Amore non corrisposto

Fine "inaspettato"

Il componimento "inaspettato" è stato scritto mesi fa per un evento che mi scosse, non per l'accaduto in sé, ma per l'improbabilità delle due persone che ne erano protagoniste.
Adesso voglio raccontare questa triste storia d'amore, perché è giusto che abbia una fine, come la vita della sua protagonista.

E lasci cadere il telefono dalla mano, il cuore perde un battito.
La gola ti si stringe in un nodo e sulle sclere lucide mi ci posso specchiare.
Una lacrima ti riga il viso scottando sulla pelle, come la notizia che ti ha appena devastato.
"È morta"
Non sai come reagire, sei gelido come il suo cadavere massacrato.
Dai la triste notizia ai presenti e la morte algida zittisce le risate.
"Si è lanciata sotto un treno".
Inizia il tuo calvario,
la tua vita con il ricordo delle sue mani su di e della sua bocca sulla tua,
i giorni sono scanditi dai pasti che salti e dalle notte insonni.
Tutto sfuma e perdi la ragione,
la vedi seduta sulle poltrone dei luoghi in cui accadde tutto,
senti i suoi capelli sfiorarti il viso in ogni soffio di vento,
la riconosci in ogni canzone.
Il mondo l'ha persa per sempre, e te con lui.
Non l'hai mai avuta davvero,
perché l'hai rifiutata e sei conscio di averla fatta soffrire.
Ti asciughi quella lacrima solitaria e pensi
che nulla te la riporterà indietro,
non contano le bestemmie,
i pugni contro il muro,
le sigarette spente sulla pelle,
l'alcol che tracanni,
i corpi delle altre ragazze.
Ti capiterà di sentire la sua risata nella stanza affianco alla tua camera,
ma sarà solo uno scherzo crudele della tua mente.
Puoi decidere se imparare a convivere con il dolore o se seguirla.
Io, nemmeno più da spettatrice, totalmente impotente, so già quale strada prenderai.
Ma lei non avrebbe voluto.

Non importa chi sia a morire in questo modo, fa male. Fa più male comprendere il gesto e pensare che chiunque tra noi, pieni di vuoti, sarebbe potuto saltare sotto a quel treno.
Lei era una persona gentile ed onesta, bellissima e decisamente intelligente,
e mi sento in dovere di dirle addio in qualche modo, anche se la nostra era una conoscenza superficiale.
Le persone si lasciano il mondo alle spalle e la consapevolezza che uno dei posti vuoti ad assemblea sarà il suo non mi fa mangiare.