Capitolo 12

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Pov's Ciro
Entro senza degnare,la bionda,di una singola attenzione, non curandomi anche della presenza di sua sorella Serena,che come un'impicciona cerca di scoprire tutto quello che è successo tra noi. Molto probabilmente le stará parlando malissimo di me a causa della sua antipatia nei miei confronti,l'unica cosa che mi da sollievo é che questo sia reciproca.
Mi distendo,a gambe incrociate,sulle letto, dietro alle loro spalle,come se fossi una presenza inquietante,un fantasma.

-Va bene Alice,io vado,ci vediamo più tardi.
Dice,prima di uscire e lasciarci soli,alle nostre paure e a quel qualcosa, a cui nessuno dei due riesce a dare un nome.
-Possiamo parlare?
-Non ho niente da dirti..
Rispondo,cercando saldamente di mantenere la mia posizione,assumendo un atteggiamento distante e fermo,per autoproteggermi e proteggere lei,tenerla il piu lontano possibile da questa "storia" impossibile.
-Ma io..
-Tu niente,io niente..te l'ho spiegato già ero ubriaco,tu lo eri,è capitato,non doveva succedere questo si,ma oramai è successo non possiamo farci nulla.
-dovevo aspettarmelo da te,immagina che stupida che sono..
-Lo sai,l'hai sempre saputo,io non voglio relazioni,ne tantomeno illuderti.

Scatto in piedi,trattenendo il mio dolore alla vista del suo volto triste,del suo cuore spezzato,sono uno stupido,un grande stupido,perché preferisco sempre mettere il mio inutile orgoglio davanti ogni cosa,anche ai miei sentimenti,senza vivermi quello che il mio cuore urla più che mai.

*messaggio whatsapp*
Venite nel mio ufficio,porta anche Alice

-Mio padre vuole vederci,ci aspetta.
Senza proferire parola,esce dalla stanza incamminandosi nel ufficio,delusa e ferita,con la testa bassa e gli occhi colmi di lacrime trattenute e soffocate.
Vedere mio padre adesso,con lei in questo stato,era l'ultima cosa che avrei dovuto fare in questo momento,ma si sa,nessuno disobbedisce agli ordini di Don Salvatore.
Entro e mi ritrovo Francesco,con suo padre,seduti ad aspettarci.
E questo cosa significa?

-Fratm.
Saluto il mio migliore amico,sedendomi successivamente sulla sedia posta al suo fianco.
-Vieni Alice, non essere timida..
-Buongiorno
-Lui è Don Alfonso,un amico intimo di famiglia e lui suo figlio Francesco.
Timidamente saluta entrambi con la gentilezza che la contraddistingue da ogni altra. In tutta la mia vita non ho mai conosciuto una persona così gentile con tutti,nonostante molte volte sia stata trattata male,soprattutto da me.
-Abbiamo deciso di unire le nostre famiglie,formandone un'unica e grande,potente,ma per fare ciò,c'è bisogno di un matrimonio.
-Che vuol dire,mi scusi,non capisco..

Io invece si,ho capito tutto,mio padre è impazzito,vuole un matrimonio tra lei e Francesco,come può chiedere e pretendere una cosa del genere? Rivolgo uno sguardo minaccioso prima a lui e successivamente a Francesco,cercando inutilmente di mantenere la calma. Concentro tutta la mia rabbia sul bracciolo della sedia,stringendolo sempre più forte,come se in qualche modo potesse aiutarmi.
Ti prego rispondi no,ti prego,ti prego,ti prego.
-Tu e Francesco,vi sposerete.
-Don Salvatore,con tutto il rispetto,ma io non posso,mi dispiace.
-Alice,ti prego,non prendere decisioni affrettate.
-Posso parlarne prima con mia madre?
-Certamente..Ciro? Tutto bene?

......

𝙳𝚘 𝚢𝚘𝚞 𝚋𝚎𝚕𝚒𝚟𝚎 𝚒𝚗 𝚖𝚒𝚛𝚊𝚌𝚕𝚎𝚜? #marefuori Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora