Crazy people

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Ore 9.00, Londra

Mi svegliai e andai in sala. Non sapendo che fare mi misi sul divano e cominciai a guardare il vuoto. Cominciai a pensare. Pensai a mia sorella che chi sa dov'era finita. Pensai ai miei genitori che erano ancora una piccola ferita aperta nel mio cuore. Pensai a Gabriele e a tutto quello che mi aveva fatto. Una piccola lacrima mi rigó il viso, ma un sorriso si formó sulle mie labbra quando pensai a Dan, che mi era stato sempre accanto da quando ero lì.

-Perché piangi?- mi chiese abbracciandmi da dietro.

-Stavo pensando al mio passato- risposi.

Non lo avrei mai detto a nessuno, ma lui era il mio Dan e non mi sarei mai vergognata di dirglierlo. Cominciai infatti a raccontargli la mia storia e al brutto periodo passato dopo la morte dei miei genitori.

-Nessuno mi parlava più- gli dissi infine -ero diventata "quella strana che si taglia" e mi guardavano tutti con faccie schifate. Quella che diceva di essere la mia migliore amica si divertiva a fare battutine che non voglio neanche ricordare e tutti gli altri stronzi le andavano dietro solo perché era una troia. Ormai mi sentivo bene solo con una lametta in mano e...-

-Ora basta piccola, é acqua passata e non devi più soffrire in quel modo. Ti prometto che non ti abbandoneró mai- mi disse lui lasciandomi un bacio sulla testa e abbracciandomi. Era la seconda volta che piangevo fra le sue braccia su quel divano.

Passarono dei minuti e nel frattempo mi ero calmata e Dan era andato a preparare la colazione. Avrei fatto per la prima volta in tutta la mia vita la colazione inglese salata e non vedevo l'ora che mi chiamasse per andare a mangiare. Dopo un po' andai finalmente in cucina per fare colazione. Mi si presentó davanti un bel piatto fumante con wüstel, uova e becon, accompagnato da pane tostato e da un bicchiere di spremuta d'arancia.

-Bon apetit!- mi disse lui, cercando di imitare l'accento francese con uno scarso risultato. Cominciammo a ridere, poi io gli risposi:- Merci Monsieur. Je tres aime vous et votre petit déjeuner!- (il francese a scuola serve a qualcosa!) gli dissi io e lui mi guardó male. Ricominciammo a ridere poi, finalmente, cominciammo a mangiare.

-Che vuoi fare dopo?- mi chiese mentre mettevamo i piatti nel lavabo.

-Io avevo pensato di rimanere sdraiata sul letto finché non mi stufo, se vuoi puoi farmi compagnia!-

Cominció a ridere e mi lasció un bacio sulla fornte, poi mi disse:- Tutto per la mia principessa!-

Gli feci uno di quei sorrisoni enormi che mi faceva venire solo lui e lo abbracciai.

Ore 10.30, Londra

Eravamo sdraiati sul letto e stavamo chiaccherando, quando mi arrivó un messaggio.

"Hey tesoro, mi manchi davvero molto e per questo ho deciso di venirti a fare una visitina. Visto che ci sono saluto anche il tuo nuovo ragazzo perché state insieme. Sappi che sto arrivando. Gabriele"

Era lui. Mi spaventai e mi misi una mano sulla bocca mentre lasciavo che una lascrima mi scivolasse lungo la guancia. Dan mi guardó perplesso e lesse anche lui il messaggio.

-Ora ci penso io a quello la- disse alzandosi dal letto. Nello stesso momento suonó il campanello e andó ad aprire, preparandosi a ritrovarsi davanti Gabriele.

-Buongiorno... com'é che ti chiami? Sai, di solito me li dimentico i nomi dei perdenti- sentii la voce di Gabriele e preoccupata mi alzai dal letto per andare a vedere. Dan aveva chiuso le mani in due pugni e sapevo che non era un buon segno.

Dan's pov

Sapevo perché era lì. Voleva spaventare la mia Jessi e voleva portarsela via, per picchiarla come aveva sempre fatto. Non glielo avrei mai permesso.

Broken heart// Dan SmithDove le storie prendono vita. Scoprilo ora