Cenere

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E quell'immensità
che mi pervase il petto,
giace cinerea sui sampietrini della mia città.
La polvere viaggia eterea
nelle direzioni dell'amore che fu.
Ora la vedo correre per via della Viola,
poi sdraiarsi nel teatro di Figura,
si insinua tra gli stipiti della sede dell'ANPI e tra i caloriferi del Balena.
Scivola giù lungo tetti grondanti di pioggia, attende inerme in un treno e un po' si fa cullare dalle acque del lago.
In quel posto vestito di nebbia in cui
ci mescolammo gli occhi
per la prima volta
è rimasto un mucchietto al posto del fuoco che ci scaldó.
In camera tua,
quella è strabordante di frammenti grandi e piccoli,
si dispongono per formare un'immagine statica.
Siamo noi,
noi che ci amiamo, forse, per l'unica volta.

Amore non corrispostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora