il gioco

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Richie's pov:

7 aprile 1983

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ogni sabato sera, indipendentemente dal tempo, dai compiti e dalla voglia, Henry Bowers il ragazzo più popolare della scuola e anche il più stronzo organizzava una festa a casa sua visto che, durante il weekend, i suoi erano fuori per lavoro e lui aveva una dispensa piena di alcolici. dunque penso sia inutile dire che tutti ci andavano, si ubriacavano e scopavano con la prima persona che si trovavano davanti

io e il mio gruppo di amici non eravamo mai sulla lista degli invitati ed eravamo addirittura considerati troppo sfigati per bere qualche shottino, ma non era difficile entrare se portavi qualche bottiglia di vodka gratis o Beverly si presentava con una maglietta scollata

<porca vacca Richie sei pronto o no?> la voce di Eddie era insopportabile <sei peggio delle donne quando si tratta di prepararsi> continuava il nanetto

<metti che stasera mi scopo qualcuna, devo essere presentabile> risposi scendendo velocemente dalle scale

<tranquillo, non ti scoperebbe nemmeno una ragazza in coma etilico> avevo capito il suo gioco, stava cercando in tutti i modi di zittirmi

<mah, tua mamma non mi sembrava ubriaca eppure->

<beep beep Richie, non continuare la frase> certe volte Eddie mi faceva pena, lo prendevo sempre in giro, ma almeno si divertiva più con me che con la signora K.

davanti a casa di Bowers c'erano tutti i miei amici che ci stavano aspettando mentre discutevano su qualcosa

<c-cazzo Richie, Bev non si è m-messa una m-m-maglietta scollata e nessuno ha p-portato dell'alcol quindi non ci f-faranno entrare> urlo bill in panico

<cazzo Bev, come faremo senza le tue tette in bella vista> la presi in giro anche se avere quella visione non sarebbe stato male

<andate tutti a fanculo, so io come fare> rispose la rossa dirigendosi verso una ragazza, anzi, una strafiga di ragazza.

<ehm ciao Sarah, io e i miei amici vorremmo entrare ma non siamo in lista cosa vuoi per farci sgattaiolare dentro?> Bev la conosceva, ma non penso fossero grandi amiche e da come le stava lontana sembrava che quella ragazza fosse pericolosa

<ah si, i perdenti li conosco, se mi dai qualche sigaretta faccio entrare te e i tuoi amici, dico che siete con me> rispose la bionda sorridendo

quando Bev tornò da noi dicendo che potevamo entrare senza problemi le domande erano tante ma la mio boccaccia riuscì a dire solamente: <chi è quella gnocca?>

<cazzo Richie sei proprio un gentiluomo, di sicuro stasera riuscirai a scopare> rispose Eddie aggiudicandosi la rivincita al discorso di qualche minuto prima

<si chiama Sarah, è del terzo anno, ma frequenta pochi corsi> Bev prese la parola spingendo via Eddie

<e perché lei ci può far entrare? si lo ammetto, ha un culo da paura, ma basta?> chiesi guardandole per la dodicesima o tredicesima volta il sedere da lontano

<basta eccome, è la ragazza preferita di Bowers in tutta la scuola anche se lei è più un tipo solitario> concluse Bev prima di dirigersi insieme a Sarah verso l'entrata

la festa era bella e piena di gente, ma per certi aspetti era quasi noiosa visto che non avevo ancora bevuto niente, quindi la soluzione migliore era andare a prendere dalla credenza una bottiglia di qualsiasi cosa e tornare a casa

<sei un ladro, Richard Tozier?> mi girai e vidi Sarah che stava fumando una delle sigarette di Bev mentre mi sorrideva

<sei una spia?> ripagai la risposta con la stessa moneta e presi una bottiglia di whisky

<me ne offri un bicchiere?> mi chiese la bionda indicando la bottiglia di vetro

mi soffermai un attimo a guardarla, i capelli folti le incorniciavano il viso pallido e i suoi occhi rossi mi guardavano con aria di sfida, era veramente bellissima

<non saprei, ho una lunga lista di ragazze che vorrebbero passare la serata con me, però puoi sempre metterti in fila> le sorrisi sperando di aver fatto colpo

<però io ho i bicchieri e se vuoi bere ti servono questi> prese velocemente due bicchieri di plastica rossi da un tavolo e me li mostrò

 pensai di fare il duro e restare lì ignorandola, ma in quel momento qualcos'altro era duro e il mio unico pensiero era quello di seguire Sarah in giardino

<beviamo così a secco o facciamo qualche gioco> mi chiese

<per esempio?> chiesi sedendomi sul muretto della veranda vicino a lei

<obbligo o verità> affermò entusiasta della risposta che mi aveva dato

<mm è noioso, però il gioco possiamo inventarlo noi> questa volta ero sicuramente riuscito a fare colpo su di lei anche se era impassibile e aveva un'espressione quasi imbalsamata

aveva sempre un piccolo sorriso tatuato sulle labbra e si guardava intorno confusa

<aspettami pupa> le feci l'occhiolino e sgattaiolai dentro tornando con un pennarello nero

<la prossima volta che mi chiami pupa ti ritrovi attaccato al muro> mi sussurrò sorridendo ancora di più per poi scoppiare in una risata isterica

 era strana, e questo fatto mi piaceva

<ti spiego> iniziai convinto <scriviamo sui nostri bicchieri un obbligo che dobbiamo portare a termine da sobri entro la fine della serata e se vinciamo possiamo riempire il bicchiere di alcol e ubriacarci fino a domenica mattina>

la bionda esitò un momento <ci sto dai> 

-spazio autrice-

ciao ragazzuoli, secondo me il primo capitolo è sempre il più noioso perché è difficile far succedere qualcosa di inaspettato :,( prometto che i prossimi capitoli saranno più belli hihi

ah, e grazie infinite per tutto il supporto che mi state dando sia qui che su instagram

significa molto per me, ily

bitter taste - richie tozier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora