Giulio prese dalla tasca due buste e le consegnò nella mano del figlio, che si era affrettato a separarsi dall'amato.
"Cosa sono?"
"Sono i vostri biglietti per Berlino, e le carte di credito necessarie per qualsiasi tipo di spesa. Partire te questo pomeriggio." Disse, in un tono che non ammetteva obiezioni.
Stefano abbassò lo sguardo e alzò gli occhi al cielo, poi annuì in accettazione delle decisioni del padre.
"Gli avvocati vi stanno già aspettando."
"Papà... Riccar-"
"Mi occuperò io di Riccardo, non ti preoccupare." L'occhiata che rivolse al castano riuscì a rassicurarlo, tanto che si alzò e senza più dire una parola, aprì l'armadio.
"Non so proprio cosa portarmi..." Disse, come se questo fosse il più gran dilemma della sua vita.
Sascha scoppiò a ridere. "Ha davvero importanza come sarai vestito in tribunale?" Chiese, sempre con un espressione divertita.
Ricevette un occhiataccia dal castano che gli chiese di aiutarlo.
Sascha non se lo fece ripetere due volte, e si precipitò da lui, iniziando ad indicare prima un abito e poi l'altro.Giulio rimase lì in piedi come una statua, i due ragazzi erano così presi l'uno dall'altra che nemmeno si erano accorti della sua presenza.
Sascha si alzava in punta di piedi per raggiungere il ripiano più alto, mentre Stefano si girava verso di lui, e i loro sguardo si incrociavano così come le loro labbra si sfioravano.
I due rimasero a guardarsi per qualche secondo, ma subito dopo la mente di Stefano si riprese e si ricordò che padre a pochi metri da lui, perciò spinse via Sascha e il suo sorriso ammiccante.
Sascha cadde sul letto, ma il sorriso sul suo volto rimase lo stesso.
"Beh..." Iniziò il padre ridacchiando "Ci vediamo più tardi." Disse sorridendo, prima di uscire dal stanza a passo spedito.
Giulio se lo sentiva: quelli sarebbero stati gli ultimi attimi in cui avrebbe potuto semplicemente vedere il figlio. Mentre per la prima volta s'innamorava, mentre semplicemente sceglieva i vestiti, e, piano piano, si allontava da lui per entrare in una nuova fase della sua vita.
Aveva detto che avrebbe parlato con Riccardo, ma ciò che aveva intenzione di fare non era niente di più che quello: una chiacchierata.
Era a conoscenza di come si poneva il popolo a determinati problemi, e sapere che il futuro re era gay, avrebbe creato diverse controversie. Perciò Riccardo, per quanto non lo volesse, doveva rimanere una valida alternativa al trono. Se Stefano fosse stato spodestato a causa del suo orientamento sessuale, Alessia o Riccardo sarebbero potuti intervenire e divenire i nuovi Re.
Nonostante tutto ciò, Giulio era felice. Il fatto che il figlio fosse innamorato di un altro uomo non gli recava nessun disturbo, anzi, era felice per il figlio, che finalmente iniziava ad aprirsi alla vita. Almeno sapeva di lasciarlo nella mani di una persona di cui si fidava.
Francesco ai vecchi tempi glielo aveva detto: "c'è qualcosa in Stefano, l'ho notato anche in Sascha. Hanno uno spirito guerriero forte, forse perché dentro hanno qualcosa per cui combattere. Questi ragazzi sono così giovani e allo stesso tempo già saggi. Sono sicuro che saranno in grado di aggiungere valore a questo mondo, come nessuno lo ha ancora fatto."
Quelle erano state le sue parole dopo aver visto il figlio uscire sconcertato alla notizia del suo matrimonio con Alessia. Stefano non l'aveva lasciato solo, anzi, lo aveva seguito.

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𝓖𝓲𝓸𝓿𝓪𝓷𝓲 𝓐𝓵𝓲 𝓟𝓮𝓻𝓭𝓾𝓽𝓮 [𝑺𝒂𝒔𝒄𝒉𝒆𝒇𝒂𝒏𝒐]
FanfictionNella società moderna certe cose non vengono tollerate. Esistono ancora il razzismo, la xenofobia e l'omofobia. Questo rende impossibile per l'umanità concepire che due giovani possano prendere decisioni compromettenti per il proprio futuro, sopratt...