Capitolo 9: Arya

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« Hai fame? » le domando, rigirando tra le mani di chiavi di casa.

Lei annuisce, senza però dare voce alla sua risposta.

Camminiamo vicine, senza una meta vera e propria. Io continuo a guardarmi le scarpe, lei invece osserva tutto. Dalle strade, ai palazzi, alle insegne luminose dei negozi, alle gente.

Nei suoi occhi verdi si riflettono le luci di Denver. E non c'è spettacolo più bello al mondo.

« Sei felice? » le chiedo, sentendomi una stupida per averle fatto una domanda del genere.

« Voglio catturare ogni momento. Come un album di fotografie. » risponde annuendo, senza però smettere di ammirare i grattacieli, che ci sovrastano, facendoci sentire ancora più piccole e indifese.

« Tu lo fai ancora, vero? Cioè, scatti ancora foto? » mi domanda improvvisamente, facendomi sentire triste.

« No. La macchina fotografica è rimasta chiusa in valigia. » le rispondo con un filo di voce.

Fotografare era la cosa che più mi piaceva fare. Era una valvola di sfogo, era la mia pace interiore, il mio espriemere tutto ciò che provavo.

Ma da quando ho perso la mia musa ispiratrice, anche la fotografia ha perso il suo fascino.

Ora i suoi occhi sono fissi su di me, ed io mi sento avvampare.

Non voglio che mi guardi.

Le prime volte in cui ci siamo incontrate, lo faceva di continuo.

Ricordo come i suoi occhi non mi abbandonavano mai, come non si perdesse un minimo gesto.

All'inizio mi facevano sentire confusa, quasi sempre in ansia.

Dopo ho cominciato ad apprezzarlo.

Dopo non potevo più farne a meno.

« Perchè? Era la tua passione. Ed eri bravissima. » la sua voce mi riporta bruscamente alla realtà.

« Perchè faceva parte della mia vecchia vita. Ed io ne ho ricominciata una nuova. » le rispondo, continuando a guardare i miei passi.

« Oh, andiamo, Arya. A chi vuoi darla a bere? Puoi continuare ad indossare questa maschera con le tue amiche, ma con me non funziona. Io ti conosco meglio di chiunque altro. E tu, la tua vecchia vita non l'hai mica dimenticata. L'hai soltanto messa da parte, in attesa di tornare a viverla nel momento più opportuno. »

Sembra cosi decisa, cosi sicura di sè che non posso non guardarla.

Mi verrebbe da sorridere, ma tutto ciò che riesco a fare è stringere le mani a pugno nelle tasche della mia felpa.

È vero. Lei mi conosce meglio di chiunque altro.

Lei sa.

Ed io non sono cosi brava da riuscire a nasconderglielo.

Ma à anche vero che questa nuova vita, seppur strana e irregolare, ha cominciato a piacermi.

« Non essere cosi sicura di te stessa, quando dici certe cose. Ti ho già detto che io non tornerò da nessuna parte, Haley. La mia vita è qui, a Denver. Con le persone che mi hanno aiutato a risollevarmi. »

Lei si ferma nel bel mezzo della strada, gli occhi improvvisamente accesi di emozioni travolgenti.

« No, la tua vita è con me a Phoenix. O comunque, da qualsiasi altra parte del mondo. Ma è con me e soltanto con me. Non permetterò a nessuno di portarti via. Neanche a tre stupide che tu consideri amiche, che non sanno nulla di te, di noi. C'è gente che ti vuole davvero bene, come i tuoi genitori, e tu li hai abbandonati senza neanche una spiegazione valida. »

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