Capitolo 13

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*Lauren POV*

- Vuoi davvero saperlo? - gli chiedo esasperata, Louis stavolta mi ha fatto davvero arrivare al limite.

Lui annuisce, deglutendo, senza smettere di guardarlo fissa negli occhi. In quel momento la tensione nella stanza è talmente tesa che si potrebbe tagliare con una forbici. Tutti stanno in silenzio, aspettando che io dica qualcosa. Sono tre stronzi, si sono coalizzati contro di me. Da Louis me lo sarei potuta aspettare ma da Harry no, e da Camila.. Non voglio pensarci.

Stringo gli occhi in due fessure e sposto lo sguardo, folgorando tutti e tre.

Accenno una risata e scuoto la testa.

- Mai sentito parlare di amici con benefici? - inizio, gustandomi le loro facce sconvolte - È quello che siamo noi. Siete ancora rimasti a "Lauren è una santarellina"? - mimo le virgolette con le dita, mantenendo un leggero ghigno sul volto - Ebbene, vi sbagliate di grosso. Volete sapere chi è Frank? Frank è il mio scopamico. Ora sapete quello che volevate sapere, quindi potete anche andare a fanculo e non farvi più vedere perché io non voglio avere a che fare con gente che si coalizza contro di me facendosi i cazzi miei! - urlo talmente forte che sento la gola e i polmoni bruciare. Non posso credere di aver detto quel che ho detto.

Mi rendo conto di aver esagerato, e so che mi pentirò di non aver detto la verità ma non posso farlo ed inoltre volevo fargliela pagare. Almeno ora che pensano che Frank è il mio scopamico spero che non mi rompano più e che mi lascino finalmente in pace.

E in realtà è anche meglio che stiano lontani da me, perché quando Frank verrà a sapere che sanno della sua esistenza andrà su tutte le furie è sicuramente vorrà fare qualcosa.

Alla fine sono felice di non aver detto la verità, anche se capisco che loro sono solo preoccupati per me.

Guardo il volto di Camila, delle lacrime le stanno rigando le guance. Le ho spezzato il cuore con ciò che ho dichiarato.

Vorrei andare da lei e abbracciarla. Dirle che in realtà è tutta una grossa balla e che io voglio solo lei.

Ma non posso.

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- Frank? - richiamo la sua attenzione, tirandomi su dal letto. Copro il mio corpo nudo con il lenzuolo e mi siedo a gambe incrociate sul materasso.

Lui finisce di abbottonarsi i jeans e poi si gira verso di me, facendomi un cenno. Nel frattempo si porta una sigaretta alle labbra, facendosi strada verso la finestra.

- Devo dirti una cosa, ma promettimi che non ti arrabbierai. - sussurro, mordendomi l'interno della guancia. So che prima o poi lo verrebbe comunque a sapere, tanto vale che glielo dica io.

Lui annuisce, accendendosi la sigaretta e facendo il primo tiro.

In realtà mi aspettavo una reazione diversa, ma ultimamente sembra più tollerabile con me, il che mi sorprende. Non sono abituata al Frank "gentile", sempre che si possa definire così. Mi fermo per un attimo ad osservare il suo profilo, e i suoi addominali ben esposti. È molto bello, peccato che sia così stronzo, drogato, pericoloso e.. assassino.

- L'altro giorno, quando mi hai presa sul retro dell'Hard Rock Café, mi hai fatto cadere, per sbaglio, il telefono a terra. - mi interrompo, guardandolo restìa, mentre sembra quasi che lui neanche mi stia ascoltando.

- Te lo ricomprerò. - commenta, ed io chiudo gli occhi inspirando.

Scuoto la testa. - Non è questo.. È che io pensavo di averlo perso, e invece lo ha trovato mio fratello. -

- Cosa? - mi interrompe, spostando finalmente il suo sguardo su di me. Però non sembra arrabbiato, sembra un normale ragazzo di 20 anni al quale è stata appena data una notizia irrilevante.

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