Capitolo 6: Haley

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È stato anche il viaggio più lungo della mia vita.

Chissà se mai un giorno avrò il coraggio di raccontare tutto fin dall'inizio.

Dalla vecchia me, ad Evelyn, al divorzio dei miei genitori, al trasferimento in America.

Per poi arrivare ad Arya.

Prima di lei ho vissuto tanto, ho visto tante cose, ho provato tante cose.

Ma non mi ero mai soffermata da nessuna parte.

Finchè non l'ho incontrata, ed ho capito di aver trovato il mio posto nel mondo.

Magari sarà dettato dall'amore, che si sà, quando c'è, offusca tutto il resto e non ti fa capire più nulla.

Ti toglie la fame, non ti fa dormire, ti toglie il respiro e ti fa battere il cuore all'impazzata. E ti fa desiderare esclusivamente di stare con la persona amata.

Tutto il resto è noia.

Se si ama, bisogna farlo con forza. Una forza brutale e sovraumana, che non ti faccia davvero ragionare.

Quello è amore.

Poi c'è chi si accontenta, chi crede di essere felice, ma sà, nel profondo, di non essere completo abbastanza. E magari non si domanda neanche se per quella persona rischierebbe tutto.

Proprio come sto facendo io in questo momento.

Ho lasciato tutto e tutti per venirti a prendere.

Anche se il mio tutto sei proprio tu, perchè dietro non mi sto lasciando proprio un bel niente. Se non il vuoto incolmabile che hai lasciato, una volta che sei andata via, scrivendomi una lettera, senza darmi la possibilità di guardarti un'ultima volta.

Ogni secondo mi sento sempre più vicina a te.

Mi trema tutto al pensiero di rivederti. Non so cosa farai, ne cosa farò io.

Non so se ridere o piangere, se sentirmi sollevata o agitata.

E mi sento più sola che mai, ranicchiata al mio posto, in questo aereo che solca il cielo, accorciando sempre di più la distanza che ci divide.

La gente mi guarda, domandandosi forse dove sia diretta. Chiedendosi come sia la mia vita, e perchè i miei occhi siano cosi tristi e spenti.

Osservo le nuvole, anche se la notte lentamente sta calando, ed il finestrino mi regala soltanto il mio grigio riflesso.

La musica non mi tiene compagnia, anzi mi agita di più.

Cambio posizione ogni due minuti, per poi tornare nella precedente subito dopo. Ho lo stomaco chiuso, non mangio da questa mattina.

Chissà se sarai cambiata.

Chissà quali saranno i tuoi pensieri nel rivedermi.

Chissà come reagirà il mio cuore, rivedendoti.

Ti sei mai chiesta cosa saremmo diventate, se tu fossi rimasta a Phoenix?

Ti sei mai chiesta come sarebbe stata la nostra vita se Evelyn non fosse mai venuta in America?

Ti sei mai fatta tutte queste domande? E sei arrivata ad una conclusione? O hai semplicemente lasciato perdere?

Forse non dovrei pensarci neanch'io, perchè non mi aiuta affatto in questo viaggio tormentato.

Ho con me soltanto il mio zaino, sono stanca e ho gli occhi gonfi di sonno.

Forse farò una sosta da qualche parte, per rendermi presentabile ai tuoi occhi. Dio solo sa quanto mi vergogno a farmi vedere da te.

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