Capitolo 20

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"Un nuovo inizio"

Alle prime ore del mattino, la Sunny era già pronta a partire con meta Dressrosa. Aya aveva ancora indosso la divisa da marines, ma questo poco le importava: sarebbe stato il suo simbolo, una combattente per la giustizia. Quella vera. Al suo fianco si era fatta preparare un sacco di juta pieno di cibo, medicine, qualche vestito e perfino un paio di libri sulle zone vicine a Dressrosa in modo che la mora potesse facilmente orientarsi.
La ciurma di Rufy era stata felice di renderle il viaggio il più semplice possibile, tuttavia era chiaro quanto desiderassero che lei rimanesse a bordo della loro nave.
Aya non aveva mancato di spendere sorrisi per loro, grata come non mai. Avrebbe sempre portato nel cuore quei pirati. Ciò nonostante era arrivato il tempo di separarsi così, mentre Franky e Usopp ultimavano gli ultimi preparativi alla sua barca a motore, la mora si affacciò dal parapetto del castello di poppa. Osservò per qualche istante gli, ormai, ex schiavi parlare tra di loro, felici di esser finalmente liberi; tutti erano raggruppati sul ponte in attesa solo della giovane Read.

" Ragazzi! Vorrei che mi ascoltaste tutti per un attimo!"
Esordì Aya attirando l'attenzione generale. Certo, aveva i poteri del Taci Taci, ma quando voleva era in grado di farsi udire bene con la sua voce forte e squillante.

" Questa avventura...questo salvataggio.. non ci sarebbe mai stato senza Rufy e la sua ciurma! Io non sarei mai stata libera e nemmeno voi, amici miei – disse rivolgendosi agli schiavi liberati-. Perciò per prima cosa dovete essere riconoscenti verso questi pirati..Sì, pirati! Chi l'avrebbe mai pensato che dei criminali potessero essere così...stupefacenti!"
Aya sorrise raggiante mentre i Mugiwara facevano lo stesso ricambiando il suo entusiasmo.

" Siete stati la nostra luce. La nostra ancora di salvezza. Non dimenticheremo mai ciò che avete fatto. Rufy.. Nami... Law...e tutti voi altri.. mi avete dato il coraggio di ribellarmi. Ribellarmi per davvero! Non potrò mai ricambiare questo debito"
A quel punto la mora si caricò il suo sacco sulle spalle, poi scese le scale raggiungendo Rufy. Lo guardò per un istante poi la mora si portò una mano al cuore e fece un lieve inchino.

" Ci rincontreremo ancora, lo prometto. Fino ad allora... grazie Monkey D. Rufy."
Il capitano annuì appena portando una mano sulla sua spalla e facendola rialzare. A quel punto sorrise solare mentre con l'altra mano alzava il pollice.
Aya si asciugò velocemente una lacrima solo un attimo prima di venire investita da Nami e Chopper che la abbracciarono con tutte le loro forze.

"Ci mancherai tantissimo!"
Urlarono i due in coro. La mora ridacchiò ricambiando la loro stretta.
A seguire fu il turno anche di Sanji, che già piangeva per la sua partenza, di Robin e di tutti gli altri. L'ultimo fu Law, al quale Aya rivolse un occhiolino.

"Alla prossima! Vedete di non farvi beccare dalla Marina!"
La mora balzò oltre il parapetto atterrando sulla sua barca. Ad essa erano state legate un paio di scialuppe in modo che potesse trasportare tutti i superstiti. Avrebbero avuto giusto un paio di ore di navigazione e il tempo era magnifico. Così, non appena tutti furono a bordo, Aya mise in moto.
Mentre si allontanava si voltò solo una volta, tutta la ciurma era lì che la salutava, la mora sorrise ancora una volta alzando la mano al cielo e ricambiando il saluto con enfasi.
Le sarebbero mancati tutti, nonostante non avesse avuto modo di conoscerli a fondo, tuttavia ciò che avevano fatto per lei l'avevano spinta a credere in un amicizia vera e forte. Un giorno si sarebbero rincontrati. Forse non subito, forse tra mesi o anni. Quando Aya avrebbe portato a termine la sua missione allora sarebbe entrata nella ciurma di Cappello di Paglia. Ma fino ad allora avrebbe conservato quell'avventura nel suo cuore e chissà.. presto o tardi sarebbe potuta tornare sulla Sunny.

[...]

L'isola sulla quale approdarono faceva parte dei regni vicini a Dressrosa. Aya sarebbe partita da lì per far sì che ogni uomo o bambino tornasse al suo paese d'origine. Tuttavia aveva dovuto inventarsi una storia affinchè la gente non chiamasse le autorità. Aya non era ancora sicura se il Governo avesse messo o meno una taglia sulla propria testa, perciò fino a quel momento avrebbe usato la sua bella uniforme per avere vita facile.
Così si era presentata come una marine di scorta su una nave commerciale e che, a seguito di un naufragio, era riuscita a salvare i superstiti e portarli fino a quell'isola. In compenso aveva rifiutato ogni aiuto optando, piuttosto, per alloggiare ai confini della città, in una piccola locanda mezza vuota. Perfetta per iniziare a metter giù un piano d'azione.
Perciò, sistemati i suoi compagni di viaggio nelle stanze al piano superiore, Aya era scesa di sotto con una pila di appunti e un paio di mappe acquistate in città, pronta a impostare la rotta.
La mora si sedette a un tavolo, quindi iniziò a lavorare; tuttavia improvvisamente la porta si spalancò mostrando due uomini incappucciati. Uno alto e grosso, l'altro più basso e magro. All'inizio Aya non ci fece molto caso almeno finchè entrambe non si sedettero al suo tavolo.

[One Piece] Servant of EdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora