Capitolo 109

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Pov Mingi

"Ragazzi siete a casa? Dove siete?" sentiamo la voce di mia madre sotto e poi dei passi.
"Cazzo, adesso cosa facciamo?" sussurro io velocemente a Yunho che si era alzato da sopra il mio corpo.
Mi alzo anch'io e mi infilo subito i pantaloni mentre l'altro ragazzo si mette entrambi gli indumenti e io apro l'armadio cercando di pensare ad un piano.

"Ragazzi siete qui?" mia madre entra e io prendo subito una maglia dal mio armadio e la metto sopra il mio corpo mentre l'altro si siede sul letto.
"Secondo te, a lei piacerebbe questa maglietta?" dico guardando prima Yunho e poi mia madre.
"Oh ciao mamma" mi rigiro verso Yunho e richiedo la mia domanda.
"Quindi?" mi viene in mente solo una persona cazzo.
"Secondo te a Leah potrebbe piacere?" mi maledico mentre l'altro scoppia a ridere.
"No per niente, ti potrebbe scambiare per un falegname" mi dice e poi interviene mia madre.
"Vai dalla tua ragazza Mingi?" mi chiede mia madre e io mi volto verso di lei e annuisco.
"In realtà non è ancora la mia ragazza ma spero che lo diventi presto".
"Il mio ragazzo cresce, sono fiera di te" dice e se ne va.
"Porca puttana" dico accasciandomi per terra mentre il mio ragazzo si distende sul letto appena lei chiude la porta.
"Sei serio? Leah la tua ragazza?" chiede poi ridendo.
"Non avevo altri nomi femminili in mente, ormai quella la odio così tanto che non riesco a togliermela dalla testa" dico mentre mi alzo e poso il...maglione marrone nell'armadio. Ora capisco il perché di quella battuta.

"Alla fine ritorniamo al punto di partenza" mi stendo vicino Yunho e guardo il soffitto mentre lo sento sorridere ma amaramente.
"Sei così tanto voglioso Yunho?" chiedo ma il sorriso scompare dalle sue labbra e si alza.
"Non mi sembra giusto tutto questo, perché dobbiamo continuare così? Perché abbiamo dei genitori di merda omofobi? Io e te non siamo fratelli, come ti ho detto prima eppure continuiamo con tutto questo. Ci proviamo ma ci fermiamo subito e non lo dico perché ci hanno interrotto mentre stavamo per farlo, lo dico perché con loro intorno sembriamo chiusi in una prigione per tutto quello che ci fanno" si sfoga girandosi verso di me.
Mi alzo anche io e guardo il pavimento, alla fine ha solo ragione soprattutto per quello che fanno o per quello che lei ha fatto a mio padre quella notte...
"Scappiamo?" domando la prima cosa che mi passa per la testa e lui alza un sopracciglio.
"Non sto scherzando Mingi. Non possiamo fare qualcosa? Andare dalla polizia? Fare qualsiasi cosa pur di andarcene da qui o far andare via loro?".
"Da quando ci sei tu, mia madre mi lascia più libero rispetto a prima. Solitamente i suoi occhi erano sempre puntati su di me e li sentivo addosso anche quando ero a scuola-" Yunho mi interrompe.
"La stessa cosa vale per me con mio padre" afferma spalancando gli occhi.
"Per questo non sono mai riuscito a fare qualcosa, l'idea....l'idea mi spaventava e mi spaventa tutt'ora a dirla tutta" confesso io abbassando ancora di più la testa e l'altro non parla.
"Pure a me, ma dobbiamo provarci, ti prego Mingi" si avvicina a me e cerca di supplicarmi.
"Io lo farei pure e non sai quanto ma quando? Quando potremo andare dalla polizia e dite tutto?" chiedo sentendo il battito cardiaco aumentare.
"Oggi, oggi stesso!" continua ad affermare lui ma questa volta con un espressione frustrata e decisa.
"Ragazzi venite a mangiare" sentiamo il padre di Yunho richiamarci da sotto.
"Abbiamo già mangiato" rispondo io ad alta voce.
"Venite lo stesso a bere qualcosa con noi" ci dicono.
"Bere? Mangiare? Da quanto tempo sono qui?" Yunho aggrotta le sopracciglia e io impallidisco.
"Cazzo e se ci avessero sentito o spiato?" chiedo io e lui mi prende la mano per poi trascinarmi con sé sotto.
Ovviamente me la molla appena arriviamo davanti a loro.
"Venite, ho preparato un succo all'arancia molto buono" ci dice mia madre felice porgendoci i due bicchieri e noi prima ci guardiamo e poi andiamo verso di lei per prenderli.







Pov narratore

La donna poteva anche credere a quello che Mingi gli aveva detto sulla ragazza ma vedendolo accigliarsi quando aveva detto il nome di essa, aveva capito che stesse mentendo perciò continuò con il piano che lei e l'uomo avevano architettato prima di rientrare a casa.
Riguardo a quello che avevano nascosto, decisero di andare tra tre giorni in quel posto, il tempo che poliziotti avrebbero impiegato per sgombrare la zona.

Invece, per i due ragazzi, quello che stavano per bere avrebbe causato sia la fine della loro tranquillità sia l'inizio del vero inferno e questo non valeva solo per loro due.







Pov Hongjoong

"Secondo te Jongho è nei guai?" chiedo al ragazzo accanto a me perso nei suoi pensieri.
"Ci sei?" cerco di richiamarlo ma lui non sembra avermi sentito.
"Seonghwa?" continua a camminare finché non mi accorgo di essere in mezzo alla strada e il rumore del clacson di un'auto avvicinarsi sempre di più.
"Cazzo Seonghwa!" lo spingo davanti a me e lui mi afferra il braccio appena inizia a perdere l'equilibrio il ché mi porta a cadere sopra di lui ma per fortuna lontani dalla macchina.
"A che cazzo pensavi Seonghwa?! Vuoi già morire?" urlo sulla sua faccia e lui mi guarda sbieco.
Mi tolgo da sopra di lui e mi alzo tendendoli poi la mano. Lui rimane a terra e fissa la strada.
"Cosa è successo?" mi chiede mentre dopo qualche secondo afferra la mia mano e si alza.
"Cosa è successo?! Non sai cosa è successo? Stavamo solamente per essere investiti, tutto qua. A cosa cazzo pensavi? Ti ho chiamato tante volte ma tu niente" dico un po' frustrato mentre lui si gratta la nuca.
"Scusami, stavo pensando a quel caso di omicidio" mi dice senza guardarmi negli occhi.
"Infatti ti stavo appunto chiedendo se secondo te Jongho è nei guai". riprendo il mio discorso di prima e lui questa volta incastra i suoi occhi nei miei.
"Non è Jongho il problema, la persona morta lo è" mi dice serio.
"In che senso?" chiedo io non capendo.
"Non ne sono ancora sicuro perciò non posso dirti niente ma appena ne avrò le prove sarai il primo a cui le dirò" mi dice e io annuisco solo, alla fine me lo dirà quindi va bene.
"Adesso però torniamo a casa, non voglio che tu finisca nei guai per colpa mia" continua lui e io nego con la testa come a dire : sempre il solito.
Continuiamo ad incamminarci verso la via di casa e appena arriviamo davanti alla mia lui mette una mano sulla mia spalla.
"Scusami per prima, ero perso nei miei pensieri" mi dice girandomi verso di lui.
"Si, lo so già" rispondo io e tolgo le sue mani.
"Curati se avrai subito qualche ferita ve bene?" chiedo per rassicurarmi e lui però non risponde. Alza la sua mano e la mette sotto il mio mento per poi avvicinarsi alla mia faccia e alle mie labbra.
Io cerco di indietreggiare un pochino ma lui non mi lascia un bacio sulle labbra ma bensì sulla guancia e anche un po' sull'estremità delle labbra e io rimango fermo.
"Grazie, anche tu. Ci vediamo domani Hongie" dice, si gira e se ne va.
"A domani Hwa" dico io a bassa voce senza farmi sentire da nessuno ma facendo comparire un sorriso a trentadue denti sul mio viso per poi entrare in casa.






Pov Yeosang

"Vedi? Stai sereno che sei fuori dai guai" dico rassicurando il mio migliore amico.
Ci troviamo in camera sua sul suo letto a fissare il soffitto : lui preoccupato come non mai e io stanco di rassicurarlo.
"Se non sarà così, sappi che ti ho voluto bene" mi dice sorridendo e io scoppio a ridere.
"Non andrai in prigione Jongho, non hai fatto niente. Quello realmente in pericolo è tuo fratello" dico smettendo di ridere all'ultima frase.
"Yeo se non andrà bene darò tutta la colpa a te" mi dice alzandosi.
"E che c'entro io scusa?" dico alzandomi anche io.
"Sei il mio migliore amico, ovvio che darò sempre la colpa a te" mi dice e io lo guardo stupito. Ah si? Va bene.
"Da oggi in poi Jongho, non voglio più essere il tuo migliore amico" dico allontanandomi da lui.
"Ma".
"Gne" dico allungando la e finale e lui mi risponde a tono.
"Da quando in qua ti comporti come un bambino?" mi chiede e io scrollo le spalle.
"Quando ne ho voglia" dico io.
Mette un braccio attorno al mio collo e mi attira a sé iniziando a scompligliarmi i capelli e a farmi il solletico.
"Ti prego, ti prego smettila" cerco di dire tra le risate e inizio a sentire gli occhi lucidi dal troppo ridere.
Lui si blocca per qualche istante.
"Fammici pensare.....no" dice e continua a solleticarmi attacandomi ancor di più al suo corpo, accidenti a me.

"Il poliziotto di ieri aveva proprio ragione sul vostro conto eh? Che mi nascondi Jongho?" sentiamo la voce di suo fratello alla porta e il ragazzo vicino a me smette di solleticarmi allontanandosi lentamente dal mio corpo.
"Non lo sapevi? Io e Yeosang ci siamo maritati" dice cingendomi le spalle.
Lo guardo confuso senza essere in grado di capire la sua recitazione.
"Veramente? State insieme?" continua suo fratello e io nego subito con la testa e con le mani.
"Yeosang come osi dire di no, mi ferisci nel profondo così" mi dice Jongho e io lo guardo male.
"Ok ok la smetto" continua lui e il fratello interviene.

"Ma quindi state insieme o no?".





***

Eh si, ora inizia tutto seriamente...
Come state?

✔ 𝐂𝐎𝐍𝐎𝐒𝐂𝐈𝐌𝐈 𝐏𝐑𝐈𝐌𝐀 | 𝐘𝐮𝐧𝐠𝐢 𝐀𝐭𝐞𝐞𝐳 ✔Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora