11.Il primo incontro con il male

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La prima volta che incontrai Malefica era un bellissimo giorno di primavera:

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FLASHBACK
Gli uccellini cinguettavano, le persone passeggiavano tranquille e nessuno notava una ragazzina di 12 anni che si avvicinava, affascinata, al castello Disney.
Ero meravigliata da quella costruzione nel centro della Disney.
Sfioravo la cancellata, volevo entrare, volevo vedere cosa ci fosse dentro quell'enorme castello color rosa pastello.
Afferrai le sbarre e ci appoggiai la fronte, osservavo la gigantesca porta in legno davanti a me. Tante incisioni e disegni la decoravano, le meravigliose scanalature che erano state scolpite da Geppetto in persona e poi il battente decorato in oro a forma della testa di un drago.
Poi piano piano il cielo iniziò a farsi grigio, le persone dietro di me iniziarono a ritirarsi nelle loro case ed io sentii una voce alla mia destra.

X:"Allora saresti tu Martina Disney"
Mi girai e notai una figura con delle corna, pelle pallida, un vestito lungo e nero che stava a qualche metro da me.

Martina:"Ci.....conosciamo?"

X:"Ero una vecchia amica di tua madre, sono Malefica"
Appena sentii il suo nome feci qualche passo indietro, sapevo che era qui per finire il lavoro che aveva iniziato 11 anni prima.
Malefica:"Vedo che la mia fama mi precede, non pensavo che Uncino ti avesse parlato di me"

Martina:"Sì, so chi sei e.....so che hai fatto a mia madre"

Malefica:"Bene, questo ci farà risparmiare tempo"
Disse mentre creava una sfera di fuoco. Me la lanciò. Io la schivai per un pelo e corsi via.
Correvo lungo tutto il contorno della cancellata, cercando un entrata per rifugiarmi e appena trovai un piccolo buco sotto la cancellata (creato molto probabilmente da un cane in cerca di cibo) mi ci infilai subito. Andai verso una porticina in legno in fondo all'enorme cortile che circondava il castello e iniziai a bussare e gridare aiuto finché la porta non si aprì e uscì un uomo con una bianca barba lunga fino ai piedi.

X:"Corri dentro, qui ci penso io"
Disse tirando fuori una bacchetta magica dalla toga color cobalto.

Io feci come mi aveva detto l'anziano e corsi dentro la porticina, scesi delle scale arrivai in una stanza con oggetti strani e stravaganti che la riempivano.
Feci qualche passo in avanti prima di sentire dei rumori dietro di me. Spaventata presi un cucchiaio di legno appoggiato su una montagna di libri e mi girai di scatto verso una casetta per uccelli che faceva questi strani rumori. Presi la maniglia della porticina, tenendo il cucchiaio di legno davanti a me, la aprii e subito mi abbassai quando vidi un gufo volare fuori dalla piccola casetta.

 Presi la maniglia della porticina, tenendo il cucchiaio di legno davanti a me, la aprii e subito mi abbassai quando vidi un gufo volare fuori dalla piccola casetta

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Martina:"Un gufo?!"

X:"Sì!"
Disse la voce dell'anziano facendomi sobbalzare e creando del ghiaccio dalla mia mano destra che andò sul pavimento.

Martina:"Mi-mi dispiace veramente tanto, mi scusi davvero.....non so ancora come controllarlo, mi dispiace......"

L'anziano mi guardò con uno sguardo dolce e disse:
X:"Non fa niente piccola, io sono Merlino e tu..........tu sei in ritardo!"
Disse andando verso il tavolo da pranzo dove aveva appoggiato montagne di libri.

tu sei in ritardo!"Disse andando verso il tavolo da pranzo dove aveva appoggiato montagne di libri

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Martina:"Mi scusi, in ritardo per cosa?"
Dissi con uno sguardo confuso.
Merlino stava per rispondermi, ma venne interrotto dal gufo che scese da una trave del soffitto e si mise su un trespolo.

X:"Ma non vedi che la ragazza non ha capito niente, per me non è la Martina Disney che cerchiamo"

Merlino:"E io ti dico che è lei, guarda i suoi occhi Anacleto"
Avevo ancora gli occhi verde smeraldo per la paura di Malefica.

Anacleto:"Forse hai ragione"
Disse mentre volava verso di me e si appoggiava sulla mia testa.
Anacleto:"Sembra proprio lei, ma questo vuol dire che è anche la figlia di Uncino. Sei proprio sicuro di poterti fidare?"

Martina:"Hei!!"
Urlai contro il gufo.

Merlino:"Non sono mai stato più sicuro di così, figlia di un cattivo o no lei è la nostra unica possibilità"

Anacleto:"Sei tu il capo Merlino"
Disse il gufo per poi svolazzare via dalla mia testa per riappoggiarsi sul trespolo.

Poi Merlino mi disse di seguirlo ed io feci come mi era stato detto. Gli stavo dietro mentre lui attraversava delle porte e saliva alcuni scalini, fino ad arrivare all'atrio del castello Disney.
Ad un tratto Merlino si girò di scatto e disse:
Merlino:"Tu aspetta qui, vado a cercare una persona. Non ti muovere"
Feci un cenno con la testa e rimasi ad aspettare per qualche minuto fino a che qualcosa non colpì la mia attenzione.
Una porta, una semplice porta in legno.
Ero così curiosa di sapere cosa contenesse che pensai di non arrecare disturbo a nessuno se mi fossi allontanata un attimo per vedere che ci fosse nella stanza.
Allora senza pensarci due volte andai verso la stanza senza fare rumore, afferrai la fredda maniglia in ferro e la aprii. Quando entrai nella stanza rimasi meravigliata, c'era un enorme biblioteca. Era piena di libri, di tutti i libri possibili ed immaginabili. Feci qualche passo in avanti e presi un libro in mano, lo aprii e lessi qualche frase prima che una voce alle mie spalle dicesse:
X:"Non puoi entrare qui, nessun cittadino può entrare!"
Chiusi il libro e quando mi girai vidi una figura a forma di topo, ma stava in piedi. Indossava dei pantaloncini rossi e un paio di scarpe gialle.

Martina:"Scusi, è che questo castello è così bello"
Questo è l'unica cosa che riuscii a dire, misi via il libro e uscii dalla stanza imbarazzata.
La figura vedendo i miei occhi, che non erano ancora tornati color nocciola, rimase stupefatto e appena attraversai la porta mi prese il polso e disse:
X:"Come ti chiami?"
Chiese con gli occhi spalancati ed io risposi:
Martina:"Mi chiamo Martina, Martina Disney"

La figura vedendo i miei occhi, che non erano ancora tornati color nocciola, rimase stupefatto e appena attraversai la porta mi prese il polso e disse:X:"Come ti chiami?"Chiese con gli occhi spalancati ed io risposi:Martina:"Mi chiamo Martina, Mar...

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