13.

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Non so veramente cosa passa per la mente di Cinque e di cosa passa per la mia.
Penso solo a lui.
Beh, forse perché si trova di fronte a me.

Come si fa a non pensare ad una persona che è davanti a se.

Dopo che mi ha lanciato un sorriso, appare un fascio blu di luce che porta via Cinque chissà dove.

Mi sento sollevata in quel momento.
Per poco però.

Appare subito dietro di me.

Sobbalzo dalla paura ma non lo dimostro.

"Ti ho fatto paura eh" ride.
"No. Sapevo che saresti arrivato" dico impassibile.
"Si si certo"
Si avvicina a me che sono girata di spalle.
Mi alzo di scatto.
Perché mi sono alzata?
Non potevo rimanere seduta accanto a lui?
Che problemi di merda ho.
Sono davvero problematica.

Se ci ripenso me lo diceva anche il dottore di famiglia. Quello che ci veniva a controllare ogni mese per vedere se i nostri poteri ci danneggiavano il corpo o la mente.
Io stavo bene, forse era il dottore che aveva problemi.
Alla fine nostro padre lo ha cacciato per aver provato a rubare un taccuino.
Gli sta bene.

Ma ripensando ai problemi base...mi sono alzata di scatto senza un motivo.
"Scusa" dico.
"Di cosa?"
"Di essermi allontanata da te in maniera brusca. È quello che fanno tutti in fondo" rido.
"Ah come sei divertente numero Otto"
"Ora mi chiami con numero" domando ridendo.
"Io ti chiamo come voglio signorina"
"Ah si eh?" lo provoco.
Neanche il tempo di farlo alzare in piedi che arriva Vanya.

"Ragazzi" dice Vanya.
"Che c'è" domanda irritato Cinque.
A parer mio, Cinque voleva stare da solo con me. Per questo è duro con Vanya.
"Volevo solo dirvi che noi si gioca"
"Certo veniamo" rispondo sorridendo.
Cinque mi guarda male.
"Ok allora io scendo"
Vanya se ne va via e rimaniamo di nuovo io e Cinque.
"Ma che ti prende?" dice Cinque.
"Ho solo risposto gentilmente a Vanya"
"Hai risposto nel modo sbagliato"
"Cinque ma che hai?" domando avvicinandomi a lui.
"Non vuoi stare con me? Non vuoi giocare solo con me?" dice freddo Cinque.
"Si certo ma Vanya-"
"Non me ne frega niente di Vanya" urla.
"Te ne dovrebbe fregare visto che è tua sorella"
"E invece non mi importa nulla di lei" urla.
"Cinque, voglio bene sia a te che a tutti gli altri. Non devi essere geloso" rispondo gentilmente cercando di farlo ragionare.
Sta in silenzio.
"Me ne frega sia di te che di Vanya" dico.
"E a me non me ne frega nulla di te" urla "Sei sempre in mezzo si piedi e hai rotto il cazzo"

Silenzio

Mi sento male.
Cinque non mi vuole.
Forse sono sbagliata io.
E se sono sbagliata io forse non mi vogliono neanche gli altri.
Forse quello che ha detto Cinque è vero.

Rimango a guardare Cinque che non ricambia il mio sguardo.
Penso che forse ha sbagliato a dirle quelle parole ma il suo sguardo dice il contrario.
Non mi sento affatto bene.
Mi fa male la pancia, la testa e tutto il resto del corpo. Non mi sento accettata.
Forse ho sbagliato a pensare che ci fosse qualcosa con lui.

Non me ne frega.
Esco dalla camera in maniera decisa senza fargli capire che mi ha distrutta.
Cado anche per terra ma non me ne importa nulla.

Vorrei solo non esistere.

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