bottiglia 3 - la notte perfetta

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Sarah's pov:

21 aprile 1983

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Rich iniziava a piacermi, anche se mi aveva lasciata da sola ad una festa immersa in una piscina di problemi mentre Bowers, mi pregava di fare sesso con lui con un tono di voce ubriaco

i maschi sono tutti indirizzati a volere solo una cosa nella vita, il sesso, ma anche se sembro una facile non avevo intenzione di avere quel porco dentro di me mentre mi ripeteva quando fosse bello scoparmi

<ti va di stare con me stasera invece di andare alla festa?> la voce di mia madre interruppe i mille modi che la mia testa riusciva ad escogitare per uccidere tutti gli uomini sul pianeta

<no grazie, mi aspettano> mia madre era una brava donna, era single da qualche anno dopo un tradimento da parte di mio padre con la segretaria del suo ufficio, un classico, ed era sempre depressa ed esausta per accorgersi che io ero andata avanti con la mia vita 

le stampai un veloce bacio sulla guancia, presi il mio solito borsone e la salutai con la mano prima di uscire di casa

certe volte mi odiava, si capiva che disprezzava il mio aspetto quando mi mettevo i pantaloncini corti o il rossetto scuro sulle labbra ripetendomi che conciata così, ero troppo scopabile e i ragazzi non avevano la testa, ma non sapeva che a differenza dei ragazzi, io la testa c'è l'avevo eccome

<porca vacca Rich> sobbalzai ritrovandomi Richie seduto sul marciapiede del mio vialetto <cosa ci fai qui e soprattutto come fai a sapere dove abito> 

<vediamo, sono venuto a prenderti perché sono amico di Bev e lei mi ha detto il tuo indirizzo e comunque adoro quel vestitino> notò il mio nuovo vestito nero e puoi si voltò lentamente iniziando a camminare

<non mi va di andare alla festa> si girò di scatto <voglio fare qualcos'altro, voglio che sia una notte perfetta> affermai

<mm potremo ubriacarci e fare sesso sul divano, mi sembra un sogno no?> aveva stampata in viso un'espressione  maliziosa 

<ti ringrazio per la tua idea, ma avrei in mente altro da fare>

<oh uffa, mi stavo già preparando>

<ciò significa che non ti sei fatto abbastanza lavoretti manuali durante la settimana come avevi promesso, non dirmi che sei un bugiardo> feci finta di restare stupita e poi mi imbronciai

<no tranquilla, è solo che sono instancabile se vuoi ti faccio vedere> queste battute mi facevano riflettere, ero veramente così eccitante? uhm meglio

gli presi la mano e iniziai a saltellare verso il negozio vintage mentre lui mi fissava e si mordeva in continuazione le pellicine delle dita e delle labbra nervosamente 

<ho qualche dollaro e mi serve un nuovo vinile, quelli a casa mi hanno stufato> entrai nel negozio che restava aperto fino a tardi, salutai la cassiera e corsi nel reparto che cercavo

Richie mi fissava e ad ogni disco che prendevo fra le mani faceva dei commenti, non stava zitto un attimo e certe volte vedevo che si intascava qualche cassetta o qualche libro mentre la vecchia donna dietro alla cassa era occupata a masticare una gomma 

bitter taste - richie tozier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora