Capitolo 7

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"Credi di essere furba vero? Stupida ragazza, non sai cosa ti aspetta" disse la voce registrata. Era una voce contorta, come quelle precedenti.

Ero stufa di tutta quella situazione.

"MI SPIEGHI CHE COSA VUOI DA ME?" urlai esasperata, avevo ancora le lacrime agli occhi.

"Non voglio niente da te. Voglio solo che tu muoia lentamente e dolorosamente, con la paura che ti sovrasta" disse la voce.

"Ti odio" gridai con voce soffocata.

"Non sai contro chi ti sei messa" disse la voce.

Subito dopo un tintinnio assordante rimbombó nella stanza dorata, e uno tsunami di monete, gioielli e oggetti preziosi mi investì. Le monete mi graffiavano, le collane di ferro mi procuravano tagli in tutto il corpo. I vetri dei vasi si conficcavano nella mia pelle. E la mia mente era sovrastata da tanti pensieri, ero davvero esausta di quella situazione.

Incominciai a nuotare nell'oro fino alla superficie. Il mio corpo era davvero messo male, ma ero ancora viva.

"No, tu non sai contro chi ti sei messo" urlai con tutto il fiato che mi era rimasto, rivolgendomi alla voce che voleva terrorizzarmi.

Mi accasciai sulla distesa dorata in attesa di qualcosa. Di sicuro avrebbe attaccato di nuovo. Mentre aspettavo che accadesse qualcosa sentii il mio stomaco brontolare. Chissà da quanto non mangiavo. Da quanto tempo ero rinchiusa in quella casa degli orrori?

Prima non mi ero resa conto della fame, ero troppo occupata a pensare a salvarmi la pelle. Ma ora che essa bussava alla mia porta con molta insistenza, non potevo ignorarla.

Decisi di addormentarmi per sopprimerla un pó.

Sognai hamburger e gelati al cioccolato.

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