Capitolo 2

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Pov's Ciro

Salgo a bordo del mio T-max,lasciando alle mie spalle, la discussione avuta con mio padre pochi minuti prima.
Sfreccio liberamente tra le strade della mia amata Napoli,precipitando in una sconfinata libertà e nella voglia di scappare il piu lontano possibile da tutto,soprattutto dalla mia "famiglia" .
Dopo svariati chilometri arrivo finalmente alla mia destinazione,nel unico posto nel quale sento di poter essere liberamente me stesso,e non sempre il Ciro arrabbiato e tormentato che tutti conoscono.
La spiaggia abbandonata,che io,Edoardo e Francesco,i miei due migliori amici,abbiamo ribattezzato di nostra proprietà.

-Oh sei arrivato finalmente..
-cosi sembra!
Ribatto,sedendomi sul muretto accanto ad Edoardo,occupato,come sempre,a rollare una delle tante canne.
-Le ragazze di ieri mi chiamano sempre..
-ma chell tenevano a facc re zoccl!
-e mica ce le dobbiamo sposa Cì..
Dice Francesco,dandomi una leggera spinta sul braccio.
Ha perfettamente ragione,le tipe di ieri sera rispecchiavano perfettamente i canoni di quelle ragazze senza pudore,disposte a tutto per una veloce scopata,ma d'altro canto poco importa, a me poco importa,perché l'unico rapporto che intendo stabilire con una donna è proprio questo, solo semplice e sano sesso.
L'amore,no,non fa per me,so che può sembrare banale,scontato o robe del genere,ma davvero non c'entra assolutamente nulla con me,ci credo,sono convinto che esista la persona giusta,ma sono fermamente convinto che in pochissimi casi sei fortunato ad incontrarla.

-Jamm a ballà nata vot stasera,ja!
(Andiamo a ballare di nuovo stasera!)
-Si,semp o stess orario però,prima no,devo cenare con tutta la famiglia.
Sbuffo,al solo pensiero di dover trascorrere una sera di questo tipo,di dover condividere del mio tempo con loro. Di solito cerco sempre di passare il minor tempo possibile con la mia famiglia,restando per la maggior parte,sempre fuori casa.

*squilli del cellulare *
-Cì,vieni a casa.
-Mo nun pozz Piè,teng a che fa (sono impegnato)
-T vol papà,è urgente.
-E vabbuo,arrivo

-Tutt appost ?
Chiede gentilmente Edoardo,notando la mia espressione turbata.
-Si,me ne devo andare però,mio padre..
Alzo gli occhi al cielo,maledicendo per l'ennesima volta di essere sempre e costantemente al "suo servizio",nonostante sia suo figlio.
Guido velocemente fino a casa,sperando con tutto me stesso di non dover eseguire uno dei suoi tanti ordini o altro,odio essere comandato,soprattutto in questo caso,dove le mie "doti" vengono messe sempre in discussione.

-Allora,che ce?
Chiedo aspirando la mia malboro.
-Alice,vuole iscriversi ad un corso di danza,devi accompagnarla.
-E tu me disturbat p sta strunzat?
Ringhio serrando i pugni,ignaro della presenza della bionda alle mie spalle.
-Ciro...
-Io non sono l'autista di nessuno,hai tanti uomini per quello.
-Ha ragione Don Salvatore..
Sobbalzo al suono della sua voce leggera e lievemente intimorita dal mio scatto d'ira,voltandomi poco dopo, pericolosamente verso di lei.
-Alice,vieni entra..
-Potrei arrivarci a piedi in centro,non è molto distante e poi mi farà bene una passeggiata.
-Ma non dirlo nemmeno per scherzo,adesso Ciro ti accompagna...non è vero?
Dice,rivolgendomi un'occhiata minacciosa.
Senza proferire parole riprendo le chiavi dal mobile posto all'ingresso e mi incammino verso l'auto.

-mi dispiace,non volevo disturbarti..

........

Spazio autrice
Ecco a voi,spero vi piaccia.
Fatemi sapere che ne pensate? ❤❤

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