Capitolo 8

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Mi svegliai con più fame di prima. Per tutto il sogno avevo sognato cibo a volontà.

Mi alzai dolorante. Dormire su delle monete appuntite e fredde non aiuta.
Avevo tagli e lividi ovunque, ma riuscivo benissimo a camminare. Avevo dei vetri conficcati nella pelle e facevano un male cane.

Mi diressi verso la porta, era aperta.

"Grazie al cielo" sospirai.

Mi ritrovai nel solito, lunghissimo corridoio. Questa volta era illuminato da... Candele?

Mi incamminai verso la porta successiva. Prima di toccare il pomello della porta sentii un sussurro.

"Non entrare lì dentro" disse la vocina.

Mi girai terrorizzata. Nella penombra si nascondeva un corpicino esile di un bambino, di 9 anni probabilmente.
Anche lui aveva tagli sul corpo, specialmente sulla bocca, che sanguinava in modo preoccupante.

Aveva gli occhi di un azzurro spento e i capelli neri sporchi.

Prima che potessi ribattere lui incominció a parlare.

"Ti prego mamma non entrare, non lasciarmi da solo" disse.

Impallidii. Mamma? Cosa sta dicendo?

"Tesoro mi dispiace, ma non sono la tua mamma" dissi cautamente.

"MAMMA MAMMA NON MI RICONOSCI?" Urló.

Feci segno di parlare più piano, ma lui continuava a urlare e dimenarsi.

"Sono tuo figlio mamma" disse dopo essersi calmato.

"Vieni con me" dissi porgendogli la mano "ti porto via"

Lui mi porse la sua, ma me la afferró e la morse. Tirai un urlo mentre il sangue incominciava a sgorgare dalla mano.

Intanto i suoi occhi si fecero neri e sul suo volto comparve un sorriso divertito e inquietante. Incominció a ridere in modo terrificante.

"SONO IL FIGLIO CHE NON HAI MAI AVUTO" urló.

Mi tappai le orecchie gridando, e entrai dentro la stanza di prima.,

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