The Wedding

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Il sole era schiarito nuovamente e abbracciava l'intera città. C'era chi a causa del sole iniziava a brontolare ed era poi costretto ad alzarsi, altri mettevano un cuscino sulla testa e cercavano di far finta di niente. Tra i due non c'è un vincitore, il fastidio rimane lo stesso. Forse vince chi decide di usare il sole a proprio vantaggio, e si alza appena questo sorge.

Il corvino era sempre stato uno della seconda categoria. Quando i raggi del sole si posarono sul suo viso egli prese le coperte e le tirò per coprire tutto il corpo lamentandosi. Fu colpa di una csmeriera se i suoi piedi dovettero finalmente toccare terra. Saschs posò lo sguardo sulla sveglia: mancava poco. Chissà qual'era la differenza tra l'avere l'anello al dito per un fidanzamento e tra l'averlo a causa di un matrimonio. Sospirò e chiese alle ragazze di passargli i vestiti della giornata. Le cameriere entrarono con essi fra le mani e li poggiarono sul letto sotto lo sguardo attento del sovrano. Più li guardava, e più era sicuro di non volerli indossare.

D'altra parte il principe era già sveglio. Il sole non gli aveva dato fastidio, era stato un fedele compagno per quella notte in cui la sua mente non aveva voluto perdersi nei sogni. Era rimasto a fissare il soffito, se avesse dormito il tempo sarebbe passato più velocemente.

La prima cosa che decise di fare fu alzarsi e andare a parlare con Giuseppe. Il compito era stato affidato a lui, non poteva semplicemente fsre scarica barile e liberarsi del problema. Se fosse stato necessario arrivare alle minacce, l'avrebbe fatto.

"Buongiorno mondo!" Iniziò a prepararsi e lasciò la stanza.

Si accorse che forse avrebbe dovuto farlo prima. In tutti i corridoi qualsiasi cosa ricordava l'evento della giornata. C'erano decorazioni di ogni tipo appese sui muri, palloncini che formavano la scritta  'congratulazioni' e le facce di Sascha e Alessia su un poster.

Inizialmente fece finta di non farci caso, infondo non aveva molta scelta. Non importava quanto poteva ferirlo, non era la prima volta che era costretto a fare i conti con le condanne dell'amore. Girato un corridoio vide Giuseppe parlare proprio con quel suo servitore. Mentre camminava verso di lui gli urlò di stare fermo lì.

"Buongiorno." Gli disse una volta arrivato stringendogli la mano.

Giuseppe sembrava essere seccato perciò alzò gli occhi al cielo, cercando di non farsi vedere. Con un gesto della mano fece cenno all'altro di andare via ma Stefano lo fermò.

Salvatore iniziò a spaventarsi, si poteva leggere nel suo viso la paura che si insinuava su ogni angolo della sua pelle.

"Nono, lui deve rimanere. Non è affatto necessario che vada."

A questo punto Giuseppe era parecchio confuso e irritato, e Stefano voleva quasi scoppiare a ridere.

"Ascolti, non cambierò idea. Per più volte che veniate a parlarmi le mie risposte rimangono le stesse."

A questo punto Stefano ridacchiò. Il Duca era persino sfacciato, cosa che fece diminuire i sensi di colpa del castano.

"Vedo che parti prevenuto. Che dire, volevo darti un'ultima possibilità." Iniziò prendendo il cellulare dalla tasca.

"Sai, ogni anno mio padre mi compra un nuovo cellulare, sempre l'ultimo iphone uscito. Non ho mai capito perché fosse necessario se tanto non cambiava molto da uno all'altro però ho iniziato a rivalutare la telecamera. Questo vellulare fa delle foto stupende, vuoi vedere?" il castano si era divertito a preparare il discorso sul momento, ma d'altra parte erano in mezzo ad un corridoio, se avesse svelato il tutto senzs un minimo di contegno, anche gli altri servitori si sarebbero accorti che c'era qualcosa che non andava.

Il principe senza neanche aspettare una risposta aprì la galleria e fece zoom sull'ultima foto scattata. "Io penso che i giornali la apprezerebbero molto no?"

𝓖𝓲𝓸𝓿𝓪𝓷𝓲 𝓐𝓵𝓲 𝓟𝓮𝓻𝓭𝓾𝓽𝓮  [𝑺𝒂𝒔𝒄𝒉𝒆𝒇𝒂𝒏𝒐] Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora