Malfoy Manor-11

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La villa era enorme, Hermione non aveva mai visto un Maniero tanto grande in vita sua, sembrava tetro e freddo all'esterno ma già immaginava quando regale e maestoso potesse essere al suo interno.
Ad accoglierli fu Narcissa Malfoy che quando vide Draco non poté trattenersi dall'abbracciarlo con forza.
«Cosa diavolo ti è venuto in mente? Ti butterai ai piedi del Signore Oscuro e gli chiederai perdono, sono stata chiara?» disse accarezzandogli il viso mentre lui induriva la mascella con forza.
Trascinarono i ragazzi all'interno dell'immenso salone e al loro arrivo Lucius sputò ai piedi del figlio guardandolo disgustato prima di soffermarsi con lo sguardo su Hermione e sorridere.
«La Mezzosangue amica di Potter, sei davvero caduto in basso.» con un rapido gesto del polso una lunga frusta di un blu elettrico uscì fuori dalla bacchetta del biondo e immediatamente il ragazzo capì il significato. Bellatrix Lestrange entrò lentamente nel salone centrale del Manor con i suoi occhi iniettati di follia pura, osservò tutti i presenti nella stanza fermandosi sulla spada d'argento nella mano  di uno dei Ghermidori.
«Dove l'hai presa?» chiese avvicinandosi a lui tremando di rabbia.
«Era nella loro tenda quando l'abbiamo perquisita» Bellatrix: era spaventosa, folle; una striscia di fuoco scaturì dalla sua bacchetta e fece un buco nel tappeto.
Narcissa esitò un momento, poi si rivolse al lupo mannaro.
«Porta questi prigionieri nel sotterraneo, Greyback».
«Aspetta» fece Bellatrix brusca. «Tutti tranne... tranne la Mezzosangue». Greyback emise un grugnito soddisfatto.
«No» gridò Ron. «Prendete me, tenete me!»
Bellatrix lo schiaffeggiò; il colpo rimbombò nella stanza.
«Se muore durante l'interrogatorio, tu sarai il prossimo» disse. «Un traditore del proprio sangue per me viene subito dopo un Mezzosangue. Portali di sotto, Greyback, e controlla che siano ben rinchiusi, ma non fare altro...non ancora»
Rimasero da sole nel salone, fu un attimo e si trovò a terra in lacrime mentre un dolore atroce le attraversava il corpo.
«dove l'avete presa!?» chiedeva mentre la torturava con ferocia.
«L'abbiamo trovata! Lo giuro l'abbiamo trovata!» piangeva. Non voleva farlo ma non riuscì a impedirselo, il dolore era atroce e la paura aveva iniziato a farsi sentire.
«non ci credo! Cos'altro avete preso nella mia camera blindata!?»
«Niente! Non abbiamo preso niente!»
«Bugiarda!» le si scaraventò addosso e con un pugnale incise la sua gola con una calma da mettere quasi i brividi.
Nel frattempo Lucius Malfoy aveva spogliato il figlio della camicia e con una forza sovrumana lo colpiva con forza sulla schiena facendolo sanguinare.
«Hai tradito la nostra fiducia, io avevo messo la nostra vita nelle tue mani e tu mi hai deluso. Crucio!» Narcissa guardava il marito che stava martoriando il figlio mentre le urla della Mezzosangue riempivano il salone.
«Il Signore Oscuro ti perdonerà solo se ucciderai la professoressa di babbanologia di Hogwarts dimostrandogli la tua lealtà e lo farai!» un altro colpo arrivò forte su di lui facendolo cadere sulle sue ginocchia mentre il suo respiro correva veloce, non gli importava del suo dolore, la Mezzosangue era più importante della sua stessa vita.
«Lo farò» sussurrò facendo fermare il padre con un ghigno malvagio in volto.
In quello stesso istante Potter e Weasley entrarono disarmando Lucius e Bellatrix cominciando a lottare contro di loro, a fatica Draco raggiunse la riccia che stava sdraiata a terra svenuta con le lacrime a bagnarle il viso. La prese tra le braccia e si allontanò dalla battaglia, Dobby il suo vecchio elfo fece precipitare il lampadario rischiando di colpire Bellatrix che prontamente balzò indietro.
«Dobby...Tu il lampadario!»
«Non deve fare male a Harry Potter!»
«Uccidilo Narcissa!» ma si udì un sonoro crac e la bacchetta della donna volò via.
«Piccolo sudicio scimmiotto come osi togliere la bacchetta a una strega, come osi sfidare le tue padrone!» gridò con rabbia mentre i ragazzi si avvicinavano al piccolo elfo domestico.
«Dobby non ha padroni, Dobby è un elfo libero ed è qui per salvare Harry Potter e i suoi amici!» si smaterializzarono via arrivando a Villa Conchiglia la nuova base dell'ordine della fenice, Draco non attese oltre, vide il suo vecchio elfo accasciarsi tra le braccia di Potter e un moto di tristezza gli assalì il petto, ma doveva curare la ragazza che aveva tra le braccia e fermare il sangue che continuava a scorrere sulla sua schiena.
Entrò nella vecchia casa trovandosi davanti Lupin che osservò con attenzione i due ragazzi, guidò il biondo verso una stanza vuota dove adagiarono la ragazza e cominciò a farsi curare con attenzione.
«Sapevo che fidarmi di te era la scelta giusta Draco.» disse disinfettando con attenzione i tagli lunghi e profondi mentre l'altro irrigidiva i muscoli per il dolore.
«L'hanno torturata, non ho fatto niente per proteggerla.» rispose lento mentre l'uomo dietro di lui scuoteva la testa ridendo leggermente.
«L'hai portata qui sana e salva, hai fatto tutto quello che ti avevo chiesto anche se hai inventato la storia del voto infrangibile quando potevi dirle la verità. Draco ti ho chiesto di unirti a loro e di proteggere Hermione perché Harry e Ron si proteggono sempre a vicenda e sono convinti che Hermione sia capace di farlo da sola. Tu non avendo mai avuto qualcuno a guardarti le spalle con lealtà saresti stato il più adatto in un rapporto nuovo con lei e sono convinto tutt'ora di questo. Lei proteggerà te nello stesso modo in cui tu proteggerai lei. Ho finito con la tua schiena. Ferula.» e delle bende gli circondarono la schiena e il torace. «Vieni di sotto?» gli chiese aprendo la porta sapendo perfettamente la sua risposta. Il Serpeverde spostò lo sguardo sul volto stanco della riccia che giaceva sul letto da una piazza e mezzo. «No aspetterò il suo risveglio» Remus annuì e scese di sotto trattenendo a cena Harry e Ron che volevano correre da Hermione per vedere come stesse.

Due ore più tardi sollevò le palpebre stanche sentendo il suo corpo debole e scosso da tremiti quasi dolorosi, una mano decisamente maschile stringeva la sua con forza, voltò lo sguardo verso sinistra notò Draco Malfoy seduto sulla sedia in legno con il volto poggiato sul materasso completamente addormentato. Lentamente alzò la mano destra e scostò un ciuffo che era ricaduto sul suo volto. Non avrebbe mai immaginato di trovare lui al suo risveglio, Harry o Ron sì ma lui era decisamente una bella sorpresa. «Hai finito di fissarmi Granger?» chiese facendola sobbalzare ridacchiando leggermente. «Non ti stavo fissando» mormorò arrossendo leggermente mentre il biondo si sedeva accanto a lei nel letto sfatto, sollevò la mano e portò un piccolo ciuffo dietro il suo orecchio.
«Come stai?» le chiese scrutandole il volto notando gli occhi colmi di lacrime.
La riccia annuì frettolosamente e prese un respiro profondo.
«Bene, possiamo riparti questa sera stessa.» disse mentre Draco continuava ad accarezzarle il volto con entrambe le mani fino a quando non si trovò ad asciugarle le lacrime.
«Granger non c'è bisogno di fingere, non con me. So cosa si prova con la maledizione Cruciatus non dobbiamo ripartire subito.» Hermione sorrise e chiuse gli occhi beandosi del calore del ragazzo che continuava ad accarezzarle il viso con una dolcezza che non credeva gli appartenesse. «Tu come stai? La schiena i-io ho visto quello che faceva tuo padre...» il biondo sorrise ripensando alle parole di Lupin di poco prima. «Remus mi ha curato i tagli, sto bene non preoccuparti» Hermione annuì e poggiò la testa sulla sua spalla e chiuse gli occhi.

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