Capitolo 4

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Eccolo lì. Vestito di rosso, con una
maschera di plastica in viso. Metteva i brividi. Sulla schiena aveva un sacco nero.

Persi i sensi. Non so come o perchè, ma li persi. Forse per la troppa paura, o perchè il ricordo del mio patrigno mi tormentava.

Proprio il momento migliore per svenire, eh?

Mi risvegliai in catene, con indosso solo l'intimo, su un tavolo nero, sempre nella stessa stanza.

Sembrava di rivivere quel giorno, quando avevo 8 anni. "Babbo Natale" era di fianco a me, che mi fissava. Quando capì che ero sveglia, si tiró giù i pantaloni neri e prese il suo...beh, potete immaginare cosa. Me lo infiló là sotto. Mi misi a piangere, anche se avevo 19 anni e le mie esperienze le avevo già fatte, e poi con il mio patrigno ero... Abituata. Ma era diverso, ero davvero terrorizzata. Non cercavo nemmeno di ribellarmi, ma questo deve aver fatto arrabbiare il mio aggressore. Ha preso il sacco nero, mentre ancora mi violentava, e ne ha tirato fuori un coltello seghettato e molto appuntito. Lo puntó contro la mia mano.

"GRIDA! PERCHÈ NON TI RIBELLI?" Mi urló.

Io non risposi, mi limitai a guardarlo con gli occhi lacrimanti. Allora lui mi prese l'anulare sinistro e incominció a tagliarmelo, finchè non si stacco dalla mia mano.

Le mie grida erano quasi pari al fiume di sangue che mi usciva dalla ferita.

"Ah, ora gridi eh?" sussurró lui divertito, continuando ad abusare di me.

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