-"Gina pensa che ieri sera abbia scopato come un bufalo impazzito facendo tutto quel casino. Le ho chiaramente detto che io ieri sera non ero a casa ma che eri tu al piano di sopra con Raul" dice Hector ridendo come un matto facendomi sentire a disagio. Mi copro il viso mentre mi sento avvampare.
-"Tu dov'eri?" chiedo curiosa. Raul sta ancora dormendo e io mi sono alzata sentendo il telefono vibrare per un messaggio. Era Hector che mi ha avvertita che sarebbe passato per il caffè. Almeno ha avuto la decenza di avvertire.
-"Ero con una tizia che ho rimorchiato ieri sera ad un bar insieme agli altri. Sono tornato questa mattina" dice sorridendo. Lo guardo bene ed è bello sveglio.
-"Hai dormito almeno un pò?" chiedo seria.
-"Si, mi sono svegliato quando ti ho mandato il messaggio. A te com'è andata la serata?" chiede sorridendo.
-"Bene. Molto bene. Raul è ancora di là che dorme" dico a bassa voce. Hector mi guarda sorpreso.
-"Credevo fosse andato via" dice serio.
-"Siamo crollati entrambi esausti a tarda notte. Lui non aveva la forza di alzarsi e io non avevo la forza di cacciarlo" dico ridacchiando. Il mio migliore amico scuote la testa sorridendo.
-"Si iniziano sempre così le relazioni alla fine" dice sorridendo. Alzo gli occhi al cielo.
-"Non è vero. Anche noi ogni tanto dormiamo insieme e pare che non è iniziata nessuna relazione" gli ricordo.
-"Si, ma noi siamo migliori amici tesoro" mi ricorda lui sorridendo. Sbuffo scocciata.
-"Ora cos'è che ti dà fastidio? Che ho ragione? Che siamo migliori amici?" mi prende in giro. Gli pizzico il braccio facendolo saltare sullo sgabello.
-"Stronza. Mi hai fatto male" dice irritato a bassa voce. Sorrido compiaciuta.
-"Ti sta bene. Così la finisci di sparare stronzate, idiota" dico seria.
-"Settimana prossima torno a Cuba" dice poi serio sorprendendomi. Sgrano gli occhi.
-"Perché?" chiedo seria e presa alla sprovvista.
-"I miei festeggiano trent'anni di nozze" dice sorridendo. Sorrido anch'io pensando ai suoi splendidi e dolcissimi genitori, molto affiatati.
-"Oh che bello Hec. Sono felicissima per loro. Sono così belli e innamorati" dico allegra.
-"Già..." dice sorridendo e fissandomi.
-"Quanti giorni starai via?" chiedo preoccupata. Da quando lo conosco e siamo diventati migliori amici, non siamo mai stati lontani e saperlo lontano per qualche giorno è come se mi sentissi persa.
-"Quattro giorni. Vedrai tornerò presto" dice sorridendo. Sorrido tirata e pensierosa.
-"Ti divertirai da pazzi amico mio. Avrai l'imbarazzo della scelta sulle donne con cui andrai a letto" dico ridacchiando. Hector sorride scuotendo la testa.
-"Chissà.....Staremo a vedere" dice enigmatico e poi si alza dopo aver bevuto l'ultimo sorso di caffè.
-"Vado. Devo andare prima in banca e poi a fare le prove. Ci vediamo dopo al locale" dice stampandomi poi un bacio sulla tempia. Lo bacio sulla guancia e sorrido.
-"A dopo" lo saluto. Il mio amico mi fa l'occhiolino e va via. Sospiro con uno stato d'animo un pò pessimo.
Vado in camera e stampo dei soffici baci lungo tutta la schiena nuda di Raul che dorme prono e con una gamba piegata e allargata tanto da vedersi le sue palle.
Raul sospira e si gira aprendo gli occhi. Sorride e fa sorridere anche me mentre fisso i suoi occhi maliziosi e il suo dolcissimo viso. Guardo il suo corpo scolpito e il suo cazzo largo bello dritto. Mi mordo il labbro e mi spoglio tutta, per poi prendere il preservativo dal primo cassetto e srotolarlo sul suo cazzo grosso. Mi metto a cavalcioni sopra di lui e lo aiuto ad entrare mentre mi abbasso lentamente fissandolo negli occhi.
-"Buongiorno" sussurro sulla sua bocca.
-"Buongiorno a te piccola" sussurra roco prima di baciarmi lentamente mentre arriva fino in fondo e mi premo addosso a lui causandomi una fitta di dolore e piacere.
Inizio a dondolare piano, senza alcuna fretta mentre ci baciamo piano intrecciando le nostre lingue in una danza lenta ed erotica. Raul mi tocca smanioso tutto il corpo e mi stringe le natiche quando inizio ad aumentare il ritmo e a saltare veloce sul suo cazzo largo e duro e il seno balla.
Raul mi ribalta facendomi stare sotto e inizia a sbattermi fortissimo facendo cigolare il letto e facendomi gridare.
Mi gira facendomi mettere a novanta e mi assale come un selvaggio sculacciandomi forte il sedere ed entrambi urliamo per il piacere intenso che proviamo. Rimaniamo fermi, con i respiri affannati e tremanti mentre i miei muscoli continuano ancora a stringerlo e lui sussulta ancora dentro di me.
Raul accarezza le mie chiappe arrossate e poi esce dalla mia vagina. Mi giro e gli circondo il collo con le braccia mentre lo bacio dolcemente e il mio corpo è attaccato al suo. Mi tiene stretta a lui circondandomi con le braccia mentre siamo in ginocchio sul letto e il suo cazzo preme contro il mio ventre.
-"È un ottimo risveglio questo" dice sorridendo. Sorrido e gli mordicchio il labbro inferiore.
-"Si, meraviglioso direi" sussurro tastando i suoi pettorali e poi i suoi addominali scolpiti. Arrivo al suo cazzo che si sta rilassando e mi anticipa togliendosi il preservativo pieno, annodandolo e buttandolo a terra. Gli tasto le palle rilassate e poi il cazzo flaccido e grande.
-"Sei ancora vogliosa per caso?" chiede sorridendo. Sorrido in modo malizioso e poi gli succhio il labbro superiore.
-"Mi piace toccarti, tastarti tutto. Hai un corpo fantastico. E poi, non mi basti mai" dico attaccata alla sua bocca prima di assalirlo con un bacio profondo infilando la mia lingua con prepotenza nella sua bocca.
Ricadiamo sul letto aggrovigliati e rotoliamo toccandoci.
Raul strofina il suo cazzo grande e duro sulla mia vagina bagnata e scivolosa ed entra con un affondo secco facendomi gridare. Graffio la sua schiena e ficco le unghia nella sua pelle mentre ci baciamo con foga.
Scopiamo senza alcuna fretta, godendoci ogni affondo, ogni sensazione fino a portarci al punto di non ritorno, esplodendo con un fortissimo orgasmo. Grido mentre mi contraggo e Raul esce dalla mia vagina per schizzarmi tutto addosso con fiotti di sperma bollente mentre grida e massaggia la sua asta.
-"Cazzo" ansima godendo Raul.
-"Merda" dico seria sorprendendolo.
-"Che c'è?" chiede serio.
-"Il preservativo" dico seria.
-"Te l'ho detto. Sono pulitissimo. Uso sempre il preservativo e mi fido di te" dice serio.
-"Non è questo. Devi usare il preservativo" dico seria.
-"Non usi la pillola?" chiede preoccupato.
-"Certo che la uso e sono pulita. Ma voglio lo stesso che usi il preservativo Raul" dico irritata. Raul sospira e si sposta.
-"Perdonami. Non accadrà più" dice dispiaciuto alzandosi e raccogliendo il preservativo di prima a terra per poi andare in bagno.
Mi alzo scocciata e lo raggiungo dispiaciuta. Mi dispiace maltrattarlo e non voglio litigare con lui, con una persona che mi fa stare bene e che mi scopa alla grande.
-"Scusami tu. È che sono le mie regole" dico seria fissandolo attraverso lo specchio.
-"No, hai ragione tu" dice serio.
Apro l'acqua nella doccia e poi lo prendo per mano trascinandolo sotto l'acqua calda. Lo tiro a me per la nuca e lo bacio con dolcezza. Mentre le nostre lingue si avvinghiano e danzano, i nostri corpi si attaccano.
Rimaniamo per parecchio tempo dentro la doccia a baciarci lentamente e con passione mentre ci insaponiamo e poi ci laviamo toccando il corpo dell'altro.
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UN AMICO COME SPOGLIARELLISTA
RomanceHector Valdés è uno spogliarellista cubano trapiantato a New York da dieci anni. Ha trentadue anni e lavora come spogliarellista da dieci anni. Ama il suo lavoro e ama divertirsi tutte le sere con una donna diversa dall'altra. Ana Foley è una ragazz...