bottiglia 13 - la confusione

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Richie's pov:

7 luglio 1983

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era passata una lunghissima settimana da quando fra me e Sarah era successo molto più di un semplice bacio e di qualche succhiotto leggero sul collo

non mi aveva ne chiamato ne parlato, quindi l'unica opportunità era incontrarla a casa di Bowers, per sentire nuovamente il sapore delle sue labbra, che tanto mi era mancato, come quando si è in astinenza dalla droga

peccato che Sarah, era la persona perfetta a cui poteva essere affiancata la parola 'droga' per essere descritta brevemente: ti faceva stare alla grande per un po, ma quando l'effetto e la magia finivano, ti restavano solo gli effetti collaterali

quando arrivai alla festa insieme ai perdenti, a cui non avevo raccontato nulla, Sarah era già arrivata ed era seduta sul bancone della cucina nascosta da vestiti neri e da una sigaretta accesa in mano, mentre beveva qualche sorso dai bicchieri lasciati sul tavolo

<buona sera zuccherino> mi avvicinai a lei sorridendo

<Richie, cazzo!> sussurrò <ti farai sentire dagli altri>

<beh, modestamente non me ne frega niente> le risposi sedendomi vicino a lei, prima di vederla scendere rapidamente con un piccolo salto <a che obbligo dobbiamo affidarci stasera per scolarci una bottiglia e fare di nuovo sesso?>

<stasera non mi va> tagliò la conversazione prima di spegnere la sigaretta sopra il granito freddo del tavolo e dirigersi verso il salotto barcollando

avevo detto una cazzata e ne ero consapevole

si stava nuovamente nascondendo dietro magliette nere, mascara e tanto alcol, ma con me non funzionava perché avevo visto la sua camera, avevo visto la gentilezza nei suoi occhi e i suoi sentimenti e di certo questa, non era la vera Sarah

senza pensarci due volte iniziai a riempire interi bicchieri di alcol e a bere tutti i liquidi dentro quelle strane bottiglie di vetro, quando una mano calda si posò sulla mia spalla cercando di fermarmi

<cazzo Richie smettila, vuoi andare in coma etilico per caso?> la voce di Bev attraversò i miei timpani e la sua voce iniziò a rimbombarmi in testa come una continua sveglia, ed io, non avevo abbastanza forze per spegnerla

<lasciami stare> brontolai

mi staccò il bicchiere dalle labbra tirandomi via bruscamente dal bancone e portandomi in giardino sulle tante sedie di plastica, sparse per il vialetto deserto, dove potevamo parlare con un po di silenzio attorno

<cosa sta succedendo?> mi chiese preoccupata la rossa accarezzandomi la guancia

<io la amo, Bev> sussurrai con l'intento di non farmi sentire

<Sarah?> mi chiese, sapendo già la deludente risposta

<si, ma mi fa soffrire, quindi faccio come lei e mi nascondo cercando di annegare dentro un mare di alcol> il vento caldo muoveva i miei capelli facendomi ripensare alle dita di Sarah attorcigliate ai miei ricci

<l'amore non è sempre una cosa positiva> cercò di consolarmi mentre tutto il gruppo dei perdenti iniziava a raggiungerci in giardino, sedendosi sull'erba fredda e cercando di tranquillizzarmi

<però sei proprio un coglione> Stan alzò la voce improvvisamente mentre tutti lo guardavano con occhi spalancati, cercando di fermarlo <lo sai che puoi contare su di noi, e potevamo benissimo aiutarti se solo non ti fossi allontanato dal gruppo>

<scusate ragazzi> cercai di dire con voce rotta quando tutti si girarono verso la casa di Bowers dove, da una finestra, si intravedeva una figura esile e distrutta

pensavo fortemente fosse il mio riflesso invece, si rivelò Sarah, con una guancia rigata da qualche lacrima salata

perché entrambe stavamo male senza un motivo? perché eravamo così dipendenti l'uno dall'altro? erano troppe domande, ma una perfetta definizione di 'totale e fottutissima confusione'

-spazio autrice-
uddio questo capitolo è così deprimente mlml ma ci voleva proprio un colpo di scena, mi dispiace </3
(sto pubblicando tutti i capitoli restanti, leggili se ti va!!)

bitter taste - richie tozier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora