Louis bussa alla porta, facendomi sobbalzare.
- Lolo sei pronta? Dai muoviti, che siamo in ritardo! -
Mi infilo gli stivali bassi e chiudo velocemente le cerniere; apro un'anta della cabina armadio (quella con lo specchio) e osservo il mio riflesso. Mi sistemo velocemente i capelli sulle spalle, vorrei che almeno siano presentabili, poi richiudo l'armadio e mi vado ad infilare il montgomery. Prendo la borsa della M.K. mettendomela in spalla e apro finalmente la porta, rivolgendo un sorriso a mio fratello.
- Eccomi, andiamo! -
Mentre mi dirigo verso le scale, con la coda dell'occhio lo vedo scuotere la testa, con un mezzo sorriso sulle labbra. Scende poi velocemente le scale dietro di me e mi raggiunge alla porta, la apre e mi lascia passare, lo ringrazio con un cenno del capo per poi dirigermi verso la sua macchina. Lui arriva subito dopo di me, preme il pulsante delle chiavi per far scattare le sicure e apre lo sportello, accomodandosi sul sedile al posto del guidatore, mentre io faccio lo stesso al posto del passeggero. Ci allacciamo la cintura contemporaneamente, poi lui mette in moto e parte. La casa di Harry non è tanto lontana, sono circa dieci minuti a piedi, ma, essendo entrambi scansafatiche, abbiamo deciso di prendere l'auto.
Dopo aver parcheggiato, scendiamo dalla macchina, e la tensione inizia a farsi sentire. Le mani stanno pian piano diventando sempre più appiccicose di sudore, e non riesco a smettere di torturarmi il labbro inferiore con i denti. Non vedo l'ora di rivedere Camila. Non credo di aver mai desiderato così tanto di vedere qualcuno.
Imbocchiamo a passo lento il vicoletto che attraversa il giardino di casa Styles, e mi basta un attimo per capire che Louis è nervoso quanto me. Per quale motivo?
- Louis.. -
- Sì? - si gira a guardarmi e ci fermiamo entrambi a metà vicoletto, l'uno di fronte all'altra.
- Devo chiederti una cosa. -
- Okay, dimmi. - alza un sopracciglio, assumendo un'espressione evidentemente confusa, e infondo non lo biasimo: l'ultima volta che abbiamo parlato gli ho praticamente sbattuto la porta in faccia, e da quel momento non ci siamo più rivolti parola, anche se effettivamente c'è stata più di un'occasione per poterlo fare.
- Cosa pensi di Harry? - giurerei di vedere un lieve rossore sulle sue guance. È imbarazzato?
- Ehm.. in che senso? -
- Quanti sensi esistono? -
- Non sono gay. -
- Non era questa la mia domanda. -
- Credo che la mia risposta sia piuttosto esauriente. -
- Ma non ti ho chiesto se ti piace! Ho chiesto cosa ne pensi, che è ben diverso a mio parere! -
- Senti è un bravo ragazzo, che vuoi che ti dica? -
- Hai da dire solo questo? -
Annuisce.
- Allora perché ieri sei voluto venire a tutti i costi in aereoporto? -
Abbassa lo sguardo e da un calcio ad un sassolino, poi sposta nuovamente lo sguardo su di me. Occhi blu in occhi verdi.
- Volevo parlare con te. -
Il suo sguardo mi trapassa e io deglutisco, mi mordo l'interno della guancia e distolgo lo sguardo, ricominciando a camminare verso la porta. Non sento i ciottoli muoversi, il che significa che Louis è ancora fermo nello stesso punto, ma non oso girarmi.
- E prima o poi dovremo parlare per forza. - sibila.
Abbasso lo sguardo sui sassolini e deglutisco di nuovo, senza smettere di camminare. Quando arrivo alla porta, mio fratello mi ha già raggiunta. Esito qualche istante prima di premere il campanello. Harry viene subito ad aprirci, e ci accoglie calorosamente come è suo solito fare. Ci fa appendere i giubbini sull'attaccapanni e ci fa cenno di seguirlo in salotto. La sua casa è circa la metà della mia, calcolando che è strutturata su un unico piano: l'ingresso è collegato con tutte le stanze. Subito a sinistra c'è la cucina abitabile, poi un salotto abbastanza grande da poter organizzare un mini party. Poi un bagno, la camera di Harry, quella di suo padre e Sinu, un'altro bagno e infine la stanza per gli ospiti. Il tutto contornato da uno splendido cortile di erba sintetica. La casa profuma di camomilla e lavanda, combinazione strana ma piacevole. Appena entriamo nella stanza, noto Camila, che si sta alzando dal divano per venire a salutarci. Sorrido istintivamente e le vado incontro, ci abbracciamo velocemente per salutarci e poi lei saluta anche Lou. Intanto Harry tira fuori un gioco in scatola e accende la radio, cercando una stazione che trasmetta canzoni da sottofondo. Ci accomodiamo tutti e quattro attorno al tavolo e Harry si poggia la scatola sulle gambe.
- Che gioco è? - chiede Camila, ed io mi mordo il labbro senza accorgermene. Amo la sua voce, amo il suo accento, amo le sue labbra. E di lei so solo il nome.
- Indomimando. Un gioco di mimi. - dice Harry.
Storco la bocca, - Haz, ti prego, i mimi no! - ridacchio - Perché non andiamo più sul classico? Tipo una partita a briscola, il gioco della bottiglia, o anche il gioco della verità.. - non appena noto lo sguardo di Louis, capisco di aver fatto una stronzata a proporre il gioco della verità. L'unica speranza è che Harry e Camila non vogliano giocarci.
- Facciamo il gioco della verità, così possiamo conoscerci meglio! - dice Camila euforica. Vorrei odiarla in questo momento, ma è troppo bella e troppo dolce per poterci riuscire. Harry e Lou annuiscono sorridendo.
- Allora, facciamo a giro, ognuno di noi deve fare una domanda agli altri tre, e dopo che loro rispondono, il giro continua. - propone Harry.
- Inizio io! - Camila indica Harry. - So praticamente tutto di te ormai, però una domanda vorrei comunque fartela. Giuri di dire la verità? -
- Giuro.. - vedo dell'evidente esitazione negli occhi del mio migliore amico. Spero solo che la sua sorellastra non gli chieda qualcosa sulla sua sessualità, o lo metterà in imbarazzo davanti a Louis.
- Ti piace davvero la crostata che ti ho fatto? -
Harry scoppia a ridere dopo aver tirato un sospiro di sollievo e annuisce - Certo che mi piace! Anzi ora la faccio assaggiare anche a loro due, tu intanto continua con le domande, torno subito! - Dopodiché si alza e si dirige in cucina.
Ora la ragazza indica Louis.
- Giuri di dire la verità? -
Lui annuisce.
- Ti piace qualcuno? -
Mio fratello arrossisce e, evitando il mio sguardo, risponde con un "sì" fuggitivo e poi corre in bagno con la scusa che deve fare pipì.
Ora siamo io e lei. Ha uno sguardo divertito mentre guarda mio fratello andar via. Poi guarda me. Occhi marroni in occhi verdi. Deglutisco, e sono sicura di star arrossendo.
Scrolla le spalle e accenna una risata. - Siamo rimaste solo noi due. -
- Già.. - ridacchio.
- Giuri di dire la verità? -
- Sì, lo giuro. - spero che non si noti nessuna nota di tensione nella mia voce.
- Cosa pensi di me? -.
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(Mi scuso per questo capitolo, sono consapevole del fatto che faccia cagare ahaha in realtà era più lungo ma ho deciso di dividerlo in più capitoli, sia perché in molti mi chiedete di aggiornare periodicamente la storia, ma anche perché i capitoli esageratamente lunghi non mi sono mai piaciuti poiché, a mio modesto parere, finiscono per diventare noiosi. Vi prometto che il prossimo capitolo uscirà presto! E grazie grazie grazie grazie per il continuo supporto che mi date, non sapete quanto lo apprezzo! 😘❤️PS. Ho da poco scoperto [che ritardata che sono ahahah] che si può rispondere ai commenti che scrivete, quindi per qualsiasi domanda o altro, sono super disponibile a rispondervi! )
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Dope
FanficSposto lo sguardo da Harry a Camila e viceversa, prendo un respiro e mi asciugo gli occhi. - Devo raccontarvi una cosa. - ( Tratto dal capitolo 18 )