cap.18

509 21 10
                                    


Non è possibile, io Adeen Anna Grindelwald non provo queste cose, io non sono debole. Stiamo continuando a guardarci negli occhi, James ha un sorriso stampato in faccia

 Stiamo continuando a guardarci negli occhi, James ha un sorriso stampato in faccia

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Io non resisto al contatto visivo e cedo

A:"devo andare un attimo in bagno" gli spiego mentre mi alzo e velocemente arrivo alla porta del bagno.

Appena entrata inizio a dare nel panico, cosa mi sta succedendo, emozioni mai provate prima. Passano circa 5 minuti e decido di dover tornare al castello.
Così esco dal bagno con gambe tremanti e mi dirigo verso James

JP:"ho fatto qualcosa di sbagliato?"

A:"no,no la colpa non è tua dovevo solo andare in bagno" gli dico
Poi faccio finta di guardare l'ora

A:"cavolo, si è fatto tardi!" Dico

Jp:"non puoi andare via, siamo appena arrivati, ho preso anche delle spremute"mi dice

Io guardo il tavolo e noto che ci sono due bicchieri di spremuta d'arancia sul tavolino di fianco alle burrobirre

A:"beviamo il succo e vado, okay?" Dico

JP:"si, va benissimo!" Dice come se gli avessi appena comprato tutto zonko

Prendo il bicchiere di succo e lo bevo tutto d'un fiato, poi guardo James e vedo che lo sta ancora sorseggiando lentamente

A:"cavolo è forte, vero James?" Gli dico prendendolo in giro

JP:"si è un po'aspro, ma io non ce lo metto lo zucchero" dice come se fosse un vanto

A:"wow, vedi che maschio che sei!"dico sempre sarcastica. lui continua a bere lentamente e a quel punto mi innervosisco

A:"dai cazzo bevi!" Dico mentre gli alzo il bicchiere per farlo bere più velocemente

Lui mi guarda con sguardo triste e io scocciata prendo le mie cose e esco dal locale. Il freddo pungente entra a contatto con la mia pelle calda e mi vengono i brividi, ma nonostante ciò continuo a camminare a passo spedito verso le carrozze.

Passo il viaggio in carrozza ripensando a lui, a James. Ripenso al fatto che nessuno mi aveva mai guardato con quegli occhi e nessuno mi aveva mai toccato con tutta quella delicatezza, solo mio padre. A proposito di mio padre, forse lui saprà cosa dovrei fare.
Così metto la mano sotto il colletto della maglia e tiro fuori la collanina.

A:"papa, mi serve una mano"

G.g.:"mein diamant, che succede?" Mi chiede

A:"etwas Seltsames ist passiert (è successa una cosa strana -ted-)" gli spiego.

G.g.:"Erzähl mir alles (dimmi tutto-ted-)" mi dice e così gli spiego tutto, dai suoi gesti, alle mie espressioni fino alle mie emozioni. Poi lo sento ridere

𝑳𝒂 𝒇𝒊𝒈𝒍𝒊𝒂 𝒅𝒆𝒍 𝒑𝒐𝒕𝒆𝒓𝒆Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora