Quando mi svegliai, mi ritrovai in un posto caldo e accogliente. Il profumo delle foglie di té e erbe aromatiche inondava la stanza e mi entrava nelle narici. Mi alzai mettendomi seduta e notai che non era una stanza, bensì una tenda. D'improvviso si sentì il rumore di tanti tamburi che battevano che mi fece sobbalzare. Proveniva al di fuori della tenda, perciò mi alzai prima di ricadere a terra per il dolore di una ferita coperta da una benda sul fianco sinistro inflittami dalle sirene. Mi rialzai con calma e camminando piano piano raggiunsi l'uscita della piccola e calda abitazione.
Appena uscii notai tanti indiani seduti in cerchio intorno a un fuoco insieme ai miei amici. Confusa mi avvicinai, ma di nuovo caddi a terra per le poche forze che avevo. Subito Ad si accorse di me e si avvicinò per aiutarmi.Adrien:"Ehi Marti, come ti senti?"
Martina:"Tu come ti sentiresti con una ferita profonda 3 centimetri sul fianco?"
Dissi sarcasticamente ridendo.
Anche tutti gli altri si avvicinarono a me compresi gli indiani, poi ricominciai a parlare.
Martina:"Chi...sono.....loro?"
Dissi un pò insicura.X:"Amici"
Rispose una voce femminile dal gruppo di indiani.
La folla si divise mostrando da chi proveniva la voce: niente popò di meno che Phocaontas, diventata capo tribù dopo la morte del padre.Indossava un vestito da guerriera come un vero capo.
Martina:"Phocaontas!"
Phocaontas:"Regina della Disney, da quanto tempo non ti vedo"
Martina:"Grazie mille per la tua ospitalità e per le cure che mi avete offerto, ma ora dobbiamo proseguire il nostro cammino"
Randa:"La ciurma è stanca, ha bisogno di riposo e anche tu"
Disse indicando la ferita sul mio fianco.Martina:"Dobbiamo trovare il portale, non possiamo aspettare. Jack potrebbe già essere-"
X:"Quì"
Aggiunse una voce sopra di me.
Alzai lo sguardo e vidi di nuovo quell'odioso ragazzo arcobaleno che aveva cercato di uccidere quella famiglia alla DisneyMartina:"Ci si rivede novellino"
Jack:"Sarò anche un novellino della magia nera, ma intanto chi è quella che zoppica per le ferite inflitte dalle MIE sirene"
Sottolineò molto chiaramente la parola "mie" per vantarsi spudoratamente del suo operato e da lì capimmo che era stato lui a mandare le "sirene assassine" da noi.Martina:"Devo dire che la modestia non ti manca"
Dissi ironicamente dato che si credeva un dio.Jack:"Ok, basta perdere tempo Disney"
Vidi i suoi occhi diventare letteralmente rossi dalla rabbia, mentre creava una sfera di elettricità dalla mano.
Io ero spaventata, ma non per me, non avevo intenzione di perdere contro di lui perciò escogitai un piccolo piano in quei secondi che avevo a disposizione.Martina:"Nascondetevi tra gli alberi!!"
Urlai e subito tutti mi obbedirono, mentre la sfera di elettricità veniva scagliata al suolo.
Una volta dietro le cortecce delle forti quercie del bosco parlai a Phocaontas.
Martina:"Porta la tua tribù al sicuro, quì ci pensiamo noi"
La ragazza mi fece un cenno con la testa e poi con un fischio chiamò tutto il gruppo di indiani che corse via mimetizzandosi tra le chiome degli alberi.
Martina:"Harry, raduna tutti, dobbiamo scappare e allo stesso tempo rallentarlo"
Dissi sussurrando.
Harry:"Tranquilla ci penso io"
Aggiunse lui andando a radunare gli altri.Quando tutti furono davanti a me, io cercai di ideare qualcosa di molto semplice per rallentare il ragazzo arcobaleno.
Quando dietro di noi Jack fece incendiare un albero facendomi venire in mente un'idea.
Martina:"Uomo di latta, tu riusciresti a sradicare quell'albero e lanciarlo in aria senza farti del male?"Uomo di latta:"Sono fatto di latta, non posso ferirmi"
Disse prendendo il tronco e lanciandolo verso Jack, io intanto presi una granata e una pistola dalla cintura di Fiocco. Lanciai la bomba e con la mano più ferma di un chirurgo puntai contro la miccia che volava verso l'albero in fiamme.
Martina:"TUTTI A TERRA!!"Sparai.
Una grossa esplosione fece distrarre il ragazzo arcobaleno e io con tutta la forza che mi rimaneva mi rialzai e corsi via insieme al gruppo della Disney.
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Martina Disney
FantasyMartina:"Scusi, è che questo castello è così bello" Questo è l'unica cosa che riuscii a dire, misi via il libro e uscii dalla stanza imbarazzata. La figura vedendo i miei occhi, che non erano ancora tornati color nocciola, rimase stupefatto e appena...