My zero

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Ore 7.20, Londra

Mi svegliai abbastanza presto quella mattina. Mi alzai subito dal letto e mi infilai un paio di calzini morbidi, pelosi e rosa.

Andai in cucina per aprire il frigo e richiuderlo subito dopo visto che non avevo fame (!), così andai sul divano e accesi la televisione.

-Telegiornale. Telenovela. Cartoni. Corso di spagnolo... perché fanno i corsi di spagnolo in televisione alle sette della mattina?!- dissi girando i canali senza trovare niente di interessante. Provai a seguire quel corso di spagnolo visto che non c'era nient'altro da vedere.

-Hello is like "hola". Try with me!- disse la ragazza alla televisione. Sbuffai pensando che fino a quel punto ci sarebbe arrivato anche un bimbo di cinque anni, poi continuai ad ascoltare.

-El gato está sobre la mesa (il gatto é sul tavolo)- disse poi, incitandomi a ripetere con le mani e con lo sguardo, così le diedi retta e ripetei senza tanta concentrazione. Poi sentii qualcuno che rideva dietro di me.

-Non ci capisco niente di spagnolo, ma hai una bella pronuncia!- mi disse. Era Dan.

Mi girai e gli sorrisi, poi mi misi in ginocchio sul divano per dargli un bacio.

-Buongiorno anche a te!- gli dissi con tono sarcastico. Mi sorrise anche lui, poi andó in cucina per mangiare. Mi chiese se volevo qualcosa anche io, ma gli risposi che non avevo fame.

-Dame un beso (dammi un bacio)- continuó la ragazza. A quella frase feci un sorriso e andai in cucina.

-Dan-

-Si?-

-Dame un beso!- gli dissi avvicinandomi a lui. Mi guardó interrogativo, così gli sussurrai all'orecchio:-Give me a kiss!-

Sorrise e affondó le sue labbra calde nelle mie.

Dan's pov

-Dan-

-Sì?-

-Dame un beso!- disse,  avvicinandosi a me. Come le avevo già detto, non ci capivo proprio niente di spagnolo, così la guardai interrogativo.

-Give me a kiss!- mi sussurró all'orecchio. Senza pensarci due volte affondai le mie labbra nelle sue.

-Dovrei fare un corso di spagnolo se cominci a fare così!- le dissi appoggiando la fronte sulla sua.

-Basta che ti svegli alle sette ed é gratis!-

Cominciammo a ridere, poi tornó di là. Aveva dei calzini rosa e pelosi, dei pantaloncini verde chiaro ed una canottiera bianca. Era stravagante ma perfetta! Insomma, chi si metterebbe dei calzini invernali... d'estate?! Sorrisi pensandoci, poi tornai a preparare la mia colazione. Mangiai tranquillamente e quando finì tutto presi il telefono e andai su Instagram. Mentre mettevo "mi piace" a tutte le foto che mi capitavano sott'occhio, mi arrivò un messaggio da Jessi. Guardai un attimo il salone, chiedendomi perché mi aveva scritto se era in casa con me, poi lo lessi.

"Puoi venire un attimo in camera da letto? ^.^#"

Appoggiai il telefono sul tavolo e mi diressi nell'altra stanza. Appena entrai cominciai a ridere come un bambino.

Jessi era per terra immersa dai vestiti che erano sparsi su tutto il pavimento e sul letto.

-Non riesco a trovare niente da mettermi, non c'é niente da ridere!- mi disse facendo il finto broncio. Mi avvicinai ancora con le lacrime agli occhi e le dissi:- C'era bisogno di svuotare tutto l'armadio per trovare qualcosa di carino?!-

Mi guardó e fece spallucce, poi mi porse una mano per farsi tirare su. Rimasi piacevolmente sorpreso quando mi accorsi che era in intimo e senza rendermene conto cominciai a fissarla.

-Ora perché non mi aiuti invece di starmi a fissare con gli occhi fuori dalle orbite?!- mi chiese mentre raccoglieva i vestiti ed io abbassai velocemente la testa imbarazzato. Cominciai a raccogliere anche io i vestiti e quando furono tutti sul letto mi guardó soddisfatta.

-Adesso vediamo che ti puoi mettere...- dissi, cominciando a farfugliare fra i vestiti.

"Ma quanti ne ha? Oddio, ma io non ci capisco un cavolo di moda! Devo essere serio e far finta che ce la posso fare, in fondo sono io quello che le ha fatto provare quei jeans e quella maglia al negozio l'altro giorno..." dissi fra me e me, aggrottando la fronte.

Continuava a guardarmi e questo mi metteva ancora di più in agitazione, ma ad un certo punto cercai di concentrarmi.

-Prova questi- le dissi porgendole dei pantaloncini di jeans a vita alta e un top con una strana fantasia.

-Daccordo signor Smith, come vuole lei!- mi disse ridendo mentre prendeva i vestiti, poi si diresse verso il bagno. Mi sedetti sul letto e l'aspettai.

Quando uscì rimasi un po' sconcertato, pensando che forse era un po' troppo..."nuda".

-Non so, mi sembri un po' troppo nuda- dissi grattandomi la testa. Mi guardó ridendo e si sedette sopra di me. Mi guardó con un sorriso seducente e cominció a baciarmi, mentre mi cingeva il collo con le mani. Comimciai ad accarezzarle le cosce e, quando le toccai i tagli, rabbrividì.

-Sarebbe meglio se mi mettessi dei pantaloni lunghi, non credi?- mi chiese alzandosi. Annuii e tornai a frugare fra i vestiti. Presi degli skinny jeans neri, strappati sulle ginocchia, un t-shirt larga e bianca con la scritta "do something today that your future-self will thank you for" nera e delle converse bianche, poi glieli diedi. Li prese facendomi un sorrisone contagioso e andó a cambiarsi. Nel frattempo mi vestii e cominciai a mettere a posto gli abiti che erano sul letto.

Dopo almeno mezz'ora uscì dal bagno tutta truccata.

-Ma quanto ci vuole per mettersi un po' di trucco?!- le chiesi guardandola divertito. Devo ammettere che si truccava davvero molto bene.

-Bhé sai, devo mettermi il fondo tinta, l'ombretto, la matita, il mascara, l'eyeliner...-

-E bla bla bla. É inutile che mi dici tutta quella robba, non ci capiró mai niente tanto!- le dissi prendendole il viso con le mani e baciandola.

-Tesoro puoi togliermi una curiosità?- le chiesi dopo.

-Certo amore-

-Dove dobbiamo andare?!-

-... sinceramente non lo so neanche io, é che mi andava di uscire!- mi disse ridendo. Ci guardammo con un sorriso stampato sulla faccia, poi decidemmo di uscire e, come aveva detto lei, di andare 'dove il vento ci avrebbe portato'.

Era molto allegra mentre camminavamo mano nella mano ed era cambiata dall'altra sera, come se avesse dimenticato tutto quello che era successo.

-Tu hai avuto paura ieri sera?- le chiesi sicuro. Mi guardó come se non ci fosse stata, poi mi chiese:-Cos'é successo ieri sera?-

A questo punto o aveva la memoria corta e si era dimenticata completamente tutto, o stava facendo apposta.

La guardai e le feci un gesto con la mano per farle capire di lasciar perdere, poi continuai a guardare la strada.

Jessi's pov

-Tu hai avuto paura ieri sera?-

-Cos'é successo ieri sera?- gli chiesi guardandolo strano. Mi fece un gesto con la mano per dirmi di lasciare perdere, accettai con un sorriso e mi guardai in intorno.

Cos'era successo quella sera? Davvero non me lo ricordavo? Cercai di ricordarmi qualcosa e... sono in una casa, con altre persone ma riconosco solo Dan. Poi... un giardino. Delle candele. Sto parlando. Con chi sto parlando? Una tavola. Paura. Buio. Casa. Sto sognando. Cosa sto sognando? Luce. Buio. Paura. Ora piango. Poi penso. Cosa penso? "Ricomincio da zero". Dan. Buio.

Broken heart// Dan SmithDove le storie prendono vita. Scoprilo ora