Tutte le volte che ti ho detto di no

Ah, io so lo scemo?

T: Ti ho detto di no. Non se ne parla.
L: Per favore, Tanche!

Ero seduto sul suo letto, mentre lui sistemava i vestiti nell'armadio senza neanche guardarmi in faccia nonostante lo stessi letteralmente pregando.
Avevo il forte sospetto che non stesse neanche facendo ordine davvero ma che la sua fosse soltanto una scusa per non prestarmi attenzione.

T: No. È inutile che continui a chiedermelo, Lele. Non esiste.
L: Ma cosa ti costa?
T: Sarò anche libero di non volermi sorbire una serata intera con Gian Coglione e un altro tizio insopportabile, oppure no?
L: Ma non saresti solo. Ci sono io. Vedila come una serata tra amici.

Lui finalmente si voltò a guardarmi.

T: Vuoi una serata tra amici? Dimmi quando e io e te possiamo fare quello che vuoi. Ma con Pinco Panco e Panco Pinco io non vado da nessuna parte.

Sbuffai. Me lo stava facendo apposta.

L: Per me è importante che Gian Luca capisca che non ha nulla da temere..
T: Prima cosa, Lele. Fatti un bagno di realtà perché se pensi che vederci insieme ti aiuterà a convincerlo di questo, allora sei ancora più illuso di quanto pensassi. In secondo luogo, per me è importante non rivedere nessuno dei due, quindi no.
L: Gian Luca lo vedrai comunque, visto che è il mio fidanzato e noi viviamo insieme. E quell'altro neanche te lo ricordi, come puoi essere così sicuro di non volerlo rivedere...
T: Ti sbagli. Me lo ricordo eccome...

A quell'affermazione mi bloccai. La velocità con cui la mia lista di priorità cambiò era quasi inquietante. Come se lo ricordava? Perché?

L: In che senso te lo ricordi?
T: Nel senso che me lo ricordo, Lele. Nel caso non fosse chiaro, vi lascio prendermi per il culo perché fa ridere. Ma alcune delle persone con cui scopo me le ricordo, che tu ci creda o no...
L: Perché te lo ricordi? Era bravo?

T: Era.. Non è questo il punto! Il punto è che me lo ricordo.
L: Perché te lo ricordi?
Chiesi di nuovo intestardito e lo guardai torvo incrociando le braccia al petto.
T: Sei serio, Lele? Che è questa? Una scenata di gelosia?
L: No
Negai immediatamente sulla difensiva.
T: Ecco perché ti ricorderei che mi stai chiedendo di fare un'uscita a quattro con te e il "tuo fidanzato"
Sottolineò la parola fidanzato facendo il gesto delle virgolette e infilandoci tutta l'ironia di cui era capace.

Aveva ragione. Dovevo concentrarmi sul mio obiettivo.
L: Ti sto chiedendo un sacrificio di due ore, Tanche.. Neanche questo puoi fare? Devi solo stare seduto e mangiare. E ti vorrei ricordare che la colpa del fatto che siamo in questa situazione è la tua. Se tu avessi evitato quella scena davanti a lui l'altro giorno, Gian Luca non si sarebbe insospettito e non mi avrebbe chiesto di fare questa cosa!
T: Colpa mia!? Di cosa stai parlando esattamente?
L: Del fatto che tu abbia deciso di mandarmi quel messaggio durante la challenge!
T: Sono abbastanza sicuro che sia stato più il bacio a metterlo in allarme. Quello della tua di challenge.
L: La mia di challenge era specifica, quindi a differenza tua non avevo scelta. Cosa avrei potuto fare?
T: Non lo so.. non metterci la lingua per esempio?

Non è che proprio abbia tutti i torti insomma.

Quanto potevo fingere con me stesso di avere gli argomenti migliori dei suoi per vincere quella discussione?

Dunque, era evidente che se avessi voluto ottenere qualcosa avrei dovuto cambiare tattica. Mi alzai dal latto e lo raggiunsi. Con tutta la calma che mi era possibile, gli tolsi dalle mani la felpa che stava piegando, mia tra l'altro, ma non mi sembrava il momento per lamentarmi.

L: Tanche, per me è importante. Voglio che questa cosa funzioni. Te l'ho detto che voglio una storia e per la prima volta dopo non mi ricordo neanche quanto, c'è un ragazzo carino che si sta interessando a me e sembra avere intenzioni serie. Tu sei uno dei miei migliori amici, lo sai. E non voglio trovarmi a dover scegliere...
T: Mi stai dicendo che sceglieresti lui e quindi o faccio come dici o la nostra amicizia finisce? È un ultimatum?