Don't leave me

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-Posso dirti una cosa?- mi chiese.

-Va bene- risposi. Non sapevo cosa mi dovesse dire e, non so neanche perché, ero un po' agitata.

-Non mi ricordo se te l'ho mai detto, ma scrivo delle canzoni che poi suono con i ragazzi. Ne abbiamo già fatte alcune e abbiamo pensato di pubblicarle, ma solo per provare-

-Dan, arriva al punto, non arrampicarti sugli specchi- gli dissi con tono secco. Mi dà fastidio la gente che si rigira il discorso come gli pare.

-Bhé, abbiamo cominciato a fare un album e dovremo fare un tour in America- mi disse tutto d'un fiato.

Il mio cuore perse un battito e qualche lacrima minacció di uscire. Il ragazzo di cui mi ero follemente innamorata se ne stava per andare per non so quanto tempo e magari non avrei potuto neanche scrivergli. Il ragazzo di cui mi ero follemente innamorata stava diventando famoso e questo voleva dire che non avrebbe avuto quasi mai il tempo di stare con me. Il ragazzo di cui mi ero follemente innamorata era quello sbagliato.

-V-vorresti dire c-che mi s-stai la-lasciando?- gli chiesi cominciando a piangere. Lui mi abbracció forte e, anche se amavo i sui abbracci, in quel momento era l'unica cosa che non volevo.

-Non ti sto lasciando e non lo farei mai, ti sto solo dicendo che dovró stare per un paio di mesi in America per un tour-

-Un tour che durerà un paio di mesi, poi ne dovrai fare un altro che ne durerà quattro finché non diventerai famosissimo. Io saró felice per te ma non potremo più vederci. Ecco cosa succede, tutti quelli a cui voglio bene se ne devono sempre andare- cominciai ad urlare. Mi alzai dal letto e corsi fuori casa. Cominciai a correre più veloce che potevo, finché non mi ritrovai in una strada ghiaiosa, in un posto sperduto che non avevo mai visto.

Mi buttai per terra in lacrime e solo in quel momento mi resi conto che avevo in mano una lametta.

Dan's pov

-Un tour che durerà un paio di mesi, poi ne dovrai fare un altro che ne durerà quattro finché non diventerai famosissimo. Io saró felice per te ma non potremo più vederci. Ecco cosa succede, tutti quelli a cui voglio bene se ne devono sempre andare- disse urlando, poi si alzó dal letto e corse via prendendo una lametta che era appoggiata sul comodino. Mi spaventai subito, non volevo che si facesse ancora male e mi sentivo quasi in colpa.

Mi alzai di scatto e corsi di fuori per cercarla. La cercai per tutta Londra: nei negozi, nel parco, in centro, in periferia, nel nostro posto ma niente, non era da nessuna parte. Tornai a casa e sperai che fosse tornata, ma non era neanche lì. Mi sedetti sul divano e cominciai a piangere con la testa fra le mani. Presi il telefono e chiamai Kyle.

"Hey Dan, dimmi tutto"

"L-le ho detto d-del tour ed é s-scappata. Se n'é a-andata con una l-lametta e n-non so dov'é. L'ho cercata ovunque m-ma non l'ho t-trovata"

"Dan non ti preoccupare, avverto anche gli altri e ti prometto che la ritroveremo"

Attaccai e buttai il telefono accanto a me. Cominciai a piangere più forte.

Magari anche lei aveva esagerato, ma aveva ragione. Sarei diventato famoso e non avrei più avuto tempo per lei, mi conoscevo bene e sapevo che non sarei riuscito a mantenere una relazione ed era quello che avevo sempre fatto. Lei peró era diversa, lei era Jessi e la amavo troppo per perderla.

"Non te lo permetteró Daniel Smith, non ti permetteró di abbandonarla. La devi trovare" mi dissi. Sarei stato forte per lei, non sarei rimasto lì a piangere. Mi sarei alzato, avrei asciugato le lacrime e avrei ricominciato a cercarla. Avrei cercato anche fuori Londra se é quello che avrei dovuto fare.

Ore 20.40, Londra

Erano passate già tre ore da quando era scomparsa ed i ragazzi mi stavano aiutando nelle ricerche. Avevamo provato a chiamarla più volte senza ricevere alcuna risposta. Ci eravamo divisi e quando avevamo guardato in ogni angolo di Londra cominciammo a cercare fuori. Ero andato a cercare anche in quel club in cui avrebbe dovuto lavorare ma non c'era.

Il cielo cominció a farsi sempre più scuro e la paura di averla persa diventava sempre di più, ma dovevo continuare a cercarla.

-Dan, abbiamo cercato ovunque ma non c'é traccia di lei- disse Woody, -dovremmo andare a riposarci-

-No Woody, io non mi riposo finché non la trovo. Se volete andare a casa fate come vi pare, ma io non vado via senza di lei- dissi rimproverandolo.

-Ragazzi, guardate la giù. Proviamo a vedere in quella stradina- ci urló Janna da lontano. Guardammo tutti nella direzione che ci aveva indicato ed io mi incamminai sicuro accendendo la torcia che avevo sul telefono per farmi luce. Gli altri mi seguirono dopo un po'.

Era una stradina di ghiaia che portava nella vasta campagna della brughiera. I sassolini scrocchiavano sotto i nostri piedi e rompevano quel silenzio inquietante. Ad un certo punto sentii qualcuno che singhiozzava nel prato e mi girai di scatto.

-Jessi- dissi, -sei tu?-

Non ricevetti nessuna risposta e mi avvicinai di più al rumore. Quando fui lì vidi una foglia bucata che, quando veniva attraversata dal vento, faceva un rumore simile ad un singhiozzo.

-Falso allarme, era una foglia- dissi ai ragazzi tornando sul vialetto.

Caminammo ancora per molto e si fecero le nove. I ragazzi cominciarono a lamentarsi e stavo per arrendermi e accettare l'invito di tornare indietro, quando la torcia di Will illuminó una sagoma immobile nel prato.

Rimanemmo tutti in silenzio e un po' spaventati, poi mi feci avanti lentamente. Mi resi conto che era una persona ed era sdraiata sull'erba umida. Mi avvicinai sempre di più finché non gli fui vicino.

Mi spaventai ed il cuore cominció a battermi sempre più velocemente. Era Jessi ed era in condizioni pessime.

Spazio all'autrice

Sono finalmente tornata con un nuovo capitolo. Nel prossimo scopriremo cos'é successo a Jessi... poverina!

Vi piace la nuova copertina? Ci ho messo davvero molto a farla. Non sono una brava artista, quindi non é proprio il massimo ma ne vado fiera.

Un bacione e alla prossima.

Broken heart// Dan SmithDove le storie prendono vita. Scoprilo ora