-Capitolo 25-

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T/N's pov

Rimasi sconvolta, ma comunque non parlammo per il resto del viaggio.

Non mi avrebbe mai uccisa, vero?

Mikasa si mise dietro di me e mi legó i polsi.

<<Mikasa?! >> esclamai.

<<T/N dovremmo tenerti in isolamento per qualche mese>>

<<mese?! Ma mi prendi in giro?!>> urlai.

<<no>> rispose lei.

Il dirigibile era atterrato, mi fecero scendere e mi condussero in una cella buia e al freddo.

Passó quanto?

Un'ora? Un giorno? Un mese? Non lo so, avevo perso la condizione del tempo.

<<T/N sono venuta a portarti qualcosa da mangiare>> disse Sasha aprendo la porta e accendendo le luci.

<<Sasha... Da quanto mi tenete qui?>> chiesi sospirando.

<<Sono due mesi T/N, non hanno ancora in mente di lasciati andare, però se fosse per me adesso saresti libera>> disse sedendosi vicino a me.

<<Perché stanno facendo tutto questo?>> chiesi.

<<Non ne ho idea, hanno solo paura>>

<<se avessero cercato di andare oltre alle apparenze non avrebbero così paura>>

<<Ora mangia>> disse offrendomi una pagnotta.

<<Non ho fame Sasha>> le risposi rifiutando.

<<È da quattro giorni che non mangi e bevi a malapena un pó d'acqua, così morirai>> disse.

<<Non credo avresti tutta questa fame chiusa in una cella giorno e notte.>>

<<Vorrei farti scappare ma non so come>> affermò lei.

<<Levi tornerà. Ne sono sicura >> dissi.

<<T/N è morto... >>

<<Voglio credere sia vivo>>

<<se fosse vivo gli diresti ciò che provi davvero? >> mi chiese.

<<no, certo che no >> risposi sospirando.

<<Io vado... Ci vediamo domani se vuoi>> disse lasciandomi il pane.

Decisi di addormentarmi, tanto non avevo nulla da fare.

Da quel giorno tutto cambiò.

Iniziarono a diventare sempre più violenti, passando alle torture quando ebbero scoperto che sapevo molto su Levi, magari informazioni che sarebbero tornate utili, ma io avrei tenuto la bocca chiusa.

Perché? È un incubo? Sta succedendo tutto così velocemente.

Ero sul pavimento gelido, avevi graffi in tutto il corpo, avevo solo una canottiera e dei pantaloncini.

Non ce la faccio più, sono solo molto stanca.

Mi sdraiai sul pavimento e chiusi gli occhi.

In un momento, sentì un esplosione provenire da un angolo della stanza, ma il suono era ovatto e riuscì ad aprire a malapena gli occhi.

C'era una figura, ma non riuscivo ad identificare chi fosse.

<<Come hanno potuto farti questo?>> chiese prendendomi in braccio a mo di sposa.

In questa guerra, tutti siamo delle vittime ❤︎LevixReader❤︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora