cap.1

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Corro per le strade di Londra vestita con una felpa grigia, un giubbotto di pelle, jeans neri strappati alle ginocchia e degli anfibi alti (ovviamente tutto ciò l'avevo rubato nella parte babbana della città). Il tutto accompagnato dai diversi gioielli che mi erano stati dati da mio padre: una collana molto speciale con un pezzo di opale al suo interno, un anello con incise delle fiamme e un bracciale che era appartenuto a lui quando era giovane.

Ero appena uscita da un locale, da dove avevo cercato di portar via qualche pezzo di pane, ma il proprietario mi aveva riconosciuto e quindi aveva chiamato gli Auror.

Stavo cercando di correre il più velocemente possibile verso "casa" dove poi avrei raccolto le mie cose in uno zaino, sul quale qualche anno prima avevo applicato un incantesimo di espansione. Arrivata davanti alla porta dell'abitazione abbandonata iniziai a raccogliere tutto. Presi i libri che erano appartenuti a mio padre, quei pochi vestiti che avevo, raccolsi le tre bottiglie d'acqua e il poco pane che possedevo. Uscii dalla casa e ricominciai la fuga.

 °·._.• ... •._.·° 

"Fleamont! Fleamont! L'hanno avvistata!"  Alastor Moody entrò trafelato nella stanza, appoggiandosi allo stipite della porta per riprendere fiato dopo la corsa che aveva fatto

Fleamont afferrò il plico dei fogli che aveva davanti e li sbatté sulla scrivania per metterli in ordine "Alastor chi?! Mi hai fatto prendere un infarto"  

"scusa tanto principessa, la prossima volta ti accarezzerò la guancia" replicò il collega in modo sarcastico.

"te ne sarei grato!"  

Moody chiese all'amico di ricomporsi e di pensare alle cose serie, detestava quando gli altri non prestavano attenzione al lavoro. Cercavano la Grindelwald da anni  e non se la sarebbero potuta far scappare nuovamente. Fleamont sembrava ancora confuso, questo costrinse Moody a ripetere nuovamente il concetto. L'altro ragazzo quasi si strozzò col caffè, afferrò il braccio dell'amico e uscirono velocemente dall'edificio così da raggiungere il negozio in cui era stata avvistata. Moody sembrava eccitato all'idea di riuscire finalmente nel loro obiettivo, non faceva altro che sorridere e persino la smaterializzazione gli era più difficile del solito. 

I due arrivarono nella bottega dell'amico di Alastor, il signor Oliver Smithers. La stanza era sulle tonalità del giallo, la muffa occupava gli angoli della stanza e l'odore dei formaggi impregnava le pareti. I due Auror chiesero subito informazioni sulla ragazza, ignorando il cortese saluto del proprietario. 

"l'ho vista dirigersi a sinistra e poi è scomparsa girando a destra nella strada dell'attività di Edward Norton".

Ringraziarono l'uomo e decisero di chiamare i soccorsi, una delle qualità di Adeen era sicuramente l'ingegno, molte volte era riuscita a smantellare le loro retate, quindi non potevano farcela da soli. Si misero sulle scope e partirono come razzi. Arrivando davanti a un appartamento che all'apparenza sembrava disabitato da anni. A terra videro dei fogli, non fogli semplici, ma la Gazzetta del profeta, tra tutte quelle pagine ve ne era una che risaliva al 3 ottobre 1974, ossia quello stesso giorno. Moody tirò una pacca a Fleamont così da richiamare la sua attenzione e gli passò il giornale. Non appena ebbe notato anche lui la data riportata gli occhi gli si illuminarono per la sorpresa, quella piccola scritta poteva significare solo una cosa: qualcuno era stato lì esattamente in quelle ore. Ripresero la loro caccia all'uomo. 

Quando risalirono sulle scope arrivarono anche i rinforzi, spiegarono tutto a i nuovi arrivati e si misero alla ricerca di una ragazza che dalle descrizioni aveva i capelli biondo chiaro, lunghi fino a metà schiena e gli occhi eterocromatici uno azzurro ghiaccio e uno nero. Si resero conto di non sapere altro, in quanto nessuno era mai riuscito a farle una foto.
Alastor e Fleamont si misero a perlustrare una stradina, che aveva molte case abbandonate.

𝑳𝒂 𝒇𝒊𝒈𝒍𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒓𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora