bottiglia 1 - il furto di ciambelle

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Sarah's pov:

7 aprile 1983
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il gioco sembrava divertente e Richie non era il solito ragazzo che voleva farsi succhiare il cazzo, certo, lo voleva e le sue battute di merda lo confermavano, ma non mi avrebbe mai obbligata e avrebbe accettato un rifiuto senza riempirmi di insulti

<scelgo io> presi il whisky e il pennarello indelebili dalle mani di Richie indecisa su che obbligo scegliere, ma poi l'idea arrivò convinta e si accese come una lampadina sopra la mia testa.

"ruba"

era un obbligo semplice, tutti gli adolescenti avevano rubato qualcosa nella loro vita e Richie Tozier era il maestro indiscusso nel fottere fumetti e cassette dal negozio vintage davanti al nostro liceo 

<va bene bionda, e cosa vorresti rubare? non penso che Bowers abbia dei gioielli in casa> di solito riuscivo a zittire il corvino molto facilmente, ma questa volta non avevo la battuta pronta 

<mm non saprei, la prima cosa che troviamo interessante> risposi mentre Richie si guardava attorno accennando un si con la testa

iniziammo a vagare per la casa notando che era una grandissima casa: le pareti erano dipinte di rosso e arricchite da quadri senza un senso, in bagno c'erano i fattoni che si rinchiudevano dentro per ore a fumare erba e cose simili, in salotto la gente ballava e limonava mentre i divani erano macchiati di birra, le camere da letto erano piene di film porno in diretta 3D mentre la cucina, beh la cucina era piena di cibo e di persone che vomitavano l'anima nel lavandino

un'idea strana e infantile si fece strada dentro di me, iniziai a prendere tutte le ciambelle che c'erano sul tavolo infilandole nella borsa, nella giacca e nel reggiseno mentre urlavo a Richie di fare lo stesso

<ma come cazzo faccio! mica c'è l'ho il reggiseno> iniziò a ridere da solo della sua stessa battuta e quando la sua maglia e le mie tette iniziarono a non contenere più ciambelle glassate iniziammo a correre mentre gli occhi di tutti si puntavano su ciò che stavamo facendo

arrivati in giardino presi al volo la bottiglia di whisky dal muretto <corri cazzo corri, Bowers mi farà a pezzi ne sono certo> 

<porca puttana Richie, chiudi quella fogna di bocca che ti ritrovi e continua a correre sulle tue gambine esili>

erano le due di notte e il freddo ci faceva arrossare le gote mentre il vento ci scompigliava i capelli

certe volte mi giravo e lo vedevo stanco, mentre sorrideva non rendendosi affatto conto di quanto fosse bello indipendentemente dalle ciambelle che gli uscivano dal collo della maglietta bianca che indossava sotto una strana camicia a fiori gialli

correvamo senza una meta e senza motivo, la casa di Bowers era ormai lontana e avevamo rubato solo una ventina di ciambelle quindi non ci sarebbe stato un grande motivo per scappare via, ma l'adrenaline era a palla e le sigarette sfuse che avevo in tasca giocavano fra di loro nei miei jeans

quando ci fermammo eravamo alla cava, l'acqua era gelida e il buio nascondeva quasi completamente il viso di Richie lasciando intravedere gli occhi incorniciati da un grosso paio di occhiali a lenti spesse

<dai, apri la bottiglia mentre mi tiro fuori le ciambelle dalle mutande> mi sorrise 

<no aspetta, io devo togliere quelle che ho messo nel reggiseno>

<no, lasciale, ti fanno le tette più grandi> rispose con un'espressione maliziosa stampata in faccia

<solamente se anche tu le lasci lì, magari qualche ragazza ingenua pensa che il pacco grosso sia vero> gli feci l'occhiolino e mi attaccai alla bottiglia bevendo un lungo sorso e lui fece lo stesso, senza obbiettare o fare altre battutine del cazzo

il sapore amaro e forte del whisky si mescolava perfettamente con la dolcezza della ciambella al sapore di tette e minuto dopo minuto iniziai a trovare quel momento stranamente perfetto

la descrizione poteva sembrare insolita: 

ero seduta sul prato alle due di notte con il più sfigato della scuola, che però sotto la luce lunare pareva bellissimo, scolando una bottiglia di alcol dopo aver rubato delle ciambelle ad una festa 

dopo mezz'oretta eravamo già brilli e la scelta migliore fu smettere di bere e farmi accompagnare a casa dal quattrocchi

<ti è piaciuto?> gli chiesi riferendomi al gioco, mentre barcollavamo lungo la strada deserta che portava al mio quartiere

<cosa? non abbiamo mica fatto sesso> mi rispose lentamente

<porca troia Richie Tozier sei un perfetto coglione> questa volta ridevamo entrambe, molto probabilmente per colpa dei liquidi che scorrevano nel nostro sangue

<lo so che sono perfetto grazie> mi sorrise e arrivammo finalmente a destinazione

<dobbiamo farlo ancora> mi urlò mentre giravo la chiave nel portone di casa mia

<cosa? non abbiamo mica fatto sesso> era una battuta pessima e sono certa che da sobria avrei potuto fare di meglio, ma era così ubriaco che si buttò per terra dal ridere 

-spazio autrice-

zao amici ecco la prima bottiglia, il primo obbligo e la prima sbornia di questi due disperati  spero vi piaccia e scusate per l'orario non so a che ora postare AAAA :)

in ogni caso la mia regione diventa arancione lunedì quindi torno a scuola, piango


bitter taste - richie tozier Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora