6.

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Da una parte sono felice di poter stare di nuovo con la mia famiglia ma dall'altra ho paura di fargli del male, di nuovo.

La mattina mi sveglia la voce di un ragazzino.
Per un momento ho pensato che fosse Cinque ma mi giro e noto che è Diego.
"Ehi Otto sveglia, scendi che la colazione è pronta" mi dice tutto felice.
"Lasciami dormire" dico delusa. Pensavo proprio fosse Cinque. Volevo fosse lui, così potevo litigare e ridere.
"Ci sono i waffle, ti conviene venire sennò Luther si mangia tutto" ride.
Mi alzo subito.
Non voglio che Luther si mangi i miei waffle.
"Arrivo Diego" dico con tutta fretta.
Lui se ne va via chiudendosi la porta alle spalle.
Mi vesto con la divisa dell'Umbrella e scendo in maniera frettolosa.
Avevo fame e se non mi fossi sbrigata, Luther si sarebbe mangiato tutto.

Arrivo al tavolo e mi siedo.
Manca solo Vanya che arriva poco dopo.
"Siediti accanto a me Vanya" le dico gentilmente.
"Si certo"
Di solito a tavola io stavo in mezzo a Ben e Vanya così potevamo parlare e ridere.
Oggi noto una cosa.
Ben è seduto davanti a me e non accanto.
Si avvicina Cinque.
"Ben mi ha preso il posto, mi metto qui" dice Cinque.
"Ah ok" rispondo perplessa.
Perché Ben ha fatto questo.
Cinque si siede accanto a me.
Arriva Grace con la colazione ed io mi azzuffo subito.
"Ehi calma Otto" ride Vanya.
"Se non mangio subito, Luther si mangerà tutto" rispondo con la bocca piena.
A quelle parole tutti iniziarono molto velocemente a prendere il cibo da tavola e a metterlo nel piatto.
"Scusa Luther, ma Otto ha ragione" ride Diego.
"Non fa niente" risponde divertito Luther.
"In effetti se ci penso, Otto ha sempre ragione" dice Cinque.
Rimango spiazzata.
Ho smesso di mangiare, non so perché.
È sceso il silenzio, nessuno vuole rispondere.
Questa quiete viene rotta da Allison.
"Non sempre ha ragione, scaraventarmi contro il muro non è stata una buona idea"
"Facevi meglio a non provocarla Allison" rispose secco Cinque.
Io lo guardo più perplessa di prima.
Mi ha difesa.
"Ti ho chiesto scusa Alli, per non farti più del male mi sono rinchiusa in una stanza" dico con una vocina tenera.
Non ha neanche il tempo per rispondere che arriva papà.
"Oggi allenamento ragazzi, spero di vedervi preparati"
Ci alziamo e andiamo nel retro giardino, dove si tengono gli allenamenti.
È uno spazio grande, adatto a tutti i tipi di poteri.

Penso a quello che ha detto Cinque per difendermi.
In quel momento arrivano Ben e Vanya.
"Dovresti andarlo a ringraziare" dice Vanya.
"Non ha tutti i torti" ride Ben.
"Ok ok vado"

Cinque si sta allenando con il teletrasporto.
Va da una parte all'altra.
È impossibile parlare con lui se scompare e appare sempre.
Nonostante questo mi avvicino in un punto sperando che lui si teletrasporti davanti a me o almeno vicino.
Accade proprio questo.
Lui forse mi ha notata, ha visto che volevo parlare con lui.
Si teletrasporta davanti a me.
Non dice niente. È immobile davanti a me.
"Starai lì per tutto il tempo?" mi dice.
"Volevo solo ringraziarti" dico con voce secca.
Mi fa innervosire quando mi provoca. Ma resisto e non rispondo male.
"Per quello che è successo a tavola?"
"Sennò per cosa" rido.
"Non c'è niente da ridere" dice.
"Senti Cinque, io volevo solo ringraziarti per quello che hai fatto a tavola che è stata una cosa carina. Ma ti comporti sempre così. Tutte le volte che voglio ringraziarti mi rispondi a cazzo" dico arrabbiata.
Mi ha fatto incazzare.
Di nuovo.

Non ci eravamo accorti che tutti se ne erano andati non so dove.

"E come ti dovrei rispondere, dimmi" mi provoca Cinque.
Ora lo picchio. Gli tiro un cazzotto enorme.
"Senti Cinque, vatti a fottere" urlo.
Mi giro e me ne vado.
Mentre me ne vado, un fascio di luce blu compare davanti me e mi blocca il passaggio.
È Cinque che si è teletrasportato.
"Ehi, non rispondermi" mi dice.
"Ah sono io che ti rispondo? Cercavo solo di fare una cosa carina ringraziandoti ma mi ero scordata che eri uno stronzo" urlo.
A quel punto Cinque era nero dalla rabbia e mi butta a terra.
Dove ci alleniamo, il terreno è principalmente ghiaia.
Cadendo a terra mi sono sbucciata le mani e le gambe.
Mi rialzo subito per combattere.
"Tutto qui quello che sai fare nanerottolo?" lo provoco con un sorrisetto.
"No, sei troppo debole per battermi ma voglio vedere che sai fare"
Scompare in un fascio blu e appare dietro di me. Mi tira un calcio sulla schiena e mi butta a terra.
Il dolore era forte.
Mi ricordo cosa avevo fatto al test.
Devo farmi trascinare dal dolore e pensare a qualcosa per poi combattere.

Il pizzicorio riaffiora e scaravento Cinque per terra molto lontano da me.
Non si muoveva.
Lo avevo fatto di nuovo.
Avevo fatto del male a qualcuno.
Mi avvicino a Cinque e iniziò a parlargli.
"Cinque, ehi Cinque, rispondimi"
Stavo per piangere.
"Non volevo Cinque, lo sai vero?" tremo tutta.
Mi sentivo malissimo.
Non c'è nessuno che lo può aiutare.
C'ero solo io.

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