Natale si stava avvicinando.
Un mattino di metà dicembre, il castello Hogwarts si svegliò sotto una coltre di neve alta più di un metro.
Il lago era diventato una spessa lastra di ghiaccio e i gemelli Weasley erano stati puniti per aver fatto un incantesimo alle palle di neve, che si erano messe a inseguire Raptor dovunque andasse rimbalzando sul dietro del suo turbante.
I pochi gufi che riuscivano a fendere il cielo temporalesco per consegnare la posta dovevano poi essere curati da Hagrid prima di poter riprendere il volo.
Tutti quanti non vedevano l'ora che cominciassero le vacanze.
Tutti aspettavano la fine delle lezioni per rintanarsi nelle caldi sale comuni.
Tutti tranne Sofia, a lei non cambiava se c'era freddo o caldo.
I corridoi pieni di spifferi erano gelidi, e un vento sferzante faceva sbattere le imposte nelle aule.
Il peggio erano le lezioni del professor Piton, che si tenevano nei sotterranei, dove il respiro si condensava in nuvolette e tutti cercavano di starsene il più vicino possibile ai calderoni bollenti.
"Mi dispiace proprio tanto" disse un giorno Malfoy, durante la lezione di Pozioni, "per tutti quelli che a Natale dovranno restare a Hogwarts perché a casa nessuno li vuole"
Parlando guardava il bancone dove Sofia e Harry in coppia stavano facendo la pozione.
Sofia sentendo cosa aveva detto Malfoy ribollì dentro, alzò gli occhi al cielo e lo ignoró.
Dal tempo della partita a Quidditch, Malfoy era diventato, se possibile, ancora più antipatico.
Deluso per la sconfitta del Serpeverde, aveva cercato di suscitare l'ilarità di tutti con una battuta, e cioè che la volta successiva
Harry sarebbe stato sostituito come Cercatore da una rana dalla bocca larga.
Ma poi si era reso conto che non faceva ridere nessuno, perché tutti erano rimasti ammirati dal modo in cui Harry era riuscito a rimanere in sella alla sua scopa nonostante quella cercasse di disarcionarlo.
Per cui, Malfoy, geloso e gonfio di rabbia, era tornato a punzecchiare il compagno con la scusa che non aveva una vera e propria famiglia.
Sofia sapeva che Harry non sarebbe tornato a casa per natale. Sapeva anche che non ne era dispiaciuto.
Le aveva detto che probabilmente quello sarebbe stato il più bel Natale della sua vita.
Anche Ron e i suoi fratelli sarebbero rimasti, perché i signori Weasley andavano in Romania a trovare Charlie.
Quando lasciarono i sotterranei alla fine della lezione di Pozioni, i ragazzi trovarono un grosso abete che bloccava il corridoio.
I due enormi piedi che sbucavano da sotto l'albero e il rumore ansimante fecero capire loro che dietro c'era Hagrid.
"Ehi, Hagrid, serve una mano?" chiese Ron ficcando la testa tra i rami.
"Nooo, ce la faccio da solo, Ron, grazie tante""Ti spiacerebbe tanto toglierti di mezzo?" fece dietro di loro la voce strascicata e glaciale di Malfoy.
"Ti spiacerebbe non parlare, Malfoy la tua voce è seccante!" disse Sofia.
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Sofia McKay e la pietra filosofale
FanfictionLIBRO 1 "Insomma potrei farmeli amici, la mezzo-vampira potrebbe squarciare gole per me" disse facendo sbarrare gli occhi a Daphne. "Non credo lo farà mai" sibilò astiosa Sofia "e tu chi sei per dirlo!?" Disse Draco scocciato "piacere Sofia Lucia Mc...