Capitolo 8

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" Un cuore immenso"

La luna era già alta nel cielo quando Aya lasciò la sua stanza. Fortunatamente il capitano della base non doveva sospettare nulla perciò le uniche guardie che avrebbe dovuto evitare erano quelle dei corridoi e quelle sul perimetro esterno.
Non era un operazione difficile, non per una ragazza che era stata addestrata anni per diventare una specie di spia super segreta. Inoltre i poteri del suo frutto erano un ottimo aiuto in quel genere di situazioni.
Così la mora sgattaiolò da un corridoio all'altro, facendo un salto in armeria giusto per prendersi un arma per sé – un fioretto in agalmatolite- e infine uscire all'esterno.
Strisciò nell'erba passando velocemente da un cespuglio all'altro. Evitò le guardie in perlustrazione e, infine, arrivata al perimetro, compì un balzo scavalcando la cinta muraria ed atterrando dall'altra parte. Tutto, ovviamente, senza esser sentita.
Ora avrebbe solo dovuto trovare Cappello di Paglia ed avvisarlo che non era più necessario per loro –e nemmeno per lei- rimanere su quell'isola. In fondo glie lo doveva.
Così, una volta giunta in città, provò ad ipotizzare i vari posti dove Rufy e gli altri avrebbero potuto passare la notte. In realtà non le ci volle molto per capire fossero all'unica locanda economica –e più paragonabile a una bettola- della città.
Aya decise, quindi, di arrampicarsi su un albero e da lì cercare di attirare l'attenzione dei pirati lanciando sassi contro la finestra.

" Eh dai..svegliatevi"
Mormorò dopo l'ennesimo tiro al quale seguì un lungo sbuffo.
Come potevano dormire così profondamente?!
SBAM. Ecco l'ultimo sasso tirato. Ecco che il vetro era andato in frantumi.

"Merda!"

" Silent!"
Ancor prima che i vetri potessero toccare terra, la mora aveva creato una bolla di silenzio. Fortunatamente l'oscurità copriva il danno e il rumore era stato eliminato dal suo potere.

" Ma che diamine.."
La finestra –o ciò che ne restava- si aprì di colpo.

"Nami!"
Aya fece sparire la bolla cercando di muovere le mani per farsi vedere dalla navigatrice.
La rossa corrucciò le sopracciglia poi, finalmente, riconobbe la voce.

"Aya? Sei tu?"
La marine si lanciò con un balzo attraversando la finestra ed atterrando esattamente dentro alla stanza. Con sorpresa e imbarazzo si accorse di aver colpito Rufy in testa.

" Scusa Cappello di Paglia"
Disse con una mezza risata.
Sulla testa del capitano era cresciuto un enorme bernoccolo, ma lui sembrava ancora troppo nel mondo dei sogni per accorgersene.
Ben presto Aya si accorse che, oltre a Nami e Rufy, c'erano anche Sanji, Nico Robin e... Law. Alla sua vista la giovane deglutì. Gli avrà raccontato qualcosa? Si chiese. O la sua storia era ancora un segreto?

" Ragazzi sono passata per un saluto veloce e..volevo ringraziarvi per il passaggio. Ora però vi consiglio di andarvene da quest'isola e proseguire il vostro viaggio. Anche io me ne andrò e credo che la Marina non la prenderà ben.."
Nemmeno il tempo di finire la frase che nell'aria rimbombò una sirena assordante. Doveva provenire dalla foresta, Aya non aveva dubbi.. al QG si erano accorti della sua assenza.

" Aspetta..aspetta... perché sei qui? Eravamo venuti a cercarti per..."

" Lo so, Nami. Ma ora non c'è tempo"

"Che cazzo sta succedendo?"
Borbottò Sanji tirandosi a sedere.

"Oh Aya-san!"
Subito sul volto del biondo si formò un sorriso innamorato, così come i suoi occhi presero una strana forma a cuore.

" Non c'è tempo! Questa è..un allarme della Marina. Credo mi stiano cercando e se trovano anche voi.. Forza alzatevi. Dobbiamo scappare"
Nami fu l'unica ad intendere subito la gravità della situazione quindi, prendendo più o meno a calci tutti i presenti – tranne Law e Robin- , li obbligò ad alzarsi e recuperare le loro cose.
Nel giro di poco il piccolo gruppo fu all'esterno.

[One Piece] Servant of EdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora