I genitori di Hector sono arrivati a New York da un paio d'ore e ora stanno riposando nell'appartamento del mio amico, che ha deciso di trasferirsi da me per una settimana.
Io finalmente mi sono ripresa dalla brutta influenza anche se ho ancora qualche piccolo strascico di tosse. Domani si torna a lavoro e non vedo proprio l'ora. In questa settimana mi sono atrofizzata a stare a casa e non ho fatto altro che vedere film, serie tv, mangiare, spettegolare con Gina e chiacchierare con il mio migliore amico/ trombatore esclusivo.
-"Dormirai nella camera degli ospiti?" chiedo al mio amico mentre siamo seduti sul divano a guardare la televisione.
-"Vuoi che dorma lì?" chiede sorridendo in modo malizioso. Lo stronzo lo fa apposta perché sa benissimo che può dormire con me, che io non mi opporrei mai.
-"Non mi rispondere con un'altra domanda, lo sai che la cosa mi snerva" dico irritata guardandolo. È seduto accanto a me e ha un braccio intorno alle mie spalle.
-"Sai che dormo con te. Ho sempre dormito con te" dice serio e tranquillo ribadendo l'ovvietà.
-"Certo. Sai anche che ho bisogno dei miei spazi e sembriamo una coppia così Hec" dico seria e preoccupata. Il mio amico mi fissa e sorride.
-"Che male ci sarebbe?" sussurra vicino le mie labbra con la sua voce calda provocandomi brividi.
-"Sai che la cosa finirebbe male" dico seria. Hector sospira e si sistema meglio sul divano.
-"Ana. Comportiamoci come sempre e non ci pensiamo. Pensi troppo tu" dice serio e poi mi deposita un soffice bacio sulla bocca e torna a guardare il televisore. Sospiro frustrata ed eccitata e poggio di nuovo la testa sul suo petto scolpito.
È pieno pomeriggio e ci siamo messi a guardare un film su Netflix.
-"Gina dov'è? Oggi non l'ho sentita per niente" dico poi pensierosa per la nostra vicina di casa.
-"Andava a giocare a Burraco con le sue amiche nonnine al circolo. È più attiva di te quella donna" dice Hector ridendo. Lo schiaffeggio sugli addominali.
-"Questo è vero" ammetto poi ridendo. Hector mi bacia sorprendendomi e con molta foga. Non ci tocchiamo, baciamo o facciamo sesso da una settimana e ora è come ricevere ossigeno dopo questa forte eccitazione.
Le nostre lingue di intrecciano subito iniziando subito a danzare mentre ci spogliamo in modo frenetico fino a rimanere nudi.
-"Scopami my Ana" sussurra roco sulla mia bocca quando sono a cavalcioni sopra di lui e strofino la mia vagina bagnata sulla sua enorme asta dura. La prendo in mano e la accompagno all'ingresso abbassandomi un pò alla volta facendo entrare l'enorme punta. Ho il respiro corto mentre il cuore batte frenetico e ho la testa leggerissima.
Mi muovo piano sù e giù facendolo entrare un centimetro alla volta fino a farlo arrivare tutto in fondo. Spalanco la bocca quando è tutto dentro di me e rimango impressionata, come ogni volta, dalla mia vagina stretta che riesce a prenderlo tutto dentro. Mi sento totalmente spaccata e boccheggio per le fitte di dolore e piacere che sento.
Bacio con passione Hector dondolandomi lentamente sopra di lui facendo abituare la mia vagina alle sue dimensioni esagerate mentre le nostre lingue sono intrecciate a danzare eroticamente.
Il fuoco si trasforma ben presto in un incendio indomabile portandoci a scopare con frenesia. Hector si alza dal divano rimanendo dentro di me e mi fa allungare sul tavolo della cucina per scoparmi in modo selvaggio, sbattendomi forte e facendomi gridare. Pizzica forte i miei capezzoli dritti eccitandomi ancora di più e massaggia i seni pieni fissandomi.
-"Hec....sto per venire" dico ansimando sentendomi sempre più tesa.
-"No. Aspetta" dice secco uscendo bruscamente e facendo scomparire il mio orgasmo.
-"Stronzo" dico frustrata. Il mio amico sorride e mi solleva portandomi in camera per poi depositarmi sul letto e mettersi tra le mie gambe ed entrare pianissimo facendomi tremare.
-"Cazzo" ansimo ad occhi chiusi stringendolo a me con le mani poggiate sulla sua schiena muscolosa bollente.
-"Si...è quello piccola" sussurra Hector sul mio collo arretrando ed entrando di nuovo lentamente, in una maniera straziante.
-"Cazzo Hec, muoviti" dico frustrata guardandolo. Hector sorride in modo malizioso e mi bacia poi con foga continuandomi a scopare pianissimo fino a portarci ad esplodere con un orgasmo pirotecnico. Tremo fortissimo mentre lo stringo a me e il piacere ci investe come un'onda facendoci rabbrividire. Hector si riversa tutto dentro di me con lunghi schizzi di seme riempiendomi tutta mentre i miei muscoli lo stringono. Ansimiamo forte con le bocche unite mentre ci baciamo con frenesia e le mie unghia graffiano la sua schiena.
Ci fissiamo negli occhi e giochiamo a darci soffici baci, giochiamo a sfiorarci i nostri nasi mentre siamo fusi e il piacere va via via scemando.
Hector è premuto addosso a me e sento tutta la sua virilità dura farmi quasi male.
Lo spingo per la nuca contro la mia bocca e lo bacio con irruenza mentre intreccio i piedi dietro la sua schiena e il mio amico preme ancora di più sentendolo andare ancora più a fondo facendomi sentire una forte fitta e gli ficco le unghia nelle spalle facendolo ansimare.
-"Merda. Mi lasci i segni Ana" dice Hector serio.
-"Mi hai fatta quasi male" ansimo sulle sue labbra. Il mio amico si tira leggermente indietro e poi si spinge di nuovo in avanti provocandomi ancora una forte fitta.
-"Cazzo Hec. Mi spacchi" dico dolorante. Il mio amico sorride soddisfatto e mi bacia dolcemente rimanendo premuto addosso a me.
Il suono del campanello ci riporta alla realtà e sgraniamo entrambi gli occhi.
-"Chi sarà?" chiedo agitata.
-"Saranno i miei forse" dice spostandosi di colpo ed in fretta. Corre in bagno e poi in soggiorno a prendere i panni e me li butta addosso mentre lui si veste in modo frenetico e il campanello continua a suonare. Chiude la porta della mia camera e va a vedere chi è.
Mi alzo dal letto e corro subito in bagno a farmi una doccia veloce per rendermi presentabile, mi vesto e alla fine esco dalla mia camera scoprendo chi è l'ospite.
Non sono i genitori di Hector.
In soggiorno c'è Raul vestito molto elegante con un pantalone nero ed una camicia nera appena sbottonata. Appena mi vede sorride con un gran sorriso.
-"Ehi, come stai?" dice allegro avvicinandosi per stamparmi un bacio vicino la bocca. Sorrido e lo bacio sulla guancia con la barba ben curata.
-"Sto bene, grazie. Il peggio è passato. Come mai da queste parti?" chiedo curiosa e guardo un attimo Hector che è seduto sul bracciolo del divano e ci sta fissando a braccia conserte.
-"Ero in giro. Sono passato a vedere come stavi. Vedo che sei in buona compagnia" dice in modo ironico alla fine sorridendo. Non so perché, ma nel suo tono ho notato una vena di fastidio.
-"Ti ringrazio per la visita. Hai fatto bene e sono felice. Prendi un caffè?" dico tranquilla facendo gli onori di casa. Raul sorride mentre il mio migliore amico sbuffa alzandosi per andare in cucina.
-"Si, grazie" dice dolcemente. Mi avvio in cucina seguito da lui che si siede su uno sgabello. Hector mangia una mela seduto al tavolo mentre io aziono la macchina del caffè. Sorrido mentre guardo il mio amico mangiare nervoso la mela. Lui odia la mela come frutto.
-"Sei mancata al club. Ti sei persa parecchi spettacoli interessanti" dice sorridendo il mio collega. Sorrido mentre gli passo la tazza del caffè e mi siedo anch'io sullo sgabello.
-"Immagino. Ho visto alcuni video su internet. È mancato anche a me il club. Mi siete mancati tutti" dico sospirando. Raul mi sposta una ciocca di capelli dal viso e sorride fissandomi. Sorrido tirata mentre sento il mio migliore amico schiarirsi la gola dietro di noi. Mi giro e lo fisso in modo storto.
-"Cos'è? Ti è andata di traverso la mela?" lo prendo in giro sorridendo. Ricevo un'occhiataccia.
-"No" risponde secco.
-"Ti è per caso venuto mal di gola?" continuo a prenderlo in giro.
-"Non ti rispondo nemmeno. Conosci già la risposta" dice in modo brusco alzandosi per andare a buttare il torsolo della mela e farsi poi il caffè.
-"Forse ho disturbato" dice Raul a disagio.
-"Ma no. Stavamo vedendo un film, tranquillo" dico sorridendo.
-"Quello lo stavamo facendo prima di scopare" precisa Hector facendomi sentire di colpo a disagio di fronte il mio collega. Sorrido tirata e mi schiarisco la gola non sapendo cosa dire.
-"Lascia stare. Sai che a Hector piace scherzare" la butto sullo scherzo. Il mio amico sorride e Raul mi guarda a disagio.
-"Ok. Credo di essere di troppo in questo momento" dice Raul alzandosi di colpo.
-"Vado" dice a disagio.
-"Ma no, resta Raul. Tranquillo" dico sentendomi in difetto nei suoi confronti per colpa dell'atteggiamento da stronzo del mio migliore amico.
-"Tranquilla Ana. Ci vediamo domani a lavoro. Buona serata" dice tranquillo e poi va via.
-"Che cazzo era?" chiedo brusca e incazzata al mio amico. Hector mi fissa con la tazza in mano.
-"Era passato chiaramente perché voleva scopare con te" dice tranquillo e facendomi incazzare ancora di più.
-"Io non voglio nessuna scenata di gelosia del cazzo, soprattutto da te e non ci avrei comunque scopato con lui visto che abbiamo una specie di patto io e te. Siamo amici e colleghi, dannazione" dico alterata.
-"Ana.." mi chiama scocciato.
-"Niente Ana! Non sopporto tali idiozie! Non ti permettere mai più! Io non vengo a fare scenate alle donne che ti toccano o che ti scopi. Non mi sono mai permessa e di certo non inizierò ora, come non inizierai tu" dico ad alta voce incazzata nera con lui.
Sono sempre stata una donna indipendente e libera.
Il campanello suona e sbuffo nervosa.
Hector va ad aprire la porta.
-"Non lo fare mai più! " urlo incazzata seguendolo mentre lui apre la porta e troviamo i suoi genitori che ci guardano sorpresi.
-"Dobbiamo ripassare ragazzi? Cavolo Julia, forse è il caso che andiamo a fare un giro" dice il padre a disagio.
-"No Manuel, prego venite. Stavamo solo discutendo. Hector ora vi prepara un bel caffè" dico spostandomi. I due signori si accomodano sorridendo.
-"Io veramente stavo andando.." dice serio ma lo blocco.
-"Tu non stavi andando da nessuna parte. Ora prepari il caffè ai tuoi" dico brusca. Hector sbuffa e si avvia verso la cucina seguito dai suoi genitori e da me. Lui ha il brutto vizio di dileguarsi quando ha torto e io gli urlo dietro.
-"Hector Valdés, cosa hai combinato per far arrabbiare così tanto la tua cara amica?" chiede Julia al figlio. Hector la guarda e poi guarda me.
-"Mamma sei sicura di volerlo sapere veramente? Sai, mi conosci. Sai che sono una persona molto aperta e che ama divertirsi" dice temporeggiando.
-"Ah, no. Non lo voglio sapere allora. Di sicuro hai combinato qualcosa che non è piaciuto ad Ana" dice seria.
-"Hector, figlio. Non è il caso che tu metta la testa a posto e ti crei una famiglia?" dice il padre sorridendo. Hector scoppia a ridere mentre poggia le tazze del caffè sul tavolo.
-"Stai scherzando papà? Faccio un lavoro che mi piace così tanto. Creare una famiglia non è nelle mie intenzioni al momento e sarebbe davvero incompatibile con il lavoro che faccio. E poi non voglio proprio una donna che mi assilli con la sua gelosia per il lavoro che faccio" dice serio. Io ridacchio divertita dalla sua scontata risposta. La mamma sorride e il padre sbuffa. La mamma è più aperta mentalmente rispetto al marito, che ha la mente all'antica e spera sempre che il figlio si sistemi prima o poi. C'è anche da dire che il padre negli ultimi anni ha accettato il lavoro del figlio, visto che all'inizio l'aveva presa malissimo.
-"Julia, mi amor. Credo che non avremo mai nipoti di questo passo" dice Manuel sospirando e prendendo la mano della moglie. Sorrido a quel gesto tenero e dolce.
-"Tranquillo mi amor. Li avremo. Dai del tempo a nostro figlio" dice dolcemente Julia. La guardo e sorrido ancora di più.
-"Vi fermate a cena vero? O i piccioncini vogliono andare a mangiare fuori?" chiede Hector sorridendo ai suoi.
-"In realtà ho prenotato al ristorante La Gardenia" dice il padre sorridendo.
-"Ottimo. È un ristorante italiano molto rinomato. Fanno dell'ottima cucina italiana" dico sedendomi al tavolo.
-"Quindi siete liberi di fare quello che volete" dice Julia sorridendo.
-"Io credo di rimanere a casa e guardare un film. Hector non so cosa ha in mente" dico sospirando poggiando il mento sulla mano.
-"Penso di uscire" dice soltanto in modo laconico senza nemmeno guardarmi. Alzo gli occhi al cielo per i suoi modi quando fa l'offeso e sa bene che ha torto.
-"Bene. Sappiamo i programmi di tutti" dico allegra facendo sorridere la madre.
-"Tu cara, hai qualcuno con cui hai pensato di costruirti una famiglia?" chiede Manuel facendomi strozzare quasi con la saliva.
-"Manuel. Ma che domande fai? Scusalo cara" rimprovera il marito e si scusa con me.
-"Tranquilli" dico sorridendo.
-"Papà. Ana è come me. Siamo uguali. Perciò andiamo d'accordo e siamo migliori amici. La pensiamo uguale su tutto" dice Hector sorridendo. Vedo Manuel un pò afflosciarsi.
-"Speravo che almeno tu avessi intenzione di sistemarti. Visto che siete uguali e andate d'accordo, perché non pensate di mettervi insieme?" dice sorridendo il padre.
-"Merda papà. Non ci pensare proprio" dice serio e poi ride nervoso. La madre sorride mentre ci fissa.
-"Io direi di no. Meglio essere amici e basta" dico sorridendo tirata e cerco di non essere scortese.
-"Io pensavo invece che ogni tanto qualcosina succedeva tra di voi" dice la mamma ridacchiando.
-"Si....succede" dice vago il mio amico facendomi diventare rossa in viso e facendomi sentire totalmente in imbarazzo. Sorrido tirata ai suoi genitori e che mi guardano quasi con adorazione.
-"Si, ok. Direi che la nostra vita sessuale per oggi possa bastare" dico dopo essermi schiarita la voce e con tono imbarazzato alzandomi dalla sedia. Mi scuso con i suoi genitori e trascino il mio amico in soggiorno.
-"Che cavolo dici? Sei impazzito?" dico irritata a bassa voce vicino al suo viso. Hector si abbassa ancora di più quasi a sfiorarmi le labbra.
-"Non ho detto nulla di male e di falso. È vero, perché dovrei mentire? E poi se ricordi ci hanno sentito scopare quando siamo stati a Cuba" dice a bassa voce e serio.
-"Ho seriamente voglia di picchiarti oggi" lo minaccio a denti stretti. Hector sorride in modo malizioso e alza un sopracciglio.
-"Io invece ho voglia di sculacciarti forte e scoparti fino a farti male" sussurra sulle mie labbra prima di baciarmi a stampo lasciandomi senza parole e respiro. Mi allontano e noto i suoi genitori guardarci. Mi schiarisco la voce e torno in cucina sorridendo.
-"Sembrate una vera coppia che bisticcia" dice la madre sorridendo.
-"Julia, credimi. Tuo figlio è insopportabile alcune volte e non potrei mai stare con una persona del genere" dico irritata facendo ridere i suoi genitori.
-"Cara, anche mia moglie diceva così prima di aprire gli occhi e accorgersi di amarmi alla follia" dice Manuel guardando la moglie con amore.
-"Voglio bene a vostro figlio, ma non è l'uomo adatto a me" dico seria. Hector alza gli occhi al cielo mettendosi a braccia conserte.
-"Io dico di sì invece" dice il padre sicuro di sé stesso.
-"Ma non ci penso proprio" dice Hector rabbrividendo. Almeno su questa cosa siamo più che d'accordo.
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UN AMICO COME SPOGLIARELLISTA
RomansaHector Valdés è uno spogliarellista cubano trapiantato a New York da dieci anni. Ha trentadue anni e lavora come spogliarellista da dieci anni. Ama il suo lavoro e ama divertirsi tutte le sere con una donna diversa dall'altra. Ana Foley è una ragazz...