-"Negativo. Negativo. Negativo. Negativo e....negativo" dico leggendo tutti i risultati dei test che ho appena fatto.
Siamo tornati da due giorni a New York e Hector non mi ha lasciata un attimo da sola. Questa mattina si è presentato a casa mia con una busta piena di test di gravidanza e io sono scoppiata a ridere, incredula dal suo comportamento.
-"Ok. Almeno siamo sicuri che non sei incinta" dice sorridendo.
-"Ero sicurissima anche senza fare i test" dico buttando i test nell'immondizia.
-"Se dovesse succedere, come ti comporteresti?" chiede serio.
-"Non succederà Hec" dico ridacchiando.
-"Ok. Ma se dovesse succedere per sbaglio?" chiede serio. Alzo le spalle e poi lo guardo. Non riesco a capire cosa si cela nei suoi occhi.
-"Non lo so. Credo che darò di matto. Non lo so" dico seria e poi sorrido alzandomi dal letto per raggiungere poi la cucina.
-"Lo terresti?" chiede dietro di me.
-"Perché mi fai domande assurde questa mattina?" dico azionando la macchina del caffè. Hector si mette accanto a me a braccia conserte fissandomi serio.
-"Perché voglio sapere come la pensi. Non ne abbiamo mai parlato e sai che c'è il rischio tra noi due, visto che scopiamo senza preservativo" dice serio e tranquillo.
-"Puoi sempre usarlo" gli ricordo seria fissandolo mentre gli metto in mano la tazza del caffè.
-"Non con te. Con te voglio essere totalmente libero e lo sai" dice serio.
-"Ok. Lo terrei" dico di getto senza nemmeno pensarci dopo aver sospirato. Bevo un sorso di caffè e poi lo fisso. Hector sta sorridendo.
-"Non avevo dubbi" dice soltanto stampandomi un bacio sulla fronte.
-"Non ti mettere strane idee in testa cubano" dico allarmata minacciandolo con lo sguardo. Hector ride divertito.
-"Non mi sto facendo nessuna idea strana, stai tranquilla. Era una cosa che volevo sapere. Ma se dovesse succedere, so per certo, che mio figlio avrà una mamma speciale" dice Hector sorridendo.
-"Smettila. Sei troppo profondo questa mattina e io non sono abituata a certi discorsi" dico spingendolo e andandomi a sedere sullo sgabello e aprendo la busta dei biscotti integrali. Hector si siede accanto a me e avvinghia le braccia intorno al mio corpo.
-"Sono due giorni che non scopo. Non tocco un corpo diverso dal tuo. Mi devo preoccupare?" dice serio facendomi ridere.
-"Direi di si amico. È ora che ti scrolli di dosso e riconquisti i tuoi spazi" dico ridacchiando.
-"E se non voglio?" dice serio.
-"Voglio io" dico ridendo.
-"Serio?" dice sorridendo. Annuisco mentre mastico e gli infilo in bocca metà del mio biscotto.
-"Hec. Serio. Abbiamo la giornata di riposo. Ho tremila cose da fare dentro casa. Esci, rimorchia qualcuna. Inventati qualcosa" dico prima di bere un sorso di caffè.
-"Non ne ho voglia. Oggi non voglio fare proprio niente. Perché non passiamo la giornata chiusi in casa a guardare film e a fare tanto sesso?" dice ridacchiando e passando il dito sulla mia gamba nuda. Indosso solo le mutande e la canotta.
-"Va bene per i film" dico seria trattenendo il respiro quando sposta la mutanda e accarezza la mia intimità umida.
-"Io credo anche alla seconda possibilità" sussurra roco vicino alla mia guancia infilando un dito dentro la mia vagina stretta. Gli sposto la mano sospirando scocciata dopo aver avuto una fitta all'utero, segno che il ciclo mi sta per tornare. Quando mi sento infastidita non voglio essere scocciata e non mi va di fare sesso.
-"Hec. Serio. Non mi sento al top. Devo riordinare casa e voglio i miei spazi. Ti dispiace lasciarmi sola almeno per oggi?" chiedo gentilmente e seria. Il mio amico capisce per fortuna e sospira. Mi bacia la fronte e poi beve tutto il caffè.
-"Ok tesoro, ti lascio sola. Se hai bisogno di qualcosa però chiamami. Anche se stai male, anzi, soprattutto se stai male. Non mi fare stare in pensiero" dice serio fissandomi. Sorrido e gli bacio la guancia con un leggero filo di barba.
-"Grazie Hec" dico sorridendo. Il mio amico si alza e mi accarezza i capelli.
-"Vado a fare un giro" dice salutandomi.
-"Ok. Buon giro" lo saluto.
-"Buone pulizie" dice ridacchiando.********
Ho finito il maledetto caffè e ne ho davvero bisogno.
Ho riordinato e tirato a lucido tutto l'appartamento e non ho avuto tempo nemmeno di uscire per andare a fare la spesa.
Unica soluzione è il mio migliore amico.
Scendo al piano di sotto e prima di suonare il campanello sento della musica in sottofondo e delle risate.
Suono e attendo.
La porta si spalanca e mi ritrovo davanti agli occhi il petto nudo e muscoloso di Hector. Lo squadro dalla testa ai piedi e vedo che è solo coperto da un asciugamano intorno ai fianchi.
-"Ho finito il caffè" dico dopo essermi schiarita la voce. Il mio amico sorride.
-"Entra" dice spostandosi di lato.
-"No, grazie. Sei in compagnia e non voglio disturbare" dico in imbarazzo.
Succede sempre così. Quando lo becco in compagnia di qualcuna mi sento a disagio.
-"Non disturbi mai e lo sai" dice sorridendo. Intravedo una bionda ossigenata con un asciugamano striminzito intorno al corpo.
-"Facciamo che io aspetto qui e tu mi porti il caffè" dico sorridendo tirata.
-"Ok, come vuoi" dice serio prima di allontanarsi.
-"Chi è?" chiede la tipa a Hector.
-"La mia migliore amica" risponde lui dalla cucina.
-"E disturba a quest'ora?" chiede acida. Alzo gli occhi al cielo.
-"Xandra, lei non disturba mai. È come mia sorella" dice serio.
Non ci credo.
Xandra. La sua ex fidanzata. La sua prima fidanzata di quando si era appena trasferito a New York.
Non si è più innamorato di nessuna dopo di lei.
L'aveva conosciuta al club dopo uno show. Sono stati insieme quasi un anno e poi è stata lei a tradirlo con un ricco banchiere.
Hector torna alla porta e mi porge la confezione del caffè.
-"Perché?" gli chiedo diretta e incredula. Ha capito a cosa mi riferisco. Il mio amico alza le spalle e sbuffa.
-"Non lo so Ana. Alcune volte ci vediamo. Scopiamo e finisce lì la cosa. Solo sesso" dice con tono scocciato.
-"Hai tante donne Hec. Perché di nuovo lei? Ti ha fatto soffrire" dico seria.
-"Ecco perché ho evitato di raccontartelo. Sapevo che ti saresti irritata" dice acido.
-"Certo. Soprattutto perché lei non mi piace e non voglio vederti soffrire ancora per una puttana come quella" dico alzando il tono di voce in modo da farmi sentire. Hector mi tappa la bocca con la mano.
-"Shhhh. Sei impazzita? Vuoi che esca la signora Gina per caso?" dice agitato.
Hector odia la vecchietta impicciona e zitella che abita accanto a lui e la nonnina ha una bella cotta per il cubano.
-"Che mi senta!" dico ad alta voce e mi allontano salendo il primo gradino.
-"Grazie per il caffè" dico alzando la confezione.
-"Non c'è di che" risponde prima di chiudere la porta.*********
-"Che voleva?" chiede Xandra acida.
-"Aveva finito il caffè" dico sedendomi sul divano e poi la guardo.
-"Ho sentito come mi ha definita" dice inviperita.
-"Io credo che tu debba rivestirti e andartene. E credo anche che tu non debba farti vedere più" dico serio prendendo la decisione di troncare la cosa.
Io e la mia ex abbiamo riiniziato a vederci da qualche mese dopo che una sera si è presentata a casa mia ubriaca marcia dopo la storia finita con il banchiere. Da quella sera abbiamo iniziato a scopare di nuovo ogni tanto.
-"Perché ti comporti da stronzo?" chiede seria.
-"Perché lo sono diventato dopo che tu mi hai tradito. Credo che sia giunto il momento di finirla qui. Vestiti e vattene" dico severo alzandomi dal divano e andando in cucina.
-"Sei un bastardo!" urla.
Xandra va via dopo cinque minuti, rivestendosi in fretta, e rimango da solo nell'appartamento in penombra e la musica in sottofondo.
Afferro il cellulare e decido di mandare un messaggio ad Ana.IO: "Che fai?".
Attendo una risposta che tarda ad arrivare e nel frattempo vado ad indossare la tuta e una maglietta. Quando prendo di nuovo il telefono in mano trovo la risposta.
MyANA: "Sto cercando di smontare una mensola con il cacciavite. Ti prego, dimmi che hai l'avvitatore 😍".
Sorrido e mi alzo andando nello stanzino degli attrezzi a prendere l'avvitatore.
IO: "Arrivo 😝 ".
Esco dal mio appartamento e salgo le scale per recarmi al piano superiore.
La porta è come al solito aperta e accostata e trovo la mia amica sulla sedia che tenta di svitare la vite.
-"Ok tesoro. Spostati. Lascia fare a me" le dico guardandola. Fisso il suo culo sodo e mi viene voglia di palparlo e di morderlo.
Ana scende dalla sedia e la sposta.
-"Grazie mio salvatore" dice in modo teatrale facendomi sbuffare mentre svito la prima vite.
-"Perché la togli?" chiedo curioso.
-"Perché questa mi sta sul cazzo. Domani dovrebbe arrivare quella che ho ordinato. Se mi lasci poi l'avvitatore, mi faresti una cortesia" dice pensierosa. La guardo mentre svito l'altra vite e poi tolgo tutta la montatura attaccata al muro.
-"Ho troncato definitivamente con Xandra" dico all'improvviso fissandola. Ana mi fissa seria a braccia conserte.
-"Speriamo. Non mi capacito ancora come tu abbia solo pensato di tornare a scopartela dopo quello che hai passato a causa sua" dice con rabbia. Avverto la sua rabbia nel corpo e la abbraccio dopo aver poggiato l'avvitatore a terra.
-"Puzzi di lei" dice allontanandomi spingendomi per il petto.
-"Ma se mi sono fatto la doccia" dico serio ed incredulo.
-"Hai il suo profumo addosso Hec" dice schifata e va in cucina.
-"Ok. Vorrà dire che mi farò un'altra doccia, ma con il tuo bagnoschiuma alla vaniglia che mi fa impazzire" dico togliendomi la maglietta e andando verso il bagno per finirmi di spogliare ed entrare in doccia.
Sorrido mentre mi lavo e mi insapono, inebriandomi con il profumo di vaniglia ed immagino Ana accanto a me che si lava anche lei. Apro gli occhi e scuoto la testa, per i pensieri strani che mi passano per la testa ogni tanto.
Ana per me è come una sorella, è la mia migliore amica, la mia parte.
Ogni tanto mi capita di fare pensieri sconci su di lei, ma penso che sia anche normale visto che ogni tanto scopiamo pure insieme, anzi, ultimamente spesso.
Esco dalla doccia e mi asciugo velocemente per poi avvolgermi un asciugamano intorno ai fianchi e tornare in soggiorno da lei.
Trovo Ana seduta sul divano con una ciotola di pop corn e guarda un film al buio. Mi siedo accanto a lei e poggio un braccio intorno alle sue spalle mentre lei appoggia la testa sulla mia spalla. Le bacio la testa e poi afferro una manciata di pop corn infilandomeli uno ad uno in bocca.
-"Era questo quello che intendevo fare oggi" le dico a bassa voce.
-"Ma dovevo rimettere in ordine la casa" dice sospirando.
-"Lo so e ho rispettato le tue scelte" dico tranquillo.
-"Posso rimanere stanotte?" chiedo serio guardandola.
-"Come vuoi Hec. Sei non hai da fare" dice distratta guardando la televisione. Le bacio la fronte e la stringo a me.
-"Voglio stare con la mia amica" dico a bassa voce.**********
Mi sveglio stropicciandomi gli occhi e tasto il lato accanto a me vuoto. Spalanco bene gli occhi e guardo l'ora sulla sveglia.
Sono le tre di notte.
Ana dove diavolo è?
Mi alzo tutto nudo e la cerco per casa, trovandola seduta sul divano con una tazza in mano.
Mi avvicino preoccupato e mi siedo accanto a lei.
-"Ehi, stai bene? Che ci fai sveglia?" chiedo serio.
-"Insomma. Mi hanno svegliata i dolori. Torna a dormire tu. Aspetto che la medicina faccia effetto" dice con un filo di voce.
-"Non se ne parla" dico serio. Ana mi guarda e poi l'occhio le cade sul mio cazzo rilassato.
-"Vai a dormire Hec. Tra poco arrivo anch'io" dice dolcemente accarezzandomi la guancia. È bianca in viso. Sospiro e mi alzo.
-"Va bene" dico scocciato e torno in camera buttandomi a peso morto sul letto.
STAI LEGGENDO
UN AMICO COME SPOGLIARELLISTA
RomanceHector Valdés è uno spogliarellista cubano trapiantato a New York da dieci anni. Ha trentadue anni e lavora come spogliarellista da dieci anni. Ama il suo lavoro e ama divertirsi tutte le sere con una donna diversa dall'altra. Ana Foley è una ragazz...