Capitolo 7

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Stavo facendo lo stesso sogno di qualche giorno prima: ero sul bordo della fontana di Trevi, a Roma, e qualcuno mi consolava dicendomi che una certa persona sarebbe rimasta sempre nei nostri cuori, quando mi sveglio di soprassalto per un boato che viene dalla strada.

Il mio primo impulso è quello di piangere, perché lo spavento è troppo forte. Eppure non lo faccio, e trovo addirittura il coraggio di alzarmi e andare alla finestra, dalla quale entra una luce rossastra che ondeggia sulle pareti della mia camera.

Non mi ci vuole molto per capire che è la tipica luce che proiettano le fiamme di un incendio.

Ma il cuore accelera ulteriormente quando riconosco l'oggetto che sta bruciando. È la macchina di Louis, mio fratello.

Dietro degli alberi vedo degli strani movimenti, e non faccio in tempo neanche a pensare dove sia mio fratello che mi arriva un messaggio. Raggiungo velocemente il cellulare, sblocco lo schermo e apro il messaggio.

È di Frank.

'La prossima volta mi assicurerò che ci sia tuo fratello dentro. Fai bei sogni, dolcezza.'

La mia forza di volontà cede, e le lacrime iniziano a solcarmi il viso, mia madre e Lou compaiono alla mia porta con delle espressioni in volto equiparabili alla mia, mentre io compongo in fretta il numero dei pompieri.

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- È ancora al telefono con quelli dell'assicurazione, in teoria dovrebbero risarcirgli qualcosa. -

- Ma non si sa chi è stato? -

Noto una vena di preoccupazione nella sua voce calda

- M-mh. - scuoto lievemente la testa.

- Ma cazzo, è possibile che nessuno ha visto nulla? - si sporge dal mio letto cercando di intravedere Louis, senza riuscirci.

- Harry. Erano le 4 di notte, non credo che le persone siano sveglie a quell'ora, e anche se lo fossero non penso che si affaccino alle finestre così tanto per. Chi se l'aspettava una cosa del genere? - rispondo, con un tono di voce sprezzante.

- Ma non c'è nessuna telecamera da quelle parti? - chiede lui speranzoso.

- Non siamo una banca, ovvio che non ci sono telecamere. - roteo gli occhi, tutte queste domande iniziano ad infastidirmi, perché sto cercando di capire qualcosa dalla telefonata che sta facendo mio fratello.

- Che hai? - mi guarda, gli occhi verdi riflettono la luce che entra dalla finestra. Ha un'espressione quasi compassionevole, il che non fa altro che aumentare il fastidio che provo.

Non ho bisogno di compassione.

- Niente, perché me lo chiedi? - senza guardarlo mi alzo, facendo scricchiolare il materasso e mi affaccio alla porta, per cercare di sentire meglio.

- Sembri, boh, infastidita dal fatto che io sia qui. Se sono venuto è perché mi sono preoccupato per te e tuo fratello. -

- Harry la vuoi smettere di fare sempre la vittima? Dopo un po' rompi il cazzo. - sputo fuori, è troppo tardi quando mi accorgo che forse ho esagerato.

È vero, Harry si preoccupa sempre per noi e io lo tratto sempre male. Ha ragione a fare la vittima, perché sono io che lo spingo a comportarsi così.

Mi si forma un nodo alla gola, i sensi di colpa iniziano a farsi sentire. Mi giro verso il mio amico e scuoto la testa. Mi passo una mano sul volto e mi avvicino a lui, che tiene la testa bassa.

- Scusa, non volevo.. È solo che ho preso un bello spavento stanotte, e sono ancora un po' scossa.. - cerco di scusarmi invano, poggiandogli una mano sulla spalla.

Harry annuisce e si passa velocemente la lingua tra le labbra per inumidirle. Continua a tenere la testa china, ed io mi mordo l'interno della guancia. È palese che stavolta ho davvero esagerato. Lui è sempre buono con me, e ultimamente mi è capitato più volte di trattarlo come se fosse uno zerbino. E so benissimo che non è quello che merita.

È Frank quello che si merita di essere trattato peggio della spazzatura.

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Da: Camila
A: Lauren
'Ho appena saputo da Harry quello che è successo stanotte, ad averlo saputo sarei venuta a trovarvi con lui.. Come state?'

Un lieve sorriso mi si forma involontariamente sulle labbra. Camila si preoccupa per me e Louis. È molto dolce da parte sua, considerando che ci conosciamo da poco meno di una settimana.

Da: Lauren
A: Camila
'Non preoccuparti! Mi fa piacere sapere che ti preoccupi per noi 😊. Comunque fortunatamente stiamo bene, per la macchina non credo si possa far qualcosa.'

Da: Camila
A: Lauren
'Ma figurati, mi pare il minimo! Mi dispiace per la macchina.'

Da: Lauren
A: Camila
'Non preoccuparti! Tu come stai?'

Poso il cellulare sul letto e apro il comodino in cerca del mio mp3. Appena il cellulare vibra, segnale dell'arrivo di un sms, interrompo la mia ricerca e sblocco velocemente lo schermo per leggere la risposta di Camila.

Ma il messaggio non è suo.

Da: Frank
A: Lauren
'Ti do un ultima possibilità di contrattare, principessa. So che il tuo adorato fratellino andrà in banca domani. E non vorrei che accadesse qualche incidente.. di percorso. Oggi ti aspetto alla stessa ora nello stesso posto dell'ultima volta. Ah, e vieni da sola.'

Brividi corrono lungo la spina dorsale, sembrano inarrestabili. Non posso permettere che facciano del male a Louis, per un errore che ho commesso io. Risanerò il mio debito. E sarò costretta a farlo con qualsiasi metodo di pagamento che richiederà Frank.

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So che è corto e non è neanche un granché, ma oltre a questa ff sto lavorando a due nuove fanfiction. Non vedo l'ora di pubblicarle.

Nel frattempo vi prometto che aggiornerò presto queste storiella, che a quanto pare vi piace molto ohohoh

Grazie per tutti i commenti positivi che mi lasciate, non sapete quanto mi fate felice 💘

Baci baci

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