sarei riuscito a non baciarti >>
Giulia avrebbe voluto fare la sostenuta, ma il suo viso esplose in un sorriso così bello che non riuscì a controllarlo.
Ed allora lui allungò le labbra fino a sfiorare le sue, prima accarezzandole e poi schioccando una, due, tre volte, fino a quando lei si sentì abbastanza a suo agio da portargli le braccia al collo.
Fu allora che, con una mano appoggiata al muro dietro di lei ed un'altra tra i suoi capelli, Sangio mosse le labbra sulle sue fino a far sì che entrambi le schiudessero.
Giulia non sapeva cosa fare, quella vicinanza era tutta nuova per lei, non era abituata a quel contatto e desiderava solo che lui le spiegasse come muoversi.
D'improvviso si ritrovò la sua lingua sulla sua senza neppure sapere bene il perché eppure, per quanto le sembrasse strano, era anche tremendamente eccitante.
Sangio le accarezzò il viso, come se volesse tranquillizzarla, ed intanto lei provò ad imitare le movenze della sua lingua e delle sue labbra.
Si sentiva tremendamente impacciata, eppure i gesti di lui avevano una dolcezza così inaspettata da metterla a proprio agio.
Le disse di stare tranquilla senza dirglielo, semplicemente schioccandole qualche altro bacio a stampo prima di approfondire nuovamente il contatto, ed in qualche modo quello bastò affinché lei decidesse davvero di lasciarsi andare.
Gli accarezzò il collo ed i capelli, immergendo le mani in quei ricci che lui odiava farsi toccare, almeno prima che lei iniziasse a farlo.
E lui intanto staccò l'altra mano dal muro, portando anche quella su di lei e precisamente sul suo fianco, stringendola così un altro po' a sè.
Giulia credette di stare sognando, non poteva essere vero: non poteva stare finalmente dando il suo primo bacio lì ad Amici, con quel ragazzo così irraggiungibile e, soprattutto, non poteva essere così bello, non per lei che era abituata a rovinare sempre tutto.
Si chiese a cosa stesse pensando lui, avrebbe tanto voluto saperlo.
Ma la verità era che Sangio, per la prima volta nella sua vita, non stava pensando a niente.
Lui che era sempre così cervellotico e riflessivo, lui che analizzava ogni situazione, in quel momento era completamente privo da ogni pensiero o preoccupazione.
Si sentiva libero.
Tremendamente libero.

LADY // SanGiovanni Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora