Una visita inaspettata.

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Aprii la porta e feci entrare Gabriele, il mio ex ragazzo. Appena la chiusi cominció ad abbracciarmi e a piangere dicendomi che gli mancavo e che se aveva fatto qualcosa di sbagliato si scusava ed io gli dissi ridendo che non aveva fatto niente e che, come gli avevo detto prima di partire, volevo cominciare una nuova vita.

-Sono disposto a fare di tutto, ma ti prego non farmi tornare in Italia a mani vuote. Se vuoi restare qui a Londra a me va benissimo, cercheremo una casa e andremo a vivere insieme se é qusto che vuoi, poi l'Inghilterra é bella e a me non dispiace viverci- mi disse quando finì di piangere. Cercai di trattenermi le risate, che grande cazzata che aveva detto! Lui odiava l'Inghilterra.

Lo feci sedere sul letto e mi chinai per prendergli una fanta dal piccolo frigorifero vicino alla scrivania, prima che mi rialzai e mi rigirai verso di lui aveva già cambiato stato d'animo. Aveva visto il foglietto e lo aveva preso, dopo averlo letto mi urló in faccia con una voce arrabbiatissima:-Non sei neanche arrivata e già fai la puttana con questo "Dan"?! Chi é questo qua, se vuoi ci parlo io e glie ne dico quattro. Come ti permetti di fare così, IO SONO IL TUO RAGAZZO- -Non é vero, se non sbaglio ti ho lasciato prima di partire, non é così?- gli risposi io, con una voce più imapurita che arrabbiata. A quel punto lui andó su tutte le furie, ributtó il foglietto sul letto, si alzó e mi venne incontro con l'intensione di menarmi. Grazie a Dio mi ero già scansata e avevo allungato le distanze, ma la stanza era piccola e mi avrebbe raggiunta presto.

Mentre il mio istinto mi urlava parole indistinguibili per il panico, la mia mente mi disse di usare la fanta, così la aprii velocemente e gliela buttai in faccia. Mentre urlava e si strofinava gli occhi pieni della bevanda, presi il foglietto e il telefono e mi chiusi in bagno, "se ci riesco posso scrivere a Dan" pensai mentre chiudevo a chiave la porta e mi nascondevo nella vasca. Digitai velocemente le cifre e gli mandai un messaggio con scritto: "ho assolutamente bisogno di te, ti prego raggiungimi all'hotel London Centre alla stanza 210. Jessi". Lo inviai frettolosamente e aspettai la dentro un messaggio di risposta.

Purtroppo Gabriele arrivó prima di lui, forzando la porta con un cacciavite e tirandomi fuori da li prendendomi per i capelli. Mi buttó sul pavimento duro della stanza, poi mi venne sopra e cominció a prendermi a schiaffi, a stringermi i polsi e a riempirmi di lividi su tutto il corpo continuando ad urlarmi che dovevo rimanere con lui. Mi strinse il collo lasciandomi in fin di vita e quando vide che avevo ripreso a respirare ricominció il "rituale" lasciandomi più volte sensa fiato. Ero sfinita e più il tempo passava più il pensiero che Dan sarebbe arrivato presto si allontanava e si offuscava come tutti gli altri. Ad un certo punto, peró, la porta si aprì di scatto e qualcuno entró, prendendo Gabriele e sbattendolo fuori dalla stanza in pochissimo tempo, stranamente lui se ne andó poi la porta si richiuse sbattendo.

-Jessi come stai? Rispondimi ti prego!- qualcuno mi stava parlando e mi stava dando dei leggeri colpetti sulle guance per farmi riaprire gli occhi, che avevano deciso di rimanere serrati. Erano delle mani calde quelle che mi toccavano, anche la voce era calda, già sentita ma chi era? Ad un tratto la mia testa prese a rifunzionare per bene e capii che era Dan, era venuto per aiutarmi, aveva letto il messaggio. Ero così contena che fosse li che ritrovai la forza di riaprire gli occhi e di mettermi a sedere per abbracciarlo, ma mi sforzai troppo. Gli rimasi attaccata al collo per cercare di non cadere e lui, che era in ginocchio accanto a me, mi staccó e mi fece appoggiare la testa sulle sue gambe.

-Avevo paura che non ti avrei più rivisto- gli dissi con un filo di voce. Lui mi rispose con un sorriso e qualche carezza e quando vide che avevo ripreso fiato e che mi ero tranquillizzata mi chiese chi fosse stato quel pazzo così gli raccontai tutta la storia.

Ore 7:40, Londra

Aprii gli occhi e mi ritrovai nel caldo letto della stanza.

Della sera prima ricordavo solo le botte e per non pesarci scossi la testa e mi girai dall'altra parte, appena misi a fuoco la scena rimasi stupita. Dan era appoggiato sul cuscino accanto a me e mi guardava sorridendo.

-Buongiorno signorina!- mi disse con tono scherzoso, poi cominció ad avvicinarsi a me, prima con la testa poi con tutto il corpo. Prima mi appoggió le mani sui fianchi, poi cominció a spostarle verso la schiena e ad avvicinarmi a lui, alla fine si toccarono anche le fronti, poi i nasi e rimase solo un centimetro e le nostre bocche si sarebbero toccate. Stavo desiderando quel bacio più di ogni altra cosa, quel bacio che però non arrivava mai, così gli sussurrai impazientemente:- Se non me lo dai tu te lo do io!-

A quel punto lui accennò un sorrisetto poi affondó le sue labbra fine nelle mie. Il mio cuore stava per scoppiare come una bomba mentre le lingue si accarezzavano e le labbra bagnate si abbracciavano l'una con l'altra. Alla fine del bacio cominciammo a guardarci negli occhi, i suoi erano azzurri come l'oceano infinito, i miei invece erano verdi come un piccolo smeraldo che davanti a quell'immensità si sentiva piccolo e indifeso.

-Ieri sera, quando ti ho visto la per terra, ho avuto tanta paura di perderti- lo azzitai con un bacio, più corto del primo. Mi veniva da piangere solo a ripensarci, infatti gli occhi cominciarono a bagnarsi e a diventare lucidi, cercai di trattenermi ma lui capì che avevo bisogno di sfogarmi, così mi strinse al suo petto ed io cominciai a piangere e a buttare fuori tutto quello che avevo dentro insieme alle lacrime. Di solito mi vergognavo a piangere davanti agli altri, per paura di essere presa in giro, ma li con lui mi sentivo solo più al sicuro e sapevo che niente e nessuno potrebbe avermi fatto del male.

Spazio all'autrice.

Bonjour, spero che questo capitolo sia stato di vostro gradimento! Volevo dirvi che molto probabilmente non scriveró per un po' visto che sono occupata con la scuola e non riesco a fare tutto, ma vi prometto che appena cominceranno le vacanze di Natale mi dedicheró di più a scivere, sia questa che l'altra storia (per chi non lo sapesse si chiama "un semplice e bianco libro scritto", se vi va di farci un salto mi fa piacere). Bye bye, see you soon ❤

Broken heart// Dan SmithDove le storie prendono vita. Scoprilo ora