[One Piece] Servant of Eden

Capitolo 5

" Si parte all'avventura!"

Law aveva protestato in qualunque modo pur di non fare quella deviazione, ma Rufy era stato irremovibile.
La ciurma aveva accettato il da farsi, non senza lanciare occhiate sospettose verso Aya. Qualcuno, perfino, aveva avanzato delle domande, ma la giovane era stata vaga e aveva assicurato che, semplicemente, avrebbero dovuto lasciarla sull'isola e poi se ne sarebbero potuti andare.
L'Isola Turchese era una piccola nazione vicina a Dressrosa sulla quale era presenza una particolare roccia marina in grado di riflettere la luce come un diamante e colorare di azzurro tutto l'ambiente intorno. Di fatto poteva avere delle similitudini con la famosa Città Bianca, ma almeno qui il minerale non si era ancora rivelato velenoso.
Sull'isola vigeva lo sfarzo e il lusso dato proprio da quella pietra con cui si costruivano gioielli di ogni genere. Ciò che la ciurma di Cappello di Paglia non sapeva era che, all'interno dell'isola, si trovava uno dei tanti quartieri generali della Marina.
Il compito di Aya era semplice: convincere Rufy a navigare lontano dalla città e dal porto principale, in modo da attraccare, inconsapevolmente, proprio sotto al naso dei soldati del Governo.
Tuttavia, più si avvicinavano, più la giovane ragazza stava iniziando a barcollare.
Come poteva darli in pasto alla Marina in quel modo? Dopo che l'avevano curata..liberata dalle catene e.. infine...stavano esaudendo la sua richiesta.. E poi ..c'era anche quell'altra cosa..
Molti al posto loro l'avrebbero semplicemente gettata in mare o lasciata ai dolori della sua crisi. Loro invece..

"No! Aspettate! Fermate la Sunny!"
Aya sbraitò agitando le mani con forza, Franky, colto alla sprovvista, mise subito freno alla nave facendola inchiodare sul posto.

" Ma che diavolo succede Franky?!"
Sbottò Zoro che era quasi finito con la faccia per terra.
Rufy per poco non era caduto fuori bordo, rimanendo attaccato alla polena per un braccio.

" Scenderò con la mia scialuppa. Voi...voi andate via. Non è giusto quello che sto facendo"
Aya strinse i pugni cercando di ricacciare indietro le lacrime.

" Dovete raggiungere Dressrosa, qui sareste solo in pericolo. Va bene così, davvero. Vi ringrazio per il passaggio"
La mora accennò un sorriso e, ignorando l'incredulità di tutti, raggiunse di corsa la sua barchetta.
Cosa avrebbe dovuto fare ora? Inventarsi una bugia. Come aveva sempre fatto. Forse se fosse stata brava, la Marina le avrebbe creduto e..

" Il tuo contratto sta finendo Aya...se porterai a termine questa missione riuscirai ad adempiere al tuo compito e sarai libera... In caso contrario ti riprenderanno con loro. Nemmeno la Marina potrà far molto"
Il suo fallimento avrebbe anche decretato la propria fine.
Aya sganciò la catena che la teneva legata alla Sunny e prese il largo più in fretta che potè. Non voleva pentirsi, ma le lacrime, ormai, avevano preso a scendere copiosamente.

" Meglio così. Riprendiamo il mare"
Mormorò Law mentre osservava la donna allontanarsi.
Nemmeno un minuto più tardi, però, il gruppo venne fermato da un Chopper molto trafelato e con il fiato corto; sotto la zampa portava un libro mal ridotto.

" Aspettate! Credo ci sia qualcosa che dobbiate vedere"
Alle parole della giovane renna tutta la ciurma si guardò incuriosita e dubbiosa, quindi si sedettero a cerchio aspettando che Chopper rivelasse ciò che aveva scoperto.

" Quando Aya è stata male, mentre la curavo, ho notato un tatuaggio strano sul suo braccio. All'inizio ho creduto fosse un disegno qualunque, ma le linee erano chiare e frastagliate. Inoltre ricordavo di averlo già visto da qualche parte"
La renna fece, quindi, qualche passo avanti, poi aprì il tomo in mezzo al cerchio. Sulla pagina si parlava di una città celestiale. Sacra. Marijoa.

" Vedete? E' lo stesso marchio. Aya è una schiava. O lo era.."
Le mascelle della ciurma cascarono tutte a terra e un sonoro "COOSA?!" si sollevò dal piccolo gruppo.
Solo Law e Nico Robin rimasero impassibili. Entrambe avevano visto da vicino, a modo loro, l'ombra della schiavitù.