Amore non corrisposto

Nihal

Nihal ha bisogno di calore
perché il sangue che le scorre nelle vene è gelido e pigro,
le sue dita sono perennemente formicolanti di freddo.

Nihal ha bisogno di smettere di magiare,
non le scende più nessuna pietanza lungo la gola ed il suo stomaco
sta nel pugno di un neonato.

Nihal indossa calze strappate e cappellini anche d'estate,
se le chiedono il perché lei scrolla le spalle tacendo.

Nihal cammina in punta di piedi,
ma urta contro ogni spigolo ed incampa ad ogni gradino.

Nihal si inginocchia quando il cielo si tinge di rosso,
ma mai quando sente parlare di Dio.

Nihal ha i capelli rasati a zero perché le piace osservare le radici che spuntano dalla cute per poi
tagliarli ancora.

Nihal dipinge con le dita perché si fida solo del suo corpo
mentre fuma sigarette per autosabotarlo.

Nihal parla in pubblico con l'ardore di un'oratrice,
ma non svela mai nulla di sé.

Nihal legge testi di filosofia,
ma non trova le parole per esprimere i concetti più banali,
ecco perché non pronuncia mai un
"ti voglio bene".

Nihal guarda il mondo girare
e si accorge che, nonostante tutto,
sta sempre fermo da migliaia di anni di storia.

Nihal lecca il sangue dalle ferite come se fosse ambrosia,
ma è spaventata dal cupo vino vermiglio.

Nihal si contraddice di continuo,
ma tutti credono che in testa lei abbia solo certezze.

Nihal  vuole stare sola,
ma non sa starci, così ogni volta che chiude la porta della sua stanza le angosce le fanno capolino nella mente, per tenerle compagnia.