11/07/2020

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Se chiudo gli occhi non vedo buio,
rivivo le tue mani tra i miei capelli ed il tuo respiro lieve sul mio collo,
sento la tua voce e le tue dita cingermi le spalle ed accostarmi a te in un abbraccio caldo e disperato.
In quegli abbracci il mio corpo aderiva al tuo, e tutto trovava un senso, e tu eri il mio posto.
La mia testa sulla tua clavicola,
i miei fianchi premuti contro i tuoi,
il mio viso affondato nella tua maglia,
le mie mani su di te.
Poi tutto finisce, come se non fosse mai iniziato.
Il mio luogo sicuro diventa la più temibile bestia, la nostalgia del tuo corpo la mia dipendenza, il ricordo di te il mio veleno.
Ogni luogo porta inciso sui muri il tuo nome, i graffiti, i mozziconi, le nuvole e le pietre mi sussurrano di te.
Poi lo gridano
Mi assordano
E mi perseguitano.
Per te sono grigia monotonia.
Il mio corpo non è un posto sicuro che conosci a memoria, i miei capelli non sono il tuo ossigeno e le mie mani non un'opera d'arte.
Sono un visetto tra la folla.
Che ti osserva senza pace.
Ma tu distogli lo sguardo da quella figura malaticcia e lo volgi dall'altra parte, qualsiasi luogo fuorché nei miei occhi.
Io poi mi danno e mi strazio, agonizzo in silenzio senza il mio angolo di mondo.
Mentre tu sorridi, pensando ad un'altra.
Ed io penso a te.

-Nessuno-

Amore non corrispostoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora