La mia storia ha inizio nel lontano, ma non troppo, 2005. Mia madre ebbe un parto prematuro, ma non ci furono complicazioni. A quel tempo non si usava che gli uomini fossero presenti in sala parto, ma mio padre voleva esserci a tutti i costi,non si sarebbe allontanato dalla mamma neanche se lo avessero ucciso.
Appena nacqui mio padre mi prese in braccio e mi diede un bacio sulla fronte, poi mi mise nelle braccia di mia madre che subito disse:Amelie:"Martina, la chiameremo Martina"
Uncino:"Martina Uncino, mi piace come suona. Sarà dolce come sua madre"
Amelie:"E coraggiosa come suo padre"
La mamma mi baciò la manina che gli avevo posato delicatamente sul naso.
Tornammo tutti e tre a casa, dove c'era anche mio fratello Harry, che all'epoca aveva 6 anni, e mia nonna: mamma Uncino.
Il suo vero nome è Rosa Uncino, ma noi l'abbiamo sempre chiamata nonna, papà l'ha sempre chiamata mamma e gli altri la chiamano mamma Uncino.
Solo mia madre la chiamava Rosa, e a mia nonna faceva piacere sentire il suo nome da una voce angelica come la sua. Fino a che mamma non morí.Comunque, mio fratello non mi disse mai come si fosse sentito quando sono arrivata tra le braccia della mamma dopo che sono nata. Quindi un giorno decisi di chiederlo a mio padre.
Era un giorno di Luglio del 2013 e io chiesi a mio padre cosa fece mio fratello quando arrivai a casa.Uncino:"Pianse....."
Martina:"Perchè? Non mi voleva?"
Uncino:"No, ma che hai capito stupidina. Pianse per la gioia. Lui voleva una sorellina da accudire, per insegnarle tutti i segreti per essere una piratessa"
Appena sentii quelle parole uscire dalla bocca di mio padre corsi da Harry e lo abbracciai fortissimo.
Harry:"E a cosa devo tutta questa dolcezza?"
Martina:"Per ogni cosa...."
Harry mi prese in braccio e mi lanciò in acqua.
Martina:"Scherzavo, ritiro tutto quello che ho detto....."
Harry:"Dai non essere scontrosa, ti ho rinfrescato un pochino"
Spugna:"Signorina Martina, vuole che la aiuti a risalire?"
Martina:"No grazie Spugna, ce la faccio da sola"
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Martina Disney
FantasyMartina:"Scusi, è che questo castello è così bello" Questo è l'unica cosa che riuscii a dire, misi via il libro e uscii dalla stanza imbarazzata. La figura vedendo i miei occhi, che non erano ancora tornati color nocciola, rimase stupefatto e appena...