È un esperimento, non un appuntamento.

2.3K 88 220
                                    

L: Non so cosa fare

Mi lamentai per la milionesima volta appoggiando la guancia contro il pugno chiuso mentre aspettavo che Cecia e Zoe, in video call, trovassero la soluzione a tutti i problemi della mia vita.
Z: Eh, Lelino dipende. Ti piace?
L: Perché non mi dovrebbe piacere? Cioè, se non mi piacesse ci sarebbe qualcosa che non va in me, giusto?
C: Lele. Non è che uno si sveglia la mattina e decide chi gli piace.
L: Però ragioniamoci
C: Come se non lo stessimo facendo da due ore...
Le feci una linguaccia.
L: Zoe, parlo con te che Cecia è una stronza.

La mia migliore amica alzò gli occhi al cielo e si voltò a guardare la piccoletta aspettando che parlasse.

Z: Lele, perché vuoi per forza farti piacere questo ragazzo?

Ci pensai un po' su prima di rispondere.

L: Io penso che potrei essere un buon fidanzato.
Iniziai a parlare e mi sentii un po' insicuro.
L: Ogni volta che guardo voi fidanzarvi penso che me la meriterei anche io una storia. Mi merito quella sensazione di avere qualcuno che ti copre le spalle, che è sempre dalla tua parte. Insomma, vorrei provare quella cosa lì che, non importa quanto sia stressante o di merda la tua giornata, puoi sempre consolarti con il pensiero di terminarla tra le braccia della persona che ami e che ti ama. Qualcuno che si prenda cura di te...

Cecia passò dall'espressione di giocosa noia a quella dolce di quando era seria e che io adoravo.

C: Lele, ma non ti serve un fidanzato per quello. Noi ci siamo sempre per te..
L: Lo so, C. Ma non è lo stesso, lo sai anche tu

Lei annuì. Sapevo che mi capiva. Per me i miei amici erano la mia vita, non c'era niente di più importante. E volere una relazione non significava che loro non mi bastassero, ma solo che volevo qualcosa di diverso. Qualcosa di cui avevo letto nei libri, che avevo visto in film e serie tv. Qualcosa che avevo visto provare alle persone intorno a me, ma che non avevo mai sperimentato in prima persona.

Z: Ma anche tu sei stato fidanzato, Lele. Che mi dici di Christian?
L: È proprio questo il punto. Io mi sono sempre scelto persone che mi piacevano, sì, ma che non erano in grado di darmi quello che io sognavo. Quando stavo con Christian, praticamente lo veneravo, ma lui mi faceva sentire costantemente giudicato, sotto una lente di ingrandimento. Ero costantemente preoccupato che mi vedesse debole o stupido...

C: Quindi tu vuoi che ti piaccia questo Gian Luca perché secondo te sarebbe un buon fidanzato?

Entrambe mi guardarono in attesa di una risposta.

L: Sì? Cioè è anche un bel ragazzo ma principalmente sì..
C: Lele, ma l'amore non è un colloquio di lavoro.

L: Lo so, ma quando si sceglie di dare un'opportunità a qualcuno si deve anche considerare quello che quella persona può darti, no?

Z: Razionalmente è vero. Però l'amore non è razionale. Cioè tutto quello che hai descritto non puoi ottenerlo se non senti dentro qualcosa di devastante anche solo quando quella persona ti guarda...

Sospirai desolato.
L: Sì, ma metti conto che arriva uno che solo sfiorandoti ti fa andare a fuoco ma tu sai benissimo che non è tipo da relazione, che saresti uno dei tanti e che stare con lui sarebbe solo un continuo combattere per attenzioni che devi dividere con mille altri tipi... Neanche quello mi farebbe ottenere ciò che voglio...

C: E ogni riferimento a fatti, persone e Tancredi è puramente casuale

La guardai di sbieco.
L: Non stavo parlando di lui
C: Assolutamente

Ci fu un momento di silenzio dove vidi Zoe tentennare.

Z: Lè, ma magari se ci parlassi...
L: Possiamo lasciarlo fuori da questa discussione?
C: No

Tutte le volte che ti ho detto di noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora