Capitolo 12: Haley

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In momenti come questi non so se sentirmi felice o se spaccare tutto.

Vorrei scatenare la mia rabbia su qualsiasi cosa, perché se lo facessi sulla diretta interessata, finirei dietro le sbarre.

Avrei dovuto spingerla dalle scale, quando l'ho vista all'entrata del pub.

Quando ha provato a fermarmi, dicendomi che il locale era chiuso.

Chi si crede di essere, questa mocciosa, che della mia Arya non sa un bel niente?

Esatto. La mia Arya. Mia. Esclusivamente mia.

Come in questo momento, come in passato e come nel nostro futuro.

Non lascerò che mi sfugga più. La seguirò ovunque, anche a costo di non dormire la notte.

Ed ora che le sue labbra sono sulle mie, la sua lingua è nella mia gola, e il suo corpo è premuto contro il mio, mi sembra di aver ritrovato tutta la vita persa in questi mesi.

Mi sembra di rivedere la luce dopo un lungo inverno buio.

A momenti dimentico persino le sue parole di prima, cerco di non dar loro peso.

'' sto con un'altra persona ''.

No, non è vero. Perchè ora stai baciando me.

Farò di te tutto quello che non ho potuto fare in questo tempo, e che mi ero ripromessa di non fare. O almeno, non subito.

Avrei voluto lasciar spazio alle spiegazioni, ma è impossibile.

Ora il mio cuore richiede soltanto la tua presenza fisica.

Voglio che la tua bocca sia occupata a fare altro, piuttosto che a parlare.

Le parole volano via.

Noi restiamo qui.

Affondo le dita nei suoi fianchi e mi abbandono contro l'erba, lasciandola distendere su di me.

Si muove frenetica, come se a sua volta non avesse aspettato altro in tutto questo tempo.

Si aggrappa all'elastico dei pantaloni e prova a tirarli giù, e quando non ci riesce, emette un lamento basso e profondo.

« Calmati. » le sussurro, interrompendo per un breve istante il nostro bacio famelico.

Ci siamo morse ovunque, in faccia.

Ed il suo sapore.. quanto mi era mancato. Quanto ho sognato di riassaporarlo.

Quanto ho desiderato di sentire la pressione dei suoi fianchi contro i miei.

« Taci, Haley. » mi dice, e si muove su di me, stringendo un labbro tra i denti.

Non l'ho mai vista cosi sicura, cosi agguerrita.

Sembra una versione migliore di sé; è forte, per nulla intimidita.

È lei che conduce il gioco. E anche quella volta ad Halloween, è stato cosi.

Si china verso di me, infilando le mani sotto la mia felpa.

Mi lascio sfuggire un ansimo, perdendo il viso tra i suoi capelli.

Risale fino al mio seno, ci stringe le mani e mi fa perdere la ragione.

« dimmi che non hai mai scopato con nessuna in questi mesi. Dimmelo, o giuro che torno a Phoenix solo per tagliarle la gola. »

sussurra con voce roca, graffiandomi la pelle. Mi si appanna la vista dal piacere, ed ogni parte di me, tende verso di lei.

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