Capitolo 16

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" Il Mondo Sospeso"

Sia Law che Aya si guardarono intorno spaesati e confusi.
Tutto ciò che li circondava pareva scomparso: la città, il porto, i soldati...

"Siamo nel Mondo Sospeso di Osore. Tutti e tre."

Il chirurgo portò lo sguardo al cielo lilla. Non una nuvola appariva, ne il sole. Sotto i loro piedi si stagliava un immenso deserto piatto e silenzioso viola scuro. Nell'aria non c'erano ne odori ne suoni. La sensazione era quella di essere in un enorme stanza completamente vuota.

" Come se ne esce?"
Chiese egli, mentre Aya si stava avvicinando a Rufy ancora disteso a terra. Non c'era niente da fare per lui se non aspettare che il suo incubo finisse.

" Non ne ho idea. Siete stati voi l'ultima volta a strapparmi da esso"

" Dov'è finito quell'uomo?"
Alle parole di Law, la giovane sospirò.

" E' qui. E' intorno a noi. Ascolta ogni cosa. Vede ogni cosa. Siamo finiti nella sua mente"

[ Nel frattempo ]

" S..Sabo.."

" Rufy! Come hai permesso accadesse tutto ciò?"

" Capitano! Ti prego! Aiutaci"

" Ah! Rufy Cappello di Paglia non può più nulla. E' stato sconfitto e voi con lui"

Quando Osore aveva toccato Rufy, il ragazzo era finito vittima del suo potere mentale
trovandosi, improvvisamente, di nuovo a Marineford.
Davanti a sé, proprio come allora, svettava il patibolo in tutta la sua inquietante bellezza. Sulla cima il Grand Ammiraglio Akainu se ne stava ritto e possente dominando tutta la piazza. Tra i denti teneva un sigaro mentre le braccia erano incrociate al petto. Rideva. Lo faceva spesso, prendendosi beffe delle sue vittime.
Questa volta, però, non era Ace ad esser stato incatenato. Sanguinante e con i vestiti strappati, Sabo, l'altro suo fratello, era stato gettato a terra, sul limitare del patibolo. La testa premuta sul pavimento da una guardia pronta a calare la scure.
Rufy cercava di muoversi, di raggiungerlo, prendendo a pugni ogni ostacolo che incontrava, ma più correva e più il luogo dell'esecuzione pareva allontanarsi.

" Credevi di poter salvare tuo fratello? Ma se non sei nemmeno stato in grado di proteggere Ace!"
Alle parole di Akainu, Cappello di Paglia fece un balzo preparandosi a scagliare un pugno. Tuttavia, ancora a mezz'aria, vide Sabo alzare il capo e fissarlo negli occhi.

" Sei solo un fallito, Rufy. Non sei in grado di proteggere nessuno. Arrenditi"

All'improvviso la piattaforma si espanse, alle spalle di Sabo comparvero altre sette figure scure. Via via esse vennero illuminate come da un faro rivelando i volti dei suoi compagni. Ognuno di loro era stato legato da salde catene e presentava sul corpo i segni della tortura.

" Perché non ci hai difesi?"
Fu Nami la prima a parlare alzando lo sguardo pieno di lacrime.

" Avevi promesso, capitano. Avevi promesso di esaudire il mio desiderio. I nostri desideri"
Disse Robin con innaturale freddezza.

" Non diventerai mai il Re dei Pirati"
Affermò Sanji con disprezzo.

" Non avrei mai dovuto unirmi a te"
Momorò Zoro.

" Come successe due anni fa, la storia si ripete. Rufy Cappello di Paglia. Tu non sei in grado di salvare nessuno!"
L'ultima voce. Quella voce.
Il capitano si voltò lentamente deglutendo. Davanti ai suoi occhi comparve la figura di Ace Pugno di Fuoco. Si reggeva in piedi a fatica, lo sguardo era basso e i capelli scuri impedivano di guardarlo in volto. Al centro del suo petto, il buco creato dalla forza distruttrice di Akainu, lasciava intravedere oltre le sue spalle.
Le gambe del pirata tremarono violentemente, cadde in ginocchio tenendosi la testa tra le mani e prendendo ad urlare.
Tutto quel dolore. I ricordi. La rabbia.
Quella non poteva essere la realtà.

[One Piece] Servant of EdenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora