Harry aveva appena finito di parlare nuovamente con Unci-Unci e finalmente lo aveva convinto a collaborare adesso dovevano solo mettere a punto il loro piano. Scese nel salotto e vide Remus seduto sul divano che leggeva con aria preoccupata la gazzetta del profeta.
«Perché Malfoy?» chiese avvicinandosi a lui sedendoglisi accanto.
«Perché potrà esservi di aiuto. Di lui mi fido.» disse convinto senza distogliere lo sguardo dal giornale, Harry nel frattempo si mise a guardare dritto davanti a se' senza più far uscire una sola parola dalle sue labbra.
«Dov'è Tonks?» chiese d'un tratto vedendo l'uomo sorridere leggermente.
«Si sta occupando di Teddy, verrà qui tra un paio d'ore per aiutare Fleur.»
«Bene...Malfoy è in camera di Hermione, forse dovrei...»
«Stare qui e goderti un po' di pace senza Tu-sai-chi? Sì dovresti.» Harry non parlò, sospirò e restò seduto sul divano a pensare a ciò che Remus aveva detto.La luce del sole di quella mattina entrava con forza dalla finestra della stanza, un leggero solletico al collo lo fece ridestare, abbassò leggermente lo sguardo e vide i capelli ricci e castani di Hermione Granger che le coprivano il volto e gli solleticavano il collo, senza rendersene conto sorrise e le scostò una delle ciocche potendole osservare liberamente il viso. Continuava a ripensare a quello che Lupin gli aveva detto riguardo lei, aveva sempre immaginato i due ragazzi come i salvatori della giovane, come se fossero degli Auror messi lì appositamente per salvarle la vita in qualsiasi situazione e scoprire che in realtà lei era quella che guardava le spalle ai due idioti non lo stupiva ma allo stesso tempo gli dava una strana sensazione di tristezza.
Le accarezzò una guancia mentre lei si accoccolava sempre di più contro di lui quasi come se fosse una delle cose più necessarie al mondo. La osservò ancora senza nessuna intenzione di smettere fino a quando la ragazza non aprì gli occhi e lo guardò facendo un lieve sorriso. «Buongiorno» sussurrò lei allungando le braccia verso l'alto bloccandosi quando una fitta la fece tremare. «Stai bene?» le chiese preoccupato alzandosi per prendere una pozione nello stipite accanto la porta. «Si era sola una lieve fitta, sto bene. Dobbiamo andare al piano di sotto, dobbiamo discutere di Bellatrix e della Gringott-» Draco si avvicinò a lei e posò le mani sulle sue guance facendola bloccare di colpo. «Tu ora devi riposare Granger» ripeté ancora accarezzandole le guance facendole chiudere gli occhi e sospirare. «Non ho bisogno di riposare ho bisogno di mettere fine a questa guerra» continuò lei poggiando le mani sulle sue cercando di spostarlo. «Come pretendi di far finire una guerra se non riesci neanche a reggerti in piedi?» la ragazza rimase in silenzio scuotendo leggermente il capo. «Tu non capisci Draco, io non posso aspettare. Non ce la faccio più» ma Draco la capiva perfettamente, anche lui era esausto e non vedeva l'ora di chiudere per sempre quella stupida storia ma non potevano rischiare troppo perché Voldemort era grande, potente e loro erano dei ragazzini che volevano solo essere liberi. «Va Bene, andiamo al piano di sotto.»Il piano era pronto, i preparativi terminati; nella stanza da letto più piccola c'era un lungo, spesso capello nero (preso dal golfino che Hermioneindossava a Villa Malfoy) arrotolato in una piccola fiala di vetro appoggiata sul camino.«Oltretutto userai la sua bacchetta» disse Harry, accennando alla bacchetta di noce, «quindi sarai piuttosto convincente».Hermione la raccolse spaventata, come se potesse pungerla o morderla.«La odio» mormorò. «La detesto. La sento sbagliata, non va bene perme... è come un pezzo di lei».Harry non poté fare a meno di ricordare che, quando la bacchetta di prugnolo non funzionava bene, lei aveva liquidato la sua avversione sostenendo che erano solo fantasie ed esortandolo a esercitarsi. Decise di non ripagarla con il suo stesso consiglio, però: la vigilia del giorno in cui avrebberocercato di violare la Gringott non era il momento buono per litigare.«Ti aiuterà a entrare nel personaggio» osservò Ron. «Pensa a cos'ha fatto quella bacchetta!»«Appunto!» protestò Hermione. «Questa è la bacchetta che ha torturato igenitori di Neville e chissà quanta altra gente. Questa è la bacchetta che haucciso Sirius!»Harry non ci aveva pensato; fu preso dal violento desiderio di spezzarla,di tagliarla a metà con la spada di Grifondoro, che era appoggiata alla parete accanto a lui.«Mi manca la mia bacchetta» sospirò Hermione, depressa. «Vorrei che ilsignor Olivander ne avesse fatta una nuova anche a me» Draco si avvicinò a lei e incurante della presenza dei ragazzi e delle due donne nella stanza accarezzò il capo di Hermione. «Hai detto di voler finire questa gueraa ranger, per farlo abbiamo bisogno di questa bacchetta, ti prometto che usciti dalla Gringott te ne procurerò una nuova» Remus dal suo lato sorrise mentre Tonks gli tirava una lieve gomitata per farlo smettere, Ron dal canto suo si avvicinò alla ragazza e dopo aver scostato il biondo l'abbracciò cercando di confortarla mentre la riccia continuava a guardare gli occhi grigi del ragazzo che fino a poco prima le stava davanti. «Partiremo domani mattina» disse Harry e tutti insieme si sedettero per cenare.
Ronald Weasley odiava profondamente Draco Malfoy ogni volta che sfiorava Hermione una forte e prepotente rabbia si impossessava di lui quasi come se fosse pazzo. Il giorno dopo sarebbero andati via e si sarebbero trovati nella tenda che Bill gli aveva gentilmente regalato ed essendo più piccola della precedente avrebbe convinto Hermione a stare con lui, Malfoy si sarebbe pentito presto di essersi avvicinato a qualcuno che non si meritava minimamente. Decise di alzarsi per poter andare a parlare un po' con la Grifona dato che da un po' non passavano del tempo da soli ma quando si avvicinò alla porta della sua stanza rimase immobile.
«Sei molto più forte di quanto credi Granger» la voce di Malfoy gli fece stringere i pugni con forza mentre il respiro della ragazza arrivava leggero alle sue orecchie.
«Se non fossi capace, insomma Bellatrix è folle e...»
«Non sarai sola Granger, ci sarò io accanto a te, va bene?» sussurrò accarezzandole le guance, la porta si spalancò e Ronald entrò fissando Malfoy con tutto l'odio che possedeva in corpo.
«Tu che diavolo ci fai qui? Tieni le tue sporche mani giù da lei!» urlò con tutto il fiato che aveva in gola svegliando l'intera casa, il pianto di Teddy li raggiunse mentre Lupin correva affannato da loro.
«Cosa c'è da urlare Ron?» chiese capendo perfettamente la situazione.
«Malfoy lui...lui sta toccando Hermione!»
«Non credo che sia un motivo valido per urlare come un folle! Vai in camera tua.» la voce di Tonks li raggiunse facendo ridacchiare il biondo che si beccò una gomitata dalla riccia.
«Ma...»
«A dormire Ron!»
E scocciato uscì dalla stanza seguito da Remus e Tonks che delicatamente chiuse la porta lasciando i due ragazzi finalmente da soli.«»
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I have a choice||Dramione
FanfictionSe Draco avesse accettato l'offerta di Silente e fosse riuscito a fuggire via e ad unirsi all'Ordine della fenice cosa sarebbe davvero successo? La guerra magica era iniziata e nessuno avrebbe potuto fermarla se non Harry Potter che fortunatamente...